Ad accusare il magistrato, che risolse il maxi contenzioso tra il Comune di Siracusa e la Open Land in favore della società, è l'avvocato Piero Amara. L'accusa è di corruzione.
C’è una nuova eclatante pagina nell’inchiesta sul caso Siracusa. Stamattina la Guardia di Finanza ha arrestato l’ex giudice del Consiglio di giustizia amministrativa della Sicilia Giuseppe Mineo. Il provvedimento è stato siglato dal GIP di Messina su richiesta della Procura guidata da Maurizio De Lucia e arriva dopo le dichiarazioni di Piero Amara, l’avvocato di Siracusa coinvolto nello scandalo del febbraio 2018 che ha verbalizzato pagine e pagine di rivelazioni agli inquirenti, confermando in gran parte quello che era stato ipotizzato dai magistrati e aprendo nuovi scenari su altre vicende.
Le dichiarazioni di Amara sono state “cristallizate” ieri mattina nell’incidente probatorio, ora sono prove a tutti gli effetti. E visto che l’avvocato ha confermato gli scenari venuti fuori dalle intercettazioni della Finanza, che avevano già chiamato in causa Mineo, oggi per il giudice scattano i domiciliari con l’accusa di corruzione. Amara ha parlato di una cena con Mineo avvenuta all’Hotel Alexandra a Roma, alla quale l’avvocato e Calafiore si sarebbero presentati con una bozza di sentenza già pre confezionata.
A lavoro sul caso c’è ancora il sostituto procuratore Antonio Carchietti, affiancato dai colleghi Antonella Fradà e Federica Rende. I magistrati chiamano in correità Alessandro Ferraro, stretto collaboratore dei legali siracusani, ritenuto il "facilitatore" che, tramite un conto corrente di Malta, avrebbe fatto arrivare a Mineo 115 mila euro. La somma doveva servire all'ex presidente della Regione siciliana Giuseppe Drago, gravemente malato e poi morto a settembre 2016, per curarsi in una clinica in Malesia. I soldi sarebbero arrivati da Calafiore ed Amara. In cambio Mineo li avrebbe aiutati con una sentenza favorevole alle società Open Land e Am Group, impegnate nel contenzioso col Comune di Siracusa. La maxi richiesta di risarcimento da 2,8 milioni di eurò rischiò di far tracollare le casse del comune aretuseo, nel 2016.
A firmare il provvedimento è stato il GIP Maria Militello che ha disposto il carcere per Mineo e concesso i domiciliari a Ferraro.
La stessa vicenda era costata l’arresto all’ex pm di Siracusa Giancarlo Longo, accusato di aver aperto, su input di Amara e Calafiore, l’indagine che doveva servire da volano al contenzioso favorevole al Cga (VEDI QUI). Il verdetto arrivò: il Comune avrebbe dovuto pagare alla Open Land, società del gruppo Frontino di proprietà della famiglia della compagna dell'avvocato Giuseppe Calafiore, i quasi 3 milioni di euro per i presunti ritardi nel rilascio della licenza per la costruzione di un centro commerciale in una zona archeologica. Proprio 4 giorni fa il tribunale di Siracusa ha disposto che la cifra sia restituita al Comune.
Incredibile dove possa arrivare il malaffare…