Lino Patruno attacca: «Il Fuoco del Sud sta esplodendo»

Lino Patruno attacca: «Il Fuoco del Sud sta esplodendo»

francesco musolino

Lino Patruno attacca: «Il Fuoco del Sud sta esplodendo»

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sabato 21 Gennaio 2012 - 12:53

“Come era naturale e inevitabile, il Fuoco del Sud sta esplodendo. Lo dicevo nel mio libro così intitolato per l’editore Rubbettino e uscito nel marzo scorso: c’è un fuoco tanto sofferto quanto ignorato, si annuncia una insurrezione non soltanto delle coscienze”. E’ quanto afferma Lino Patruno, autore del fortunato libro Fuoco del Sud. La ribollente galassia dei Movimenti meridionali (Rubbettino editore). Il libro è un viaggio giornalistico pieno di sorprese in questo "Fuoco del Sud" che annuncia una insurrezione non soltanto delle coscienze. Un racconto ribollente tra una serie di "non è vero", tutte le stazioni della "Via Crucis" del Sud e finalmente risposte alla domanda: che fare?

Meno di un anno dopo, il <Movimento dei forconi> infiamma la Sicilia.

“Dopo i camionisti, gli agricoltori, i pescatori – continua Patruno – scendono in piazza le scuole, i centri sociali, alcuni sacerdoti. Si bruciano i tricolori. E su Facebook, la rivolta trova adepti, al momento solo in rete, in Calabria, Campania, Puglia.
Ovvio che si tema la strumentalizzazione politica, ovvio che ci si interroghi sulla presenza dell’estrema destra dietro la rivolta, ovvio che si lanci l’allarme su infiltrazioni della mafia, ovvio che incomba il vecchio “Boia chi molla”. Avviene ogni volta che il Sud alza la testa. Ma le ragioni del grido che si leva dalla Sicilia non risiedono né nei Vespri né nei Fasci né nella riottosità di un’isola sempre insofferente. Le ragioni sono tutte nelle condizioni di chi sia pure metaforicamente i forconi li impugna. Anche se i forconi non possono piacere a nessuno.
Il Sud non ce la fa più, e da tempo. Tradito da una politica che non ne ha mai rappresentato la sofferenza. Tradito da un’economia che gli ha sempre assegnato un ruolo di colonizzato. Col triplo della disoccupazione rispetto al resto del Paese, il quadruplo della disoccupazione giovanile, il doppio delle famiglie povere, decine di migliaia di giovani che ogni anno continuano a emigrare. E con le sue potenzialità di sviluppo sempre soffocate e ignorate da uno statalismo senza Stato. Sud sempre tacciato di voler essere assistito. Ma mai assecondato, nella sua voglia di fare da solo, da infrastrutture che non siano un’autostrada come la Salerno-Reggio Calabria in costruzione da cinquant’anni, o ferrovie che non siano ancora più lente di vent’anni fa.

Aggiungevo nel libro Fuoco del Sud che sarebbe bastata una scintilla. Forconi, per ora".

6 commenti

  1. Sono discorsi irresponsabili come questi che danneggiano il Sud,da sempre.Io non credo nelle rivoluzioni,che magari provocano vittime,portano al potere un diverso gruppo dirigente o dominante,senza migliorare la condizione della maggioranza,e la Storia mi dà ragione.Io credo che bisogna evitare il “ribellismo”e concentrarsi su richieste concrete, impegnandosi perchè vengano accolte.Gandhi ci ha insegnato che si ottiene di più con la non violenza, con la disubbidienza civile di massa,col boicottaggio delle merci(in quel caso inglesi,nel nostro caso del Nord).E rispettiamo il tricolore,simbolo di un’unità nazionale per cui sono morti anche molti meridionali.Distinguiamoci dai leghisti:loro discendono dai rozzi Galli,noi dai Greci,maestri di cultura e di democrazia

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  2. Aspetto la pubblicazione del mio commento,che non è offensivo,e del cui contenuto mi assumo ogni responsabilità.O forse c’è una censura?

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  3. l’ultima rivoluzione in Sicilia risale al 1859, e senza rivoluzioni questo popolo il sangue lo ha versato lo stesso.
    Le classi dirigenti e spesso colluse con la mafia si sono passato il potere di generazione. E siamo già alla 4a.
    Questo Stato ha creato il Meridione e se ci fosse stato Gandi la Mafia l’avrebbe già fatto fuori, cara concittadina.
    In India c’era uno Stato vero retto dall’Impero Britannico e non da un gruppo di ascari siciliani.

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  4. E allora prendiamocela con noi stessi che abbiamo continuato a mandare avanti per anni politici indegni,ricercando non una maggiore giustizia sociale ma una partecipazione personale ai privilegi altrui.La mafia esiste, ma la si può combattere, e anche riportando dei successi; non può essere un alibi per chi neppure cerca di cambiare le situazioni e un marchio di infamia su tutta la Sicilia per chi, nelle altre regioni, rifiuta a priori le nostre ragioni considerandoci tutti mafiosi,evasori fiscali,truffatori,abusivisti fannulloni…Finiamola con il vittimismo e l’autolesionismo,con i discorsi astratti e inconcludenti, e facciamo richieste e proposte concrete,impegnandoci perchè siano accolte e facendo capire ai nostri rappresentanti che alla prossime elezioni ci ricorderemo del loro comportamento

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  5. Moltissimi siciliani fanno quello che predica la Parisi, la maggioranza. Qui x dirla con un grandissimo siciliano morto ieri Vincenzo Consolo: “al di qua del faro” si tira la carretta con coraggio e con uno sforzo maggiore che altrove.
    Qui c’è la Mafia, ma anche la Migliore antimafia d’Italia che paga con i suoi uomini migliori. E’ così ed è sempre stato così. A Saponara a Barcellona la gente del posto e i nostri volontari si sbracciano e lavorano, ma sempre assistenzialisti siamo! Deve cominciare a ragionare che le proposte questo popolo le ha sempre fatte, e la risposta è sempre stata la stessa: emigrazione, sottosviluppo, pregiudizio. Una volta respinte le richieste civili cosa fai? E’ da qui che si deve partire a ragionare, altrimenti facciamo le prediche a chi è stato bastonato. Le dice qualcosa che si potenziano le ferrovie dove già ci sono e si smantellano dove sono già insufficienti? Potrà sua nonna metterla ancora sul treno a Messina e farla prendere a Milano? Non più. Si è siciliani se si prende coscienza di questa diversità. E conoscere la nostra storia recente. Sono con Lemure

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  6. Non ho ben capito cosa volete fare Lei e Lemure:la rivoluzione? La secessione?Io non faccio “le prediche a chi è stato bastonato” e non sto a guardare passivamente:ho firmato e fatto firmare la petizione Serverail contro l’abolizione dei treni notte e ho riempito il Web di post su questo e altri argoment a favore del Sud e contro la Lega,mettendoci nome e cognome o con uno pseudonimo; inoltre cerco di comprare prodotti locali e invito altri a fare lo stesso; e so bene che non voterò per chi si disinteressa dei nostri problemi.Però mi sento contemporaneamente siciliana,italiana,europea e cittadina del mondo e non capisco la “diversità” di cui Lei parla perchè, conoscendo la storia (e non solo quella recente),so che in Italia, da sempre, la gente si è sempre spostata e continua a spostarsi da una parte all’altra:pensi ai cognomi Lombardo,Toscano ecc.tanto frequenti in Sicilia; e sa quanta gente che si considera messinese discende da persone venute da fuori dopo il terremoto?E quanta altra si è tanto bene integrata altrove da dimenticare la sua origine siciliana?E quanti sono emigrati temporaneamente per poi tornare qui?Se poi Lei e Lemure preferite persistere nella vostra sdegnosa difesa della “sicilianità” e nel vostro piangervi addosso, fate pure:non ho più niente da dirvi!

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