S. Teresa. "L'ultima notte di Angelo, un atto di generosità. Sia di esempio"

S. Teresa. “L’ultima notte di Angelo, un atto di generosità. Sia di esempio”

Carmelo Caspanello

S. Teresa. “L’ultima notte di Angelo, un atto di generosità. Sia di esempio”

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venerdì 18 Gennaio 2019 - 17:39
I FUNERALI / FOTO

S. TERESA DI RIVA – Un esempio di lealtà e rara umanità. Con grande dedizione alla famiglia e al lavoro. Al punto che nella notte in cui ha perso la vita, ha preso servizio pur non essendo in buone condizioni di salute, febbricitante. Per non creare disturbo ad un collega, che altrimenti avrebbe dovuto prendere il suo posto. E’ stato il penultimo gesto di altruismo di Angelo Spadaro, il poliziotto di 55 anni morto all’alba di martedì sulla A-18 all’altezza dell’abitato di Itala per quello che sarebbe stato il suo ultimo atto di generosità. Ha perso la vita mentre in un groviglio di lamiere contorte, falciato mentre dava aiuto a chi era rimasto vittima di un precedente incidente.

L’ultima notte di vita è la sintesi della bontà di Angelo, più volte citata ad esempio nell’omelia dall’arcivescovo di Messina, mons. Giovanni Accolla, che ha presieduto i funerali al Santuario della Madonna del Carmelo. Hanno concelebrato il vescovo ausiliare, mons. Cesare Di Pietro, il parroco, don Ettore Sentimentale, il cappellano della Polizia Salvatore Interdonato e tanti altri sacerdoti del comprensorio. In prima fila, accanto alla bara, avvolta nel tricolore, i genitori, il fratello, la sorella, i nipoti e la compagna di Angelo. Dalla parte opposta il capo della Polizia di Stato Franco Gabrielli, il prefetto Carmela Maria Librizzi, l’assessore regionale Bernadette Grasso, il primo cittadino di S. Teresa e deputato regionale Danilo Lo Giudice e il sindaco della Città metropolitana, Cateno De Luca. Poco dietro il questore di Messina Mario Finocchiaro. Ed ancora l’assessore regionale Marco Falcone, il deputato regionale Elvira Amata, la senatrice Grazia D'Angelo ed il direttore generale del Consorzio per le autostrade siciliane Salvatore Minaldi con il vice Maurizio Siragusa.

In mezzo alla chiesa uno stuolo di sindaci giunti

dall’intero hinterland, con la fascia tricolore. E poi tanti, tantissimi colleghi di Angelo, con il volto rigato dalle lacrime. La chiesa non può contenere tutti. Centinaia di persone sono rimaste nella piazza antistante, dove hanno seguito la funzione religiosa attraverso uno schermo gigante. L’arcivescovo Accolla ha tenuto ad evidenziare la dignità dei parenti, che aveva incontrato ieri nella cittadina jonica, “nonostante l’inesprimibile dolore”. Nei pensieri del presule, anche le altre due vittime del tragico incidente, ai quali è stata riservata l’ultima preghiera dei fedeli. La funzione si è chiusa con l’intervento del sindaco Lo Giudice e il commovente ricordo di Angelo, attraverso la testimonianza dei nipoti Serena e Michele, del cugino Luciano, del collega Giuseppe e del dirigente della Polizia stradale di Messina Nicolò D’Angelo. Emerge la figura di un uomo buono, sempre disponibile con la famiglia e protettivo con le colleghe. Mai litigioso. Le note del silenzio accompagnano la

benedizione e l’incensazione che anticipano il rito della sepoltura. Il picchetto d’onore per l’ultimo saluto nel sagrato del Santuario, un lungo applauso e tante lacrime accompagnano il feretro, portato a spalla dai colleghi, lungo la Statale 114, per il corteo che si snoderà sino al cimitero.

S. Teresa si è fermata in segno di lutto a partire dal mezzogiorno e sino alla conclusione delle esequie. Un giorno triste. E non solo per i santateresini. Al passaggio della bara a Furci Siculo, proveniente da Messina, poco dopo le 13, i furcesi hanno voluto rendere omaggio ad Angelo. In tanti hanno atteso la bara in piazza S. Cuore insieme al sindaco, Matteo Francilia, con lo stendardo del Comune. Un minuto di silenzio, un applauso. E poi via per un breve ritorno a casa, in via Sparagonà, a S. Teresa, da dove lunedì sera il poliziotto è partito senza farvi più ritorno. Un momento intimo, privato, per i soli familiari. Poi il feretro è stato portato a spalla dai colleghi al Santuario per l’ultimo saluto.

Il capo della Polizia Gabrielli con il questore Finocchiaro

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