La sconfitta di Giugliano lascia tanta amarezza. Prestazione calante, episodi arbitrali contro e turnover (per forza di cose) assente
MESSINA – La sconfitta per 1-0 in quel di Giugliano interrompe una striscia di sei risultati utili consecutivi. Non la miglior partita del Messina, specie se paragonata alle ultime uscite, ma l’impressione è che ieri quanto visto in campo era il massimo che si poteva fare. Fosse arrivato il pari per 0-0 staremmo a parlare di una squadra che ha saputo soffrire, difendersi, come ha fatto, fino a strappare un punto in una partita giocata male e in una trasferta complicata. Questo avrebbe dato tanto morale, mosso comunque la classifica, che male non fa, e mantenuto l’imbattibilità.
Sfortunati, ma bene in difesa
Chiamiamola sfortuna, perché gli episodi non sono girati a nostro favore, per non parlare proprio male degli arbitri. Le due situazioni da rigore su cui ha recriminato nel posto partita Giacomo Modica sono di fatto episodi su cui se fosse stato assegnato il rigore non ci sarebbe stato nulla di regalato: il tocco di mano c’è, da valutare eventualmente volontarietà e vicinanza alla palla, e anche la trattenuta su Plescia in area piccola non si può negare, anche lì ci sarebbe solo da valutare l’entità. Sull’ultimo episodio sottolineato dal mister, la conclusione deviata per l’arbitro che assegna il corner, su cui arriva poi la rete di Salvemini. Se il tocco non ci fosse stato probabilmente il Messina non avrebbe subito gol in quell’occasione.
Non che il Giugliano non l’avesse meritata la rete del vantaggio, nel finale di partita ha schiacciato il Messina nella sua metà campo e provato tante conclusioni, se la sfida si fosse conclusa “ai punti” avrebbero meritato loro. Per quanto la retroguardia biancoscudata ha giocato una delle migliori partite in fase difensiva, tranne forse una volta in cui Ortisi ha sbagliato uscita lasciando spazio a Valdesi e Ciuferri sulla nostra fascia sinistra, non si ricordano, prima del gol, altre azioni potenzialmente pericolose del Giugliano. Ad esclusione di diverse conclusioni da fuori area, non c’era altra soluzione visto che il Messina concedeva solo quelle, su cui Fumagalli si è sempre fatto trovare pronto.

Le cause del calo
La partita era iniziata anche bene per i biancoscudati con il solito gioco tra gli spazi con combinazioni degli avanti. Questo ha permesso di arrivare più volte in area avversaria e di recriminare sui rigori non concessi. Nella ripresa però a risultato non sbloccato e con un po’ di stanchezza la squadra si è abbassata molto, il tecnico di Mazara del Vallo ha affermato dopo la partita che questa soluzione “lo disturba” e ci crediamo, ma evidentemente non c’erano le forze per fare altro e comunque la squadra ha capito che tornare con un punto a casa sarebbe stato comunque positivo.
I cambi che potevano dare una svolta alla sfida non c’erano o per dirla con le parole di Modica “chi è entrato non mi è piaciuto”. Si sono rivisti dal primo Rosafio e Firenze ma non avevano probabilmente tutti e novanta i minuti nelle gambe. Tenuto a riposo Lia da poco recuperato. Le squalifiche di Salvo e Ragusa hanno pesato non poco sulle scelte della formazione. Era la terza partita in una settimana in cui tra chi fermo era ai box o da poco rientrato e gli squalificati il Messina non ha potuto fare turnover. Nelle sfide di Avellino, Sorrento e Giugliano in otto sono stati schierati sempre tra i titolari in tutte e tre le sfide: Fumagalli, Manetta, Dumbravanu, Ortisi, Franco, Emmausso, Zunno e Plescia.

Altro elemento che sicuramente ha influito è stato il turno infrasettimanale, questa squadra ha dimostrato purtroppo tra ottobre e novembre di soffrire i turni ravvicinati. Si potrà obiettare che sono professionisti e quindi abituati o ancora che con una panchina lunga si può ovviare a questo problema, tutte obiezioni giuste. Ma è palese come il Messina soffra giocare le partite ravvicinate, tra l’altro queste erano due trasferte con in mezzo la partita in casa, non vogliamo rievocare le ore di pullman ma ci sono state. Nonostante la prestazione non brillante, unita a queste altre difficoltà elencate, i biancoscudati hanno sfiorato di ottenere il risultato in una complicata trasferta, da questa consapevolezza bisogna ripartire.
Immagini in questo articolo di Francesco Saya,
dalla pagina Facebook dell’Acr Messina

adesso è importante se non determinante vincere in casa
in ogni caso manca una VERA punta e un forte
centrocampista altrimenti non si va da nessuna parte