Ganzirri: quando i Laghi erano 3, anzi, perfino 4

Ganzirri: quando i Laghi erano 3, anzi, perfino 4

Daniele Ferrara

Ganzirri: quando i Laghi erano 3, anzi, perfino 4

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domenica 01 Marzo 2020 - 08:40

Forse non tutti sanno che i Laghi un tempo erano 3 e vi fu anche un periodo in cui erano addirittura 4...

Tutte le terre a Nord di Messina sono legate a leggende, ma molto di più ciò è vero per l’estremo Peloro, la cui storia si può ben dire ancora persa nelle nebbie del mito. Questa caratteristica è indissolubilmente legata alla presenza dei Laghi, che ora sono due: il Pantano Grande e il Pantano Piccolo, o Lago di Ganzirri e Lago di Faro.

I laghi erano 3 ed anche 4

La maggior parte dei Ganzirroti lo sa, ma non i loro fratelli e le loro sorelle messinesi e di tutto il Comune: i Laghi fino a non molto tempo fa erano tre, e per un certo periodo anche quattro! In origine e per gran parte della storia, nella contrada che si chiama Margi, fra il Grande e il Piccolo, ce n’era un altro: il Lago di Margi, il cui nome era dovuto alle sue acque malsane, prettamente palustri (il vocabolo è imparentato con l’inglese marsh, “palude” per l’appunto), che nell’Ottocento fu oggetto di bonifica – fu eliminato, in poche parole –; al suo posto oggi c’è il canale che collega il Lago di Ganzirri con il Lago di Faro.

Ganzirri: cinghiale in arabo

Poi, in seguito a un evento sismico, il terzo settentrionale del Pantano Grande rimase separato dal resto del lago, e rimase noto come Lago della Madonna di Trapani finché non si ricongiunse al resto: in quel periodo i laghi furono quattro. L’intera zona in antico doveva essere del tutto disabitata (salva forse un’epoca più remota), fatta eccezione per eventuali pochi rifugi di cacciatori e pescatori e qualche approdo. Appunto, essendo l’area circostante i laghi incontaminata e ricoperta di fitta vegetazione, vi era grande selvaggina, e ciò la rendeva meta preferita di chi si trovava a cacciare presso il Peloro; tant’è che proprio una delle etimologie di Ganzirri è da “cinghiale” in lingua araba. Solo più tardi si sarebbero costruite anche strutture difensive e avamposti, e nell’ultimo millennio sarebbero sorti gli abitati (per quello che ne sappiamo).

Il tempio per Poseidone

Il mistero dei Laghi si lega soprattutto al ricordo d’un antichissimo tempio dedicato al dio Poseidone, marino e sismico al contempo –, che la tradizione riportata sin da Diodoro d’Agira in epoca augustea vuole edificato dal semidio Orione (più di tremila anni fa!) nel tempo in cui fu fondata Zancle. Il Siculo autore nella Biblioteca Storica sembrerebbe intendere che il sacrario si trovava sul promontorio (e non presso i laghi) e che nel suo tempo permaneva come luogo di pellegrinaggio; ciò fa pensare che si trovasse proprio sull’altura (Granatari), ma nessun resto è stato mai ritrovato.

Resti – e monumentali – invece si sono rinvenuti già secoli fa nella zona dei Laghi, in accordanza con quanto specificato da Gaio Giulio Solino durante il Tardo Impero, il quale nella Raccolta di cose memorabili parla di tre laghi e afferma che un santissimo tempio si trovava presso il terzo; a questo punto potrebbe essersi trattato di due edifici e di due culti differenti.

Un’errata interpretazione del passo di Solino, unita alla posizione dei ritrovamenti archeologici ha fatto pensare che questo tempio si trovasse nel lago scomparso, il Margi. L’antico autore invero dice cose molto interessanti sul santuario, sulla sua collocazione e sulle sue caratteristiche, che ci permettono d’identificare il suddetto lago con certezza.

Continuate e seguirci: ne parleremo prossimamente!

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