Corsi d'oro, la parola passa al super consulente che ha ricostruito gli intrecci tra enti e società di Genovese

Corsi d’oro, la parola passa al super consulente che ha ricostruito gli intrecci tra enti e società di Genovese

Al.Ser.

Corsi d’oro, la parola passa al super consulente che ha ricostruito gli intrecci tra enti e società di Genovese

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giovedì 16 Gennaio 2014 - 17:06

Galassia Genovese -Buzzanca - Sauta: a marzo l'audizione del perito che ha analizzato il percorso dei fondi regionali destinati ai corsi e finiti altrove, in alcuni casi. A lavoro i consulenti su intercettazioni telefoniche e flusso informatico.

Udienza di passaggio, stamani davanti la II sezione penale, per il processo Corsi d’oro sui fondi destinati agli enti Aram, Ancol e Lumen. La Corte ha nominato i due consulenti incaricati di periziare le intercettazioni telefoniche e il flusso informatico captato dagli investigatori nel corso delle indagini, che sta alla base delle accuse mosse agli imputati. I periti Borruccio e Addamo dovranno stabilire quale materiale entrerà effettivamente a far parte del processo e quale invece dovrà essere escluso, se è il caso. Il risultato si conoscerà alla prossima udienza, fissata per il 5 marzo. Quel giorno è prevista anche l’attesa audizione di Barreca, il consulente che ha analizzato per conto della Procura di Messina il percorso dei soldi destinati dalla Regione e dall’Unione Europea ai 3 enti di formazione, i rapporti con le società di servizi e il loro uso effettivo.

2 commenti

  1. Ma chi ha detto che ci vuole un superconsulente?
    Le cifre sono abbastanza macroscopiche per essere individuate.
    Ci vule soltanto un consulente onesto, con l’aiut di uno dei miei nipotini.

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  2. Le cifre non significano nulla. Quello che si dovrà dimostrare riguarda soltanto l’uso o meno dei fondi regionali per un interesse privato. Il resto sono tutte chiacchiere. Se dobbiamo, come è giusto, avere rispetto per i giudici, lasciamoli lavorare serenamente. Se tutto fosse già assodato, allora il ruolo dei giudici sarebbe inutile. Ne potremmo benissimo fare a meno. Se bastasse il primo magistrato che, magari per interesse personale, o per antipatia, o perché spera di fare carriera, o perché ancora vuole farsi pubblicità, a decidere chi è colpevole e chi è innocente, allora eliminiamo i giudici. Se invece, riteniamo che si debba dimostrare la colpa di qualcuno, andiamo avanti con il processo. Solo dopo, potremo scagliarci contro i colpevoli o chiedere scusa (ma questo è un esercizio che pochi conoscono) a chi è stato a chi risulterà estraneo ad ogni accusa.
    Personalmente, la giustizia, la intendo così. Se poi, altri, leggendo solo le accuse dei magistrati di cui sopra (ancora non dimostrate) condannano a priori, comincio a preoccuparmi. Ma spero che l’Italia sia ancora un paese civile e chi è colpevole paghi, e salato, ma dopo un giusto processo.

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