Il giugno più piovoso della storia di Messina, sfondati i 133 mm

Il giugno più piovoso della storia di Messina, sfondati i 133 mm

Daniele Ingemi

Il giugno più piovoso della storia di Messina, sfondati i 133 mm

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lunedì 18 Giugno 2018 - 05:38

Quella di sabato 16 giugno è stata una delle giornate più piovose per la storia della città di Messina, battuti tutti i precedenti record per il mese di giugno. Accumuli eccezionali nella zona nord, appena lambita la zona sud, tutto merito della complessa conformazione orografica dei Peloritani

La fase di maltempo che lo scorso sabato 16 giugno 2018 ha colpito la città di Messina, ed in modo particolare i quartieri della zona centro-nord, entrerà nella storia della climatologia messinese. Analizzando i dati meteorologici della stazione meteorologica di Messina (unica stazione sul territorio con una strumentazione a norma internazionale), gestita dal Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare, quella del 16 giugno è stata una delle giornate più piovose. Dai dati ufficiali andati in archivio nella giornata di sabato 16 giugno 2018 a Messina città sarebbero caduti la bellezza di ben 133 mm di pioggia nell’arco delle 24 ore, di cui 74 mm nella sola mattinata. Si tratta di un valore veramente impressionante che supera abbondantemente il precedente record di massimo accumulo pluviometrico per il mese di giugno, stabilito nel giugno del 2009, uno dei più piovosi di sempre in riva allo Stretto. Ma non è finita qui. I 133 mm di pioggia caduti lo scorso sabato rappresentano niente meno che la sesta giornata più piovosa di sempre (il giorno più piovoso di tutti per Messina è stato il 22 novembre del 1935 con 217 mm di pioggia in 24 ore) per la storia della città di Messina, dall’inizio delle rilevazioni, nel 1916. Finora nel mese di giugno la giornata più piovosa era stata quella del 24 giugno 2009, quando in città caddero 81 mm, sempre durante il passaggio di una serie di violenti temporali. L’incredibile accumulo pluviometrico registrato è dovuto al particolare tipo di precipitazioni, di carattere temporalesco, distribuite in modo disomogeneo e molto localizzato, nell’area che va da Mortelle fino alla zona del porto e alla vallata del torrente Portalegni. Queste sono state le aree maggiormente colpite dai fenomeni temporaleschi a “microscala” che dal Tirreno si estendevano, tramite un lungo serpentone di nubi cumuliformi, fino a dentro lo Stretto di Messina, subito dopo aver scavalcato la dorsale nord dei Peloritani.

Dal punto di vista sinottico questo tipo di fenomeni temporaleschi localizzati, che erano stati previsti (anche se in fase di previsioni è impossibile sapere il punto esatto sul mare in cui nasce il temporale e quanto esso possa svilupparsi in altezza) sono stati alimentati pure dall’orografia locale. Difatti, l’instabilità residua, lasciata in eredità dalla precedente circolazione di bassa pressione, è stata in grado di dare luogo ad acquazzoni, a tratti anche molto intensi, e spesso imprevedibili anche dagli “addetti ai lavori”. In questi casi il gioco dell’orografia dei rilievi messinesi, in particolare dei Peloritani, con il solito “effetto trampolino” alle correnti da NO (i venti umidi da NO incontrando le montagne tendono ad ascendere verso l’alto formando enormi nuvoloni cumuliformi dall’aspetto torreggiante) che seguono la circolazione di bassa pressione, spostatasi verso la Grecia o lo Ionio, è fondamentale per creare l’ambiente adatto alla formazione di corpi nuvolosi carichi d’acqua sopra la città. Nella giornata di sabato 16 giugno un autentico “cordone di cumulonembi”, disteso da un debole flusso nord-occidentale in quota, carico di piogge e rovesci, dalle coste tirreniche, nei pressi di Rometta e Villafranca Tirrena (dove è nato), si è disteso verso i Peloritani. Una volta giunto sui rilievi, dopo averli scavalcati, la nube cumuliforme si è riversata sulla città, dando la stura agli acquazzoni che in mattinata hanno bersagliato la zona centro-sud della città. Questi sistemi nuvolosi di natura orografica solitamente scaricano gran parte delle precipitazioni in aree molto ristrette, mentre tutto attorno non si verifica nemmeno un piovasco e magari esce anche il sole. Del resto i dati pluviometrici registrati sabato 16 giugno parlano molto chiaro: Torre Faro ha archiviato 122 mm, Ganzirri 105mm, Geofisico 102 mm, Colle San Rizzo 31 mm, Ziriò 17 mm, Messina via industriale 64 mm, San Michele 55 mm. Nella zona sud accumuli inferiori ai 30-20 mm, mentre da Giampilieri in giù ci si avvicinava a 0 mm. Nel giro di pochi km passiamo da località che hanno sfondato i 100 mm ad altre che hanno ricevuto una decina di mm. Una caratteristica tutta messinese.

Daniele Ingemi

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