Forestale morto in incidente a Messina. Era precario e a un mese dalla pensione

Forestale morto in incidente a Messina. Era precario e a un mese dalla pensione

Redazione

Forestale morto in incidente a Messina. Era precario e a un mese dalla pensione

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lunedì 03 Agosto 2020 - 09:25

La rabbia dei sindacati dopo la morte dell'operaio messinese

Paolo Todaro era un lavoratore forestale precario e stagione, aveva 67 anni e a settembre sarebbe potuto andare in pensione. E’ ancora più triste l’incidente dell’operaio che ha perso la vita a San Filippo Superiore, mentre era impegnato a spegnere un incendio.

La Uil auspica “indagini accurate che possano celermente chiarire le dinamiche del tragico evento. E’ inammissibile che un forestale 67enne, a pochi mesi dalla pensione e ancora precario, debba morire nell’espletamento del dovere e di un servizio che, tra le altre cose, dimostra l’abnegazione di una categoria, quella dei lavoratori forestali, quotidianamente vituperata, che, però, è costretta a pagare un nuovo tributo di morte. Questa vicenda non deve cadere nel dimenticatoio” – dice Ivan Tripodi, segretario generale della Uil di Messina.

Così anche il Sinalp. “A 67 anni è impossibile affrontare un incendio incontrollato in piena estate con temperature che rasentano i 40 gradi.
A quest’età non si hanno più i riflessi di un trentenne e, a causa di normative volute dai nostri politici, alternatisi nel tempo al Governo della Sicilia, è stato condannato a morte un lavoratore. Purtroppo Paolo Todaro non è il primo, ma l’ultimo di una serie di forestali che muoiono adempiendo al loro dovere. Quanti dovranno ancora morire perché finalmente il governo regionale trovi il tempo necessario a completare
quella riforma del comparto che da ormai troppi anni attendiamo. Se veramente il Governo Regionale vuole onorare la morte di questo uomo, allora che metta al primo posto, tra le sue molteplici emergenze, la soluzione definitiva dei precari forestali”.

Sulla stessa linea la Uila Sicilia: “Si ricordino tutti il nome di Paolo Todaro e quello degli altri forestali vittime del dovere, quando tornerà il momento di respingere attacchi ingenerosi e diffamatori ai danni della categoria. E quando finalmente verrà il momento di dare risposte alle giuste richieste di riforma regionale del settore. Continuiamo a sollecitare un percorso normativo fondato sulla stabilizzazione e valorizzazione professionale dei forestali, che preveda pure  l’immissione di nuove forze perché le carenze di organico – almeno 300  in meno gli operai nella sola provincia di Messina – e l’età media del comparto tornino a essere compatibili con le pesanti esigenze di questo lavoro, affrontato peraltro in strade interne di cui abbiamo più volte denunciato la pericolosità. Chiediamo, inoltre, la dotazione di risorse e mezzi adeguati a un’attività di fondamentale importanza per la tutela della Sicilia e dei siciliani”.

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