Era attesa per ieri la sentenza del processo sui bilanci del Comune di Messina tra il 2009 e il 2012. Sul tavolo, l'accusa sostanziale per l'Amministrazione Buzzanca di aver "truccato i bilanci" per rientrare nei paramentri del patto di stabilità e non dichiarare il dissesto.
Ieri, infatti, era l'ultima udienza calendarizzata dal presidente della Corte, la dottoressa Grasso, per dare la parola ai difensori degli imputati.
Alla fine di una lunga giornata nell'ampia aula della Corte d'Assise, il giudice ha però rinviato al 30 gennaio per dare modo all'Accusa di contro replicare a quello che in queste settimane hanno esposto gli avvocati difensori. Poi si ritireranno in camera di consiglio per emettere il verdetto.
Lo scorso il PM Antonio Carchietti ha sollecitato 22 condanne. Seecondo il magistrato, l'aggravante contestata inizialmente, però, non avrebbe retto al processo, e ne ha chiesto l'esclusione. Così, per alcune posizioni il reato è prescritto, e lo stesso magistrato dell'Accusa ha infatti sollecitato molte prescrizioni (LEGGI QUI)
I difensori, però, hanno chiesto l'assoluzione nel merito di tutti gli imputati.
Toccherà ai giudici, a questo punto, decidere.
A Catania un analogo processo, relativo ai bilanci dello stesso triennio messo sotto la lente a Messina, si è chiuso col proscioglimento dell'ex sindaco Stancanelli e altri sei indagati tra ex amministratri e componenti di Giunta per falso ideologico. Per altri 13 dirigenti comunali la Procura aveva già chiesto l'archiviazione.
Un altro caso spesso entrato nel dibattimento è quello relativo al comune di Alessandria. Qui una parte dei processi è ancora in corso, mentre altre posizioni di vertice sono state definite con pesanti condanne in primo grado.
Nel caso messinese, in udienza preliminare è caduta per tutti l'accusa di abuso d'ufficio ma il GUP ha ritenuto necessario il vaglio del dibattimento per l'accusa di falso, rinviando tutti a giudizio (LEGGI QUI)
