Franza: "Il ponte opportunità unica per Messina se diventa attrattore turistico"

Franza: “Il ponte opportunità unica per Messina se diventa attrattore turistico”

Marco Olivieri

Franza: “Il ponte opportunità unica per Messina se diventa attrattore turistico”

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mercoledì 17 Gennaio 2024 - 18:00

L'amministratore delegato di Caronte & Tourist: "La grande opera non servirà alla nostra città se non si creerà un piano turistico e d'infrastrutture"

MESSINA – “Il ponte sullo Stretto servirà qui se diventerà un attrattore turistico mondiale. Altrimenti, sarà un’opera essenziale per il Paese ma non per Messina”. Vincenzo Franza, amministratore delegato di Caronte & Tourist, interviene nella Commissione consiliare sul ponte presieduta da Pippo Trischitta. E, da amministratore delegato di Caronte & Tourist, smentisce di essere contrario alla grande opera ed espone il suo punto di vista: “Il ponte sarà un’opportunità unica per Messina se ci faremo trovare pronti, in termini di servizi ad esempio. Non dobbiamo perdere tempo con il e con il no. La nostra opinione non interessa a nessuno. Noi a Messina dobbiamo preoccuparci del come. Questa è un’occasione irripetibile. Il Consiglio comunale deve realizzare un piano turistico del ponte: alberghi, centri commerciali, ristoranti vanno inseriti nel contesto del ponte. La gente vuole l’emozione di salire sul ponte e magari di gettarsi con il Bungee Jumping. Ci vogliono aeroporti e tutto un sistema d’infrastrutture che funzioni. Oggi le ferrovie hanno interesse a investire. Una volta che si spendono tanti soldi, verrà da sé che si faccia il resto”.

Sollecitato per primo dal presidente Trischitta, ha precisato l’ingegnere Franza: “Noi, in quanto imprenditori del trasporto marittimo, contrari al ponte? Non è così. Già mio padre continuava a dichiararsi favorevole ed evidenziava quanto fosse conveniente per noi nel periodo dei lavori. Sono favorevole perché la mia è un’azienda siciliana e un investimento di 11 miliardi su questo territorio rappresenta un elemento di grande ricchezza. Il ponte è ferroviario e sarà il vero asse che unisce il Paese e la Sicilia. In più si completeranno le autostrade e tutta una serie d’infrastrutture fondamentali. Nel tempo, si spenderanno 100 miliardi ma non sono cifre gigantesche. Servono per creare un sistema attorno al ponte”.

Insiste l’imprenditore: “Sono favorevole da messinese. Ma siamo in ritardo. Ci siamo posti una serie di domande collegate alla costruzione del ponte? In realtà no. Faccio degli esempi. Ci vuole la formazione ma dubito che saranno formati 15mila messinesi. In ogni caso, ci è posti il problema della formazione dei lavoratori? E ancora: c’è una lavanderia pronta a lavare diecimila tute al giorno? Catering e logistica: siamo pronti? Ne dubito. Strutture per famiglie, strutture per divertimenti, scuole si stanno preparando per chi verrà qui? Purtroppo non stiamo ragionando in questi termini. C’è chi potrebbe creare un negozio di ferramenta, ad esempio, per fornire diecimila martelli. Catania s’attrezza e noi no. E siamo davvero in ritardo, lo ripeto”.

Ha continuato Franza: “Il ponte ferroviario non servirà a Messina e al suo territorio sul piano trasportistico. Dobbiamo cogliere l’occasione per farlo diventare un’occasione per la nostra città. Se non saremo bravi, il ponte sarà solo un mezzo di trasporto sopra di noi. Se non creiamo le infrastrutture turistiche, a noi non verrà alcun vantaggio. Noi di Caronte & Tourist continueremo a lavorare, e così le ferrovie, per fornire il servizio di trasporto. Il traghettamento sarà sempre il mezzo più facile ma dobbiamo preoccuparci di creare le attrazioni giuste per far vivere l’emozione del ponte ai turisti. Loro verranno solo per vivere un’esperienza di questo tipo. Magari intercettassimo il milione di persone che va a vedere il teatro antico di Taormina. Vivremmo solo di quello”.

“I trasporti marittimi continueranno e si realizzeranno una serie d’infrastrutture fondamentali”

Ha aggiunto l’amministratore di Caronte & Tourist: “Alberghi, spazi per convegni d’ingegneria, intrattenimento per le famiglie: tutto deve essere realizzato attorno al ponte. Magari per 20 anni sarà il ponte più lungo e da tutto il mondo dovranno venire ad ammirarlo. Noi, lo ribadisco, come società, continueremo ad avere un ruolo nel trasporto marittimo, che non cesserà, e daremo una mano negli anni dei lavori. Un eventuale calo nei trasporti sarà compensato se ci sarà più ricchezza complessiva per il nostro territorio. Messina potrà avere un ruolo decisivo in relazione all’Africa e a strategie commerciali gigantesche. E si dovrà mantenere un sistema di navi per treno e navi per auto per quando il ponte ferroviario non dovesse funzionare. Ricordo anche l’importanza di puntare sul porto di Tremestieri. Ci siamo attrezzati con due nuove navi per Tremestieri e penso che il Consiglio se ne debba occupare. Ci sono troppi ritardi e lavoriamo con infrastrutture degli anni Settanta”.

“I no ponte pericolosi? Accorinti è la persona più pacifica del mondo”

Tanti gli interventi e le domande dei consiglieri. Per Franza, “l’impatto ambientale e tutti gli altri rischi dipendono da noi messinesi. Se saremo bravi a gestire le cose non ci saranno rischi e il ponte sarà un’occasione unica, nell’ottica dell’area integrata dello Stretto e del rapporto con la Calabria. Timori per i no ponte e le loro azioni stile no Tav? È un problema del questore. Io conosco Accorinti ed è la persona più pacifica del mondo”.

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7 commenti

  1. Franza dice che il ponte ferroviario non serve a Messina, glielo vada a dire al messinese che arriva a Villa San Giovanni con il treno e deve scendere con i bagagli per prendere gli aliscafi o la Caronte. Anche i pendolari che devono andare a Messina o a Reggio preferiranno la comodità di un treno che in 30-40 minuti ti porta a destinazione invece della Caronte che ti lascia nel deserto di Villa S.Giovanni a 1 km dalla stazione ferroviaria.

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  2. In fondo, per la nostra area, è per altro una conferma l’importanza di potenziare una rete integrata di trasporti su strada, su mare, su ferrovia, via aerea che finisca per servire Messina e le Eolie (per esempio). Ma non solo: si riaffermano spontanee altre domande: 1) La rete ferroviaria siciliana- calabra, è in grado di supportare validamente un’opera come il Ponte ? 2) La rete di strade ed autostrade in Sicilia (e Calabria) si riveleranno dei colli di bottiglia per il traffico, oppure svolgeranno il loro ruolo fisiologico di supporto all’opera in questione ?
    Ci dimentichiamo infatti che, a tutt’oggi, che vi sono parti della Sicilia nelle quali parlare di trasporto ferroviario … vuol dire sognare. Capisco il romanticismo di un treno tartaruga … ma qui si esagera! Anche su questi punti sarebbe interessante conoscere che ruolo vuole assumere il Senatore Germanà. Grazie

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  3. Ben detto!! Suggerisco infatti anche una passerella pedonale… mi auguro che la facciano… verrebbero da tutto il mondo per un selfie sullo stretto

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  4. Alberto Villari 18 Gennaio 2024 07:29

    Oggi le comiche.

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  5. Vorrei sapere se, a Villa San Giovanni, è stato o no migliorato il trasporto passeggeri da parte di Blue Ferries …. oppure siamo ancora con :1) mancato coordinamento con i treni in arrivo ; 2) biglietteria posta FUORI , sul molo, sopra un camper ; 3) mancanza di una comoda scala mobile e quindi obbligo di usare le scale (anche se hai bagagli al seguito. ALTRO che deserto di Villa San Giovanni, …… come detto da qualcuno ; 3) Passaggio verso le navette Jet, attraversato dal traffico di mezzi che si imbarcano.

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  6. Argomentazioni lucidissime e condivisibili da parte di uno dei pochi Imprenditori messinesi di alto livello. Può piacere o no, ma pareri del genere sono comunque da ascoltare attentamente.
    Poi, che in una discussione di ampissimo respiro manageriale si parli di scale mobili e di pendolari è legittimo, e riporta al solito livello messinese di visione dei temi che non va al di là del proprio palmo di naso.

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  7. Da imprenditore Franzasi vede solo la parte su cui ricavare denaro, non una sola parola sul dissesto paesaggistico che causerà, nuove discariche sui colli di san rizzo per smaltire i materiali, abbattimento di un migliaio di abitazioni, disagi enormi nel periodo dei lavori per chi dovrà recarsi al lavoro utilizzando la via consolare pompea o la panoramica, fantasiosi discorsi perfino di chi si vuole buttare giù dal ponte con gli elastici, ma non una sola parola sul traffico navale dello Stretto che verrà penalizzato per la scarsa altezza del ponte, le nuove porta container da 24.000 teu non passeranno sotto, e le ultime navi da crociera dovranno evitare lo Stretto e forse qualcuno ha spiegato di come verrà regolarizzato il traffico navale poichè il progetto prevede un canale di 650 m transitabile, da Franza mi aspettavo argomenti che esaminassero il concreto vantaggio per Messina dalla costruzione del Ponte ma sentire proposte che parlano di Bungee Jumping allora siamo proprio nei guai.

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