“Gloria in excelsis Deo”. La musica sacra conclude l’anno concertistico dell’Associazione V. Bellini

“Gloria in excelsis Deo”. La musica sacra conclude l’anno concertistico dell’Associazione V. Bellini

giovanni francio

“Gloria in excelsis Deo”. La musica sacra conclude l’anno concertistico dell’Associazione V. Bellini

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lunedì 20 Dicembre 2021 - 06:43

Sabato 18 dicembre u.s. è andato in scena l’ultimo concerto del 2021 programmato dall’Associazione musicale Vincenzo Bellini.

Il presidente, Giuseppe Ramires, prima dell’inizio del concerto, ha voluto ringraziare tutti gli abbonati per la vicinanza e la fedeltà dimostrata in questo difficilissimo periodo pandemico, un triste contesto ove però l’Associazione è riuscita a portare avanti la sua programmazione, con numerosi concerti e ben centocinquanta artisti che si sono esibiti durante l’anno. Nel formulare gli auguri di rito, Ramires non ha mancato di ricordare alcuni personaggi del mondo dello spettacolo messinese che purtroppo ci hanno recentemente lasciato, come il musicista Melo Mafai e lo storico tecnico del suono del Palacultura Francesco Fazio.

Il concerto, interamente di musica sacra, intitolato “Gloria in Excelsis Deo”, ha visto protagonisti il Coro e l’Orchestra dell’Associazione Corale Polifonica San Nicolò, diretti da Nazzareno Di Benedetto, integrati dall’Ensemble Ottoni Diocesano, e con la partecipazione del Soprano Francesca Morabito e del Contralto Emy Spadaro.

Il programma, molto interessante, è stato dedicato, nella prima parte, ad Antonio Vivaldi, ed in particolare al celeberrimo Gloria RV 589, mentre nella seconda parte, oltre due interessanti brani tratti da messe di Jacob De Haan e Stefan Trenner, due autori del novecento, è stato eseguito il toccante brano del noto autore siciliano Romano Lazzaro, “Preghiera di San Bernardo”, e soprattutto tre brani di Wolfgang Amadeus Mozart, fra i quali due splendide piccole gemme: l’“Ave Verum Corpus” e il “Laudate Dominum”.

Dopo l’esecuzione della Sinfonia in sol maggiore per archi e basso continuo RV 146, tipico concerto di Vivaldi, che si distingue per un bellissimo secondo movimento “Andante vivace”, dall’andamento compassato, quasi in forma di “Siciliana”, ecco il brano più celebre, il “Gloria” RV 589, il monumento che il musicista veneziano ha eretto alla musica sacra barocca. Composto originariamente per fiati, ottoni, organo (sostituito qui dal clavicembalo), archi, coro, due soprani e contralto (adattato per un soprano e contralto), si presta a varie composizioni di cantanti, e in esso possiamo trovare elementi che saranno propri della musica di Handel, come il celebrativo incipit, altri di quella di Bach, come il “Domine Deus, Agnus Dei”, autori che sicuramente conobbero il capolavoro di Vivaldi e ne fecero tesoro. Il critico musicale Casella, che ne curò una revisione per Casa Ricordi, scrisse: “…Qui Vivaldi raggiunge il massimo della sua potenza creatrice e ci dona un lavoro che non teme confronti con nessun capolavoro di altri grandi maestri”. Nel complesso apprezzabile la prova dell’orchestra, tranne qualche imperfezione, in particolare nell’incipit dell’opera “Gloria in excelsis”, brano che ha sofferto ovviamente della mancanza dell’organo. Buona la prova delle cantanti, e un plauso particolare al coro, costretto a cantare per tutto il concerto con le mascherine.

I tre brani di Mozart hanno aperto la seconda parte del concerto. Dopo il breve e solenne “Kyrie” dalla giovanile “Missa Brevis” in do maggiore K 220, ecco una delle più celebri e sublimi pagine di Mozart: l’“Ave Verum Corpus”. Si tratta di un breve mottetto, scritto dal compositore austriaco nell’ultimo anno della sua breve vita, sul quale è stato scritto che, anche se fossero andate perdute tutte le altre sue opere, e ci fosse pervenuto solo l’Ave verum, ciò sarebbe bastato per darci l’idea dello straordinario genio di Mozart. In effetti è stupefacente come, con mezzi semplicissimi, (si parla della seconda giovinezza di Mozart) il grande musicista sia riuscito a creare qualcosa di così profondo, un brano che Paumgartner definì “La più alta opera d’arte che Mozart abbia scritto”.

Il soprano, Francesca Morabito, si è poi distinta per una toccante interpretazione dell’ultimo brano mozartiano eseguito, “Laudate Dominum”, tratto da “Vesperae Solennes de Confessore” K 339, un altro pezzo sublime, angelico, del compositore artistico, secondo Einstein “di tale incanto sonoro e di tale espressione poetica che difficilmente si potrà trovarne l’eguale”.

Buona l’esecuzione dei brani mozartiani, molto apprezzati dal pubblico.

Il contralto Emy Spadaro ha poi strappato convinti applausi con la sua eccellente esecuzione dell’Inno per mezzosoprano e orchestra “O Divin Redempteur” di Charles Gounod, un’aria intrisa di toccante lirismo, tipica del compositore francese.

Dopo i tre brani del 20° secolo, “Preghiera di San Bernardo” del nostro Romano Lazzaro, “Sanctus e Benedictus” dalla “Missa Brevis” di Jacob De Haan e “Agnus Dei” dalla “Missa Brixiensis” di Stefan Trenner, l’anno musicale dell’Associazione V. Bellini si è concluso nel migliore dei modi: con il bis dello splendido “Laudate Dominum”, questa volta cantato in duetto dal soprano e dal contralto.

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