Con la scarcerazione del barcellonese Giuseppe Impalà salgono a tre le persone rimesse in libertà dai giudici del Tdl dopo il riesame dell'operazione Gotha 4 che aveva portato all'arresto di boss e gregari della mafia barcellonese. Regge comunque l'impianto accusatorio della Procura visto che gli altri 33 arrestati rimangono in carcere.
Sono complessivamente tre le persone scarcerate dell’operazione “Gotha 4”, il blitz scattato all’alba del 10 luglio scorso e che portò Carabinieri e Polizia ad arrestare 36 persone per associazione mafiosa. Dopo Elio D’Amico ed Agostino Milone i giudici del Tribunale ella Libertà hanno revocato l’ordinanza di custodia cautelare per il barcellonese, Giuseppe Impalà, 50 anni. Tuttavia, considerando che i giudici del Riesame hanno dovuto esaminare ben 36 posizioni e che in libertà sono tornate solo tre persone, si può ben dire che l’impianto accusatorio, messo in piedi dai sostituti della DDA Angelo Cavallo, Vito Di Giorgio e Giuseppe Verzera, ha completamente retto. Solo per due persone è stata esclusa l’aggravante di aver agito con modalità mafiose (Gianni Calderone e Maurizio Sottile) mentre ad Antonino Bagnato è stata esclusa la partecipazione all’associazione mafiosa.
Rimane, dunque, inalterata la valenza dell’operazione Gotha 4 che, dopo un anno di lavoro e grazie anche a nuovi collaboratori di giustizia, ha permesso alle forze dell’ordine di disarticolare il nuovo assetto che si era data Cosa Nostra barcellonese, spedendo in carcere i nuovi padrini e decine di affiliati. In particolare sono stati arrestati, ed è stata confermata loro la custodia cautelare, sia il nuovo reggente, l’imprenditore barcellonese Francesco Aliberti, sia il suo alter ego, l’allevatore di Rometta Superiore Giuseppe Treccarichi.