Ieri sera Consiglio comunale per discutere del testo che regolerà la gestione della futura Fondazione. Giudizi discordanti che lasciano intuire perplessità da parte della maggioranza dei consiglieri. Il sindaco di Taormina, Eligio Giardina: "Momento delicato da affrontare assieme".
Qualcosa si è mosso, ma di concreto ancora c’è poco. Tranne la bozza preliminare del nuovo statuto della futura Fondazione Taormina Arte, di cui si è parlato ampiamente nel corso della seduta straordinaria di Consiglio comunale tenutasi, e terminata nella tarda serata di ieri a Palazzo dei Giurati, e dalla quale sono uscite parole quasi interamente "negative" nei confronti del testo, redatto dal commissario “ad acta”, Pietro Di Miceli, che tra non molto dovrà essere presentato e votato in seno al Civico consesso taorminese. Un appuntamento istituzionale, quello delle ore 20, nel corso del quale l’unico punto all’ordine del giorno da trattare riguardava proprio la delibera (del funzionario nominato dall’assessore regionale al Turismo, Anthony Barbagallo) numero 1 del 4 marzo scorso, nella quale sono illustrati i passaggi fondamentali del regolamento necessario per gestire meglio TaoArte. Un argomento che sta suscitando ormai da mesi forti polemiche tra i consiglieri comunali e l’Amministrazione del sindaco Eligio Giardina, che anche stavolta si è confrontato su una tematica di grande rilievo senza fare sconti e lasciando strascichi che, molto probabilmente, rimarranno al centro di diatribe nei prossimi giorni. Saranno, infatti, settimane di vera “passione” non solo per le autorità politiche della città del Centauro, ma soprattutto per le 12 unità dell’ente che stanno lavorando senza ricevere, però, i dovuti compensi economici. Anche di questo si è discusso nel corso della seduta, iniziata con un intervento "flash" del primo cittadino, che ha detto che “la situazione attuale di TaoArte deve essere risolta al più presto e nel contempo bisognerà intervenire con ‘fondi-tampone’ per ridare ossigeno ai lavoratori, visto che adesso è il momento di calendarizzare gli appuntamenti estivi al Teatro Antico”. Osservazioni che sono state fatte proprie dalla consigliera di minoranza, Alessandra Caltabiano, che ha fatto cenno alla mozione presentata nei mesi scorsi nella quale si chiedeva di investire 200 mila euro nel Bilancio 2015 per sostenere l’attività dell’ente. Poi gli interventi di Piero Benigni e di Carmelo Valentino, del Partito Democratico, che hanno manifestato perplessità su uno statuto, cosiddetto “Palermocentrico”, e su cui anche il presidente del Consiglio comunale, Antonio D’Aveni, ha mosso altrettante critiche. “Complimenti al sindaco per il lavoro svolto finora, ma bisogna apporfondire la questione”, è stato, invece, il messaggio di Pinuccio Composto, che si è accodato alle critiche “fiume” di Eugenio Raneri. Proprio quest’ultimo ha parlato di mancato rispetto del decreto legislativo 367 del 1996, che regola la trasformazione degli enti, operanti nel settore musicale, in fondazioni. Non convinto di ciò che ha scritto Di Miceli è stato pure il membro di maggioranza, Antonio Lo Monaco, che si è detto “non garantito dalla Regione siciliana che non ha abbastanza fondi”. Quasi sulla stessa lunghezza d’onda anche Nunzio Corvaia e Carmelo Leonardi. E stamani occhi puntati sulla conferenza dei capigruppo consiliari, che si terrà alle ore 11 a Palazzo dei Giurati.
Enrico Scandurra