Fondazione TaoArte. L'assessore Caruso al Pd: "Tutta l'Aula sapeva ma nessuno si è mosso"

Fondazione TaoArte. L’assessore Caruso al Pd: “Tutta l’Aula sapeva ma nessuno si è mosso”

Rosaria Brancato

Fondazione TaoArte. L’assessore Caruso al Pd: “Tutta l’Aula sapeva ma nessuno si è mosso”

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mercoledì 12 Maggio 2021 - 17:57

L'assessore replica al Pd e spiega: Il consiglio comunale era al corrente di tutte le delibere e non ha esercitato i poteri di competenza

L’assessore alla cultura Enzo Caruso replica alle dichiarazioni dei consiglieri comunali del Pd (Antonella Russo, Alessandro Russo, Felice Calabrò e Gaetano Gennaro) sulla fuoriuscita ddel Comune di Messina dalla Fondazione Taormina Arte.

Presenza a titolo oneroso

Caruso dopo aver ricordato come la gestione degli ultimi anni passati di TaoArte sia stata fallimentare, ricorda che la partecipazione del Comune di Messina è sempre stata a titolo oneroso e la permanenza nella Fondazione Taormina Arte, era subordinata alla cessione da parte del Comune di un proprio immobile e di una cospicua quota in denaro finalizzate alla costituzione del fondo patrimoniale.

L’ex Mandalari

Proprio con tale obiettivo, ricorda l’assessore Caruso il 13 marzo 2020 la Fondazione Taormina Arte invitava  il Comune di  Messina, ad individuare un bene da conferire al Fondo di Dotazione Indisponibile previsto dall’art. 5 comma 3 dello Statuto della Fondazione Taormina Arte Sicilia.Ciò in quanto la precedente Amministrazione Accorinti, per conto del Comune di Messina e della Città Metropolitana, pur avendo individuato l’Ex Ospedale “Mandalari”, quale bene da conferire alla costituenda Fondazione Taormina Arte (con due delibere di giunta, una nel dicembre 2015 ed una del marzo 2017), non aveva mai provveduto a concludere il procedimento di conferimento del bene di competenza del Consiglio Comunale.

TaoArte sbilanciata su Taormina

“Questa Giunta Comunale- spiega Caruso- ha deciso invece di non privare il patrimonio comunale di un proprio immobile, a fronte dell’irrilevante riscontro che, negli ultimi anni, Messina ha avuto ai fini della promozione della propria immagine, come socio della Fondazione Tao Arte, notevolmente “sbilanciata” in favore di quella di Taormina.

La volontà di recedere

L’assessore ricorda poi che con la Delibera n. 645 del 30/11/2018 e successivamente con la Delibera n. 772 del 1/12/19, l‘Amministrazione Comunale aveva già manifestato la volontà di recedere dalla Fondazione Taormina Arte, e quindi non interessata a portare a termine il procedimento non completato dalla precedente Amministrazione.

Ciò nonostante, con la nota del 13 marzo 2020 il Commissario Straordinario Dott. Bernardo Campo invitava il Comune di Messina a completare l’iter per la individuazione e il conferimento del bene immobile da parte del Comune di Messina, pur essendo ormai manifesta la volontà della Giunta di non volere permanere nella detta Fondazione.

Perchè l’Aula non ha fatto nulla?

La nota del Commissario Campo- rileva Caruso- è stata indirizzata anche al Presidente del Consiglio Comunale, il quale, nella qualità di rappresentante dell’organo consiliare (che, con Delibere di Consiglio Comunale del marzo 2019 e n.576 del 3/12/2019, aveva manifestato per ben due volte la volontà di rimanere nella Fondazione Taormina Arte), avrebbe potuto impostare un apposito atto, nell’ambito dei poteri di iniziativa della presentazione delle proposte di Consiglio (spettanti anche al singolo Consigliere, come anche ai Gruppi Consiliari) e, accogliendo l’invito del Commissario della Fondazione, in rispetto alla volontà espressa dall’organo consiliare, avrebbe conseguentemente potuto invitare gli uffici a predisporre gli atti necessari per la presentazione in Consiglio Comunale di una proposta di delibera avente ad oggetto l’individuazione e il conferimento alla Fondazione di un bene appartenente al patrimonio immobiliare del Comune di Messina“.

In sintesi Caruso fa notare come il Consiglio abbia preferito ancora una volta addossare tutte le responsabilità alla giunta, ma in assenza di un atto di conferimento da parte dell’Aula in tal senso la Fondazione Taormina Arte ha avviato la procedura di revoca della partecipazione del Comune di Messina dalla Fondazione.

Tutti sapevano

“Anche questa nota era indirizzata, non solo al Presidente del Consiglio Comunale, ma a tutti i Consiglieri Comunali, i quali hanno potuto leggere dell’avvio del procedimento di revoca riguardante la fuoriuscita del Comune di Messina dalla compagine, a causa del mancato conferimento del bene immobiliare.Poiché la Giunta non era chiaramente interessata a interrompere il procedimento di revoca e di fuoriuscita del Comune dalla Fondazione, si ribadisce che i Consiglieri, che adesso lamentano di essere rimasti inascoltati, avrebbero potuto e dovuto farsi promotori di una proposta di delibera per il conferimento del bene immobile a supporto della loro contraria volontà alla fuoriuscita.

L’inerzia del Consiglio

Pertanto è stata l’inerzia del Consiglio Comunale, come anche dei singoli Consiglieri, nel non concretizzare la propria volontà di rimanere all’interno della compagine della Fondazione attraverso la predisposizione di una proposta di iniziativa di individuazione e del doveroso conferimento del bene alla Fondazione, a determinare la conclusione del procedimento avviato con la nota n. 86 del 27/04/2020. Difatti, con Delibera n. 5 del 3/06/2020 del Commissario Straordinario della Fondazione Taormina Arte, è stata dichiarata l’esclusione ex art. 24 comma 3 dello Statuto della Fondazione del Comune di Messina dalla compagine fondativa della Fondazione Taormina Arte.

“Dalla disamina dei fatti, è necessario a chi è debole di memoria ricorda che il sindaco De Luca per ben tre volte ha affrontato l’argomento in Consiglio comunale, dimostrando con numeri e riferimenti l’azione fallimentare di TaoArte ed il danno erariale cagionato al Comune di Messina, (ivi inclusa la visita del Dalai Lama, pagata alla fine dai contribuenti messinesi). Mi si riferisce, a tal proposito, che nessun consigliere comunale è stato in grado di replicare al sindaco De Luca ed ora, per ovvia carenza di seri argomenti, si ripropongo argomenti ormai archiviati, ma che denotano ancora qualche interesse lobbistico.

Messina strategica

“In merito poi all’affermazione dei Consiglieri nel PD, secondo la quale il sottoscritto non sarebbe stato in grado di esporre una strategia alternativa all’uscita del Comune di Messina da TaoArte, si è omesso di rappresentare che nel mio intervento è stata largamente esposta la strategia dell’Amministrazione, che rivendica un ruolo strategico di Messina nel panorama culturale italiano e internazionale, anche con la costituzione di una Fondazione Comunale, cui affidare la gestione dei luoghi della Cultura di proprietà del Comune e l’organizzazione di eventi culturali di grande caratura; eventi capaci di riportare Messina al centro di una promozione d’immagine non più subordinata a Taormina, ma da Città Metropolitana, assoluta protagonista (e “non gregaria”!) del ruolo che le compete e merita, per la sua storia e per la sua posizione geografica e strategica, baricentro nel Mediterraneo e punto medio tra i poli turistici di Taormina e delle Isole eolie.

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Un commento

  1. Di che eventi culturali di grande caratura parla Caruso? Sarebbe interessante conoscere le sue idee. Un’altra rievocazione storica in costume?

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