Amministrazione incapace di riordinare i servizi sociali, la Cisl affonda Mantineo

Amministrazione incapace di riordinare i servizi sociali, la Cisl affonda Mantineo

Amministrazione incapace di riordinare i servizi sociali, la Cisl affonda Mantineo

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martedì 10 Marzo 2015 - 15:35

Per il sindacato bisogna riscrivere regole nuove di garanzia e tutela di tutti i lavoratori. “L’amministrazione deve accelerare i tempi per il riordino del sistema”. Si parla di lacune e pressapochismo nella gestione dei bandi e dei servizi e si chiede di riprogrammare concretamente il settore.

Mentre l’assessore Nino Mantineo programma gli Stati generali dei servizi sociali nel settore continuano i problemi, le difficoltà, le contestazioni. I recenti bandi di affidamento dei servizi non hanno rappresentato quella rivoluzione tanto auspicata e oggi da Palazzo Zanca si cerca di riavviare una fase di programmazione mentre però ci sono lavoratori che nei cambi di appalti sono rimasti tagliati fuori, utenti che lamentano disagi nei servizi e una situazione di totale incertezza che regna a Casa Serena. Un calderone sempre in ebollizione che ha registrato anche duri affondi da parte dei sindacati che non riescono ancora a capire quali siano le intenzioni sia nell’immediato che in prospettiva futura. E’ così per esempio per la Cisl che non esista a parlare di lacune e pressapochismo dell’amministrazione che, sul delicato tema dei servizi sociali, saltano fuori ad ogni occasione e sono la chiara testimonianza dell’incapacità di mettere ordine all’intero sistema. L’analisi è del Coordinamento dei Servi Sociali della Cisl Funzione Pubblica di Messina che si è riunito alla presenza del segretario generale del Pubblico Impiego Calogero Emanuele.

“Abbiamo assistito a un taglio della forza lavoro in tutti i settori – ricorda il coordinatore Saro Contestabile – ma si sono create solo aspettative e illusioni. Reali sono invece i tagli di risorse, la diminuzione della forza lavoro e l’eliminazione delle sostituzioni”.

Il riferimento della Cisl è alla gestione degli asili che secondo il sindacato ha portato solo a guerre tra poveri operatori, alcuni costretti a rinunziare alle ore contrattuali per salvare parte degli occupati e altri invece a rimanere disoccupati. Un aspetto di cui abbiamo spesso parlato già nella fase di pubblicazione dei bandi, quando anche la cooperativa uscente aveva dichiarato senza mezze misure la decisione di non partecipare alla gara perché si trattava di un bando insostenibile in funzione del servizio da rendere all’utenza.

La denuncia della Cisl si spinge oltre: “Ogni volta che bisogna procedere a un affidamento – aggiunge Calogero Emanuele – ci si esercita a inventare criteri, modalità e sistemi pur di poter assumere questo o quell’altro operatore che magari scopriamo di averne titolo rispetto ad altri che forse non hanno un ‘padrino’, perpetrando giorno dopo giorno ingiustizie e disparità di trattamento”.

Posizione netta anche sulla questione Casa Serena. Al contrario dell’Orsa che insieme ai 12 lavoratori in esubero sta conducendo una battaglia per ottenere garanzie occupazionali, per la Cisl Fp quel protocollo d’intesa che a luglio aveva garantito ai fuoriusciti la sistemazione nei servizi della 328 e ai 12 di restare in servizio a Casa Serena è cessato, evidentemente anche in quella parte che prevedeva il rientro dei lavoratori una volta terminati i lavori di messa norma. Emanuele ricorda come “in parte, quell’accordo abbia prodotto gli effetti sperati visto che i lavoratori di Casa Serena, grazie alla riqualificazione, oggi sono transitati nei servizi della 328. Il merito va a quei lavoratori che se pur professionalmente qualificati hanno avuto l’umiltà di accettare una sorta di declassamento pur di poter avere il posto assicurato diversamente da chi invece non ha dimostrato vero senso di attaccamento al lavoro e alla stabilità occupazionale. Oggi dobbiamo renderci conto, tutti, dall’Amministrazione alle Cooperative, dai sindacati ai lavoratori, che bisogna cambiare verso” non risparmiando una dura critica nei confronti di quei 12 operatori che già a luglio erano stati dichiarati in esubero ma che poi erano riusciti a ottenere la continuità occupazionale sempre in attesa di una ricollocazione che però ad oggi non è arrivata.

Per la Cisl Fp c’è necessità di fare chiarezza e dare vita a un protocollo di legalità e trasparenza che stabilisca criteri inequivocabili rispetto al reclutamento ma, soprattutto, che sia mirato ad ampliare la platea occupazionale anche per quei lavoratori che negli anni si sono visti scippato il proprio posto di lavoro.

Il sindacato rilancia la necessità di accelerare i tempi con cui l’Assessore Mantineo ha annunciato il riordino dell’intero sistema. “Non ci stanchiamo di dirlo – affermano i rappresentanti della Cisl Fp – la riorganizzazione dei servizi sociali non può essere pensata nelle segrete stanze. Multiservizi e non multiservizi, fondazione o non fondazione, consorzio di servizi e non consorzio di servizi, c’è fortemente bisogno di rivedere il sistema.”

“Oggi – conclude Emanuele – dobbiamo guardare ai nuovi bisogni della gente, alle nuove professioni e le cooperative e i gestori devono essere obbligati a dare servizi e non essere uno stipendificio con assunzioni che non fanno il bene dell’utenza, specie quando questa riguarda anziani, disabili, minori. Quanto deve durare questa telenovela? E’ una domanda che poniamo all’Assessore Mantineo aspettando una risposta pubblica e ufficiale”.

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