"Gettonopoli", rinviato a giudizio pure il presidente del Consiglio regionale Mancuso

“Gettonopoli”, rinviato a giudizio pure il presidente del Consiglio regionale Mancuso

Redazione

“Gettonopoli”, rinviato a giudizio pure il presidente del Consiglio regionale Mancuso

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venerdì 16 Dicembre 2022 - 08:01

Per le vicende di Palazzo de Nobili 29 i rinviati a giudizio. Il legale: «Tutto ruota solo intorno alla diversa accezione di 'partecipazione' alle sedute»

REGGIO CALABRIA – C’è il presidente del Consiglio regionale – il politico catanzarese della Lega Filippo Mancuso – tra le 29 persone rinviate a giudizio nell’àmbito della “Gettonòpoli” catanzarese.

Di questi soggetti, 24 sono consiglieri comunali di Catanzaro in carica o ex consiglieri, gli altri 5 sono imprenditori. I 24 sono tutti accusati di presunti illeciti nell’attestazione della partecipazione a riunioni di Commissioni consiliari, scopo: incassare la relativa indennità benché assenti, per un ritenuto danno erariale che supererebbe i 22mila euro complessivi nel solo bimestre novembre/dicembre 2018.

Reati contestati falsità ideologica e materiale, truffa aggravata e uso d’atto falso.
Fanno parte dell’inchiesta anche le contestate assunzioni fittizie: alcune aziende avrebbero attestato falsamente d’aver assunto quali dipendenti vari consiglieri comunali catanzaresi, allo scopo di far conseguire loro i rimborsi a copertura delle assenze per ragioni istituzionali.

Il legale: solo diverse accezioni di “partecipazione”

Il legale del presidente Mancuso, avvocato Francesco Iacopino, ha poi diramato una nota stampa in cui ribadisce il rispetto d’ogni decisione giurisdizionale, ma puntualizzando che a Mancuso non si contesta il falso bensì solo una truffa «per poche centinaia di euro», che viene a essere ipotizzata solo per la «diversa lettura del dato relativo alla “effettiva partecipazione” dei politici alle Commissioni». Una partecipazione intesa dalla Procura in senso “quantitativo” (cioè per l’intera seduta), e invece in senso “qualitativo” dai collegi difensivi, anche perché l’assenza temporanea dalla seduta in relazione a un dato argomento «assume una valenza politica». E poi, manca uno «specifico» Regolamento comunale che fissi i margini di durata per considerare «effettiva» la partecipazione di un consigliere alle sedute di Commissione, mentre il Regolamento per la partecipazione ai Consigli comunali – sempre applicato analogicamente per le sedute di Commissione – consente di ritenere «effettiva» una partecipazione anche discontinua del consigliere.

Il presidente Mancuso si dice dunque «assolutamente sereno» riguardo al procedimento e sicuro che in sede dibattimentale «la sua posizione sarà chiarita definitivamente».

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