Linee guida Prg in Consiglio comunale: Udc e Mpa disertano la seduta. Stasera si replica

Linee guida Prg in Consiglio comunale: Udc e Mpa disertano la seduta. Stasera si replica

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Linee guida Prg in Consiglio comunale: Udc e Mpa disertano la seduta. Stasera si replica

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mercoledì 16 Maggio 2012 - 10:08

A rappresentare l’alleanza di centro-destra solo il Pdl, letteralmente abbandonato dagli alleati. Ne “approfittano” Calabrò (Pd) e Pergolizzi (Fli) per attaccare l’amministrazione comunale. ll Consiglio tornerà a rinursi stasera riprendendo da dove ha interrotto

Le direttive del nuovo piano regolatore generale approdano in Consiglio comunale. Nella seduta di ieri pomeriggio è stata avviata la trattazione della relativa proposta deliberativa, ma le tante assenze tra gli scranni della maggioranza hanno condizionato i lavori d’aula, aggiornati a stasera alle 19,30. Praticamente vuoti i banchi dell’ Udc, unico presente all’appello il consigliere Barbaro,e dell’Mpa. Alcuni consiglieri centristi (vedi Cilento e Melazzo) arrivano a fine seduta, quando giochi sono ormai fatti o, meglio, rinviati su richiesta del coordinatore dei consiglieri del Partito democratico Felice Calabrò , che anche ieri non si è lasciato sfuggire l’occasione di sparare a zero sull’alleanza di centro- destra, svuotata nei numeri e sempre più fragile nei contenuti . Non meno tenero il Fli che, per bocca del capogruppo Nello Pergolizzi, non solo ha già annunciato l’astensione sulla delibera ma ha criticato aspramente la cattiva abitudine dell’amministrazione comunale di fare arrivare gli atti in aula sempre in prossimità di scadenze imminenti, dando la sensazione di voler impedire al Civico consesso di approfondire in maniera adeguata gli argomenti all'ordine del giorno. Se le linee guida non saranno approvate entro venerdì, arriverà, infatti, a Messina il commissario straordinario inviato alla Regione. Eppure, di tempo a disposizione ce ne sarebbe stato, considerato che il provvedimento predisposto dell’assessore alle politiche del territorio, Giuseppe Corvaja, ieri in aula per illustrarne i contenuti , è stato votato in giunta il 15 giugno 2010. Stasera, il Consiglio comunale tornerà a riunirsi e proseguirà i lavori da dove ha interrotto ieri, per arrivare – numeri permettendo – alla votazione dell’atto, che rappresenta il primo passo, come previsto dalla legge, per avviare gli step necessari alla stesura del Prg ed alla definizione di nuove regole e linee guida per orientare lo sviluppo territoriale.

ASPETTI NORMATIVI

La legislazione urbanistica in Sicilia risale ancora oggi, con pochi interventi correttivi di limitata portata, alla Legge 27 dicembre 1978, n. 71 che, muovendosi nel quadro della Legge Urbanistica del 1942 (come modificata ed integrata dalla legge Ponte del 1967), ha introdotto alcuni puntuali aspetti innovativi, ma sostanzialmente non ne ha rinnovato l’impianto complessivo. Tuttavia il quadro di riferimento normativo entro il quale deve muoversi – oggi – l’attività di pianificazione è profondamente cambiato per effetto di due diverse disposizioni legislative non espressamente riguardanti la materia urbanistica, ma che di fatto ne modificano i presupposti normativi e le sequenze procedurali e, conseguentemente, obbligano le Amministrazioni Comunali all'assunzione di adeguate misure nella predisposizione degli strumenti urbanistici generali. Si tratta del Testo Unico sull'espropriazione per pubblica utilità, approvato con D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327 e recepito nella Regione Siciliana dall’art. 36 della L.R. n. 7/2002, che influisce sulla pianificazione del territorio per un duplice aspetto.

Da un lato infatti la nuova norma riduce a cinque anni (di fatto dimezzandoli) i termini di validità temporale dei vincoli preordinati all’espropriazione, dall’altro stabilisce la facoltà per il proprietario di richiedere un indennizzo all’Amministrazione Comunale in caso di riapposizione dei vincoli. Inoltre si deve considerare che la giurisprudenza, in materia, con orientamento pressoché univoco, ha praticamente raddoppiato il valore di espropriazione dei terreni, commisurandolo al valore venale del bene da espropriare. Il secondo provvedimento di legge, che introduce elementi di grande innovazione, è il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 52 (come modificato ed integrato con Decreto legislativo 16 gennaio 2008, n. 4) che reca “Norme in materia ambientale” e introduce la procedura di “Valutazione Ambientale Strategica” (V.A.S.) nel processo di formazione del Piano Regolatore Generale. La Regione Siciliana ha emanato in materia apposite norme con l’articolo 59 della L.R. n. 6/2009 e, in attuazione di queste ultime, ha approvato il relativo modello metodologico con la Deliberazione di Giunta Regionale n. 200 del 10/06/2009.

La Rielaborazione della Variante Generale al P.R.G. del Comune di Messina è stata adottata – come si ricorderà- con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 29 del 06/04/1998 ed approvata con Decreto dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente n. 686 del 02/09/2002, sulla scorta di studi che risalgono all’anno 1995; detta rielaborazione è stata effettuata, così come prescritto dal Consiglio Regionale dell’Urbanistica, in ridimensionamento della Variante Generale al P.R.G. cosiddetto “Tekne”, a suo tempo adottata dal Consiglio Comunale in data 06/03/1990 (piano Urbani) e, pertanto, redatta con logiche, previsioni e criteri non più attuali. Di fatto, dunque, la configurazione e lo sviluppo urbanistico del territorio del Comune di Messina, fino all’anno 2002 (approvazione della Rielaborazione della Variante Generale al P.R.G.), sono avvenuti in conformità alle previsioni del P.R.G. “Tekne”, adottato – tra i primi comuni dell’isola – nell’anno 1976 ed approvato nell’anno 1978.

Un commento

  1. Il Consiglio Comunale approverà le linee guida entro venerdì?
    Sarà capace di proporre emendamenti migliorativi come l’housing sociale al documento di Corvaja?
    Il Consiglio Comunale vuole essere commissariato?
    Quali gli indirizzi e strumenti urbanistici delle linee guida fanno paura?
    Il Consiglio Comunale da chi è condizionato o ricattato?
    Quali interessi fondiari e immobiliari le linee guida mettono a rischio e di chi sono?
    La città verticale proposta da Franza e Falzea con i due grattacieli ha un ruolo in questa vicenda?
    Perchè Buzzanca non ha coinvolto il PD di Genovese?
    Perchè il Pd di Genovese non si è fatto coinvolgere da Buzzanca?
    E’ SE NESSUNO VOLESSE UN PIANO REGOLATORE?

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