Mentre Messina è ancora torturata dai botti illegali e fracassoni, ad Acquedolci si fa festa con i fuochi a basso impatto
Messina – Mentre Messina fa quotidianamente i conti con fuochi d’artificio fracassoni non autorizzati in ogni angolo del centro abitato, nella provincia si adottano le soluzioni più innovative e affatto più esose che abbiano un impatto minore ma conservino le tradizioni delle feste.
I fuochi senza botti

Così ad Acquedolci l’ultima ricorrenza di San Giuseppe è stata festeggiata con gli immancabili fuochi d’artificio. A bassa emissione sonora però. Una alternativa possibile da qualche anno, adottata dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Alvaro Ryolo su sollecitazione dell’Enpa di Messina, presieduta da Alessandra Parrinelli.
“Nel comune di Acquedolci, durante la festa di San Giuseppe non sono stati sparati botti di nessun tipo e sono stati utilizzati fuochi a contenuta rumorosità. Il modello sarà applicato in futuro”, spiega il primo cittadino.
L’impegno dell’Enpa
Da tempo l’Ente animalista collabora con il comune nebroideo, approdando ad iniziative che tutelano il benessere animale come questo.
L’iniziativa, che ha pochissimi precedenti in Italia da parte di un ente locale, forse un paio soltanto, è già stata osservata con interesse dagli altri comuni della zona dei Nebrodi.

consigliatelii anche al sindaco di terme vigliatore che non se ne puo piu
Dovrebbero essere aboliti. Sarebbe un enorme risparmio per le casse messinesi.
Poi se abolissero anche le processioni, al risparmio si aggiungerebbe un passo enorme verso la civiltà e il rispetto di chi non crede nel paganesimo cattolico.
Ma è inutile. In una città esteriormente bigotta come Messina, rumore e apparenza sono essenziali e irrinunciabili.