L'annuncio del cardinale Dominique Mambert. In 40mila a San Pietro
“Habemus Papam” dalla loggia centrale, con l’annuncio del cardinale protodiacono Dominique Mambert. Ecco la sorpresa di giovedì dal Conclave. Al quarto scrutinio e alla terza fumata, come Ratzinger e Luciani, viene eletto il Papa. Il 267esimo della storia. È il cardinale statunitense, primo Papa nordamericano, Robert Francis Prevost, 69 anni, che ha scelto il nome di Leone XIV.
La fumata bianca dopo due fumate nere; l’entusiasmo dei 40mila a piazza San Pietro: non si dimenticherà questo 8 maggio 2025. Come non si è dimenticato il “se sbaglio mi corrigerete” di Papa Wojtyla, Giovanni Paolo II, e il nome Francesco scelto da Bergoglio, “il Papa venuto quasi dalla fine del mondo”. Dalle Americhe.
Chi è Robert Francis Prevost
Robert Francis Prevost è nato a Chicago nel 1955. Primo Papa statunitense e ha scelto Leone XIV come nome, in continuità con l’operato di quel Leone XIII, il Pontefice dell’enciclica “Rerum Novarum”, nel segno della dottrina sociale della Chiesa. Nelle ultime ore la sua quotazione era in salita e viene considerata una scelta di mediazione e di compromesso all’interno del confronto fra i cardinali.
Missionario agostiniano e poi vescovo in Perù, dal 2023 al 2025 prefetto del Dicastero per i vescovi e presidente della Pontificia commissione per l’America Latina. Nel suo primo discorso, in un buon italiano, forte accento alla pace, all’insegnamento di Papa Francesco, all’idea di una Chiesa missionaria capace di creare ponti e dialogo. E ha ricordato, parlando in spagnolo, la sua esperienza in Perù e la sua formazione agostiniana. Ha pure ricordato il giorno della Madonna di Pompei, recitando l’Ave Maria, e ha infine concesso l’indulgenza plenaria (“Dio ci ama tutti incondizionatamente”).
“Che emozione e che onore per il nostro Paese”, ha commentato subito il presidente Trump sul social Truth.
Un pezzo di Messina tra i cardinali
Tra i 133 cardinali, c’è anche un pezzo di Messina: Franco Montenegro, arcivescovo emerito di Agrigento. E c’è pure il siciliano Baldassare Reina: vicario generale per la Diocesi di Roma, nato a San Giovanni Gemini, in provincia di Agrigento.
Montenegro, 79 anni, è stato ordinato sacerdote da monsignor Francesco Fasola, l’8 agosto 1969. Ha studiato al Seminario San Pio X di Messina e all’Ignatianum di Messina. Il 18 marzo 2000 è stato nominato vescovo ausiliare di Messina. Dal 2003 al 2008 è stato presidente di Caritas Italiana, dal 2008 al 2021 arcivescovo di Agrigento. Nel concistoro del 14 febbraio 2015, papa Francesco l’ha nominato cardinale.
La chiesa chiamata a cambiare senza perdere la vocazione sociale e l’attenzione agli ultimi di Papa Francesco
Ma torniamo ai nuovi scenari. Nella società secolarizzata e in preda a conflitti mondiali pericolosissimi, per il futuro del pianeta, la chiesa è chiamata a cambiare. Ma senza perdere la vocazione sociale e l’attenzione ai migranti e agli ultimi di Papa Francesco. L’impegno per la pace e il no alla mercificazione degli esseri umani, vittime del neo liberismo.
Con i tempi lenti della struttura religiosa, però, prima o poi, la nuova chiesta dovrà affrontare tante questioni aperte. E dare centralità alle donne e rivedere molte posizioni (già di fatto molto attenuate rispetto al passato) nel campo della sessualità e del rispetto per qualunque orientamento sessuale. Processi lenti ma inesorabili.
