Grande successo di pubblico per la Camerata Ducale diretta da Guido Rimonda

Grande successo di pubblico per la Camerata Ducale diretta da Guido Rimonda

giovanni francio

Grande successo di pubblico per la Camerata Ducale diretta da Guido Rimonda

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lunedì 14 Febbraio 2022 - 06:40

Un tuffo nelle magiche colonne sonore, accompagnate dalle immagini di celebri film del passato

Con le luci in sala ancora accese, avanza lentamente il violinista 𝐆𝐮𝐢𝐝𝐨 𝐑imonda, eseguendo durante il suo cammino verso il palco, le note struggenti di “Smile” colonna sonora del film “Tempi Moderni”, per poi ricongiungersi alla sua splendida Orchestra, la 𝐂AMERATA 𝐃UCALE, per eseguire il brano mentre scorrono sul grande schermo le immagini del celebre film, con l’indimenticabile Charlie Chaplin, autore anche della musica.

Così ha avuto inizio sabato u.s. al Palacultura, gremito per l’occasione, il concerto dal titolo “𝐒𝐌𝐈𝐋𝐄” – 𝒖𝒏𝒐 𝑺𝒕𝒓𝒂𝒅𝒊𝒗𝒂𝒓𝒊 𝒂𝒍 𝑪𝒊𝒏𝒆𝒎𝒂, per la seconda parte della stagione concertistica dell’Accademia Filarmonica.

“Smile”, (sorriso), come ha ben detto la direttrice artistica Grazia Maria Spuria, introducendo il concerto, è un titolo quanto mai felice ed augurale, propizio di una ripresa a pieno ritmo delle attività musicali (e non solo), ora che la pandemia, come sembra, si sta finalmente affievolendo.

Come suggerisce il titolo dell’evento, il concerto ha visto protagonista la grande musica del cinema, eseguita da una eccellente orchestra sulle immagini dei film proiettate su grande schermo.

Probabilmente i brani eseguiti, tutti celeberrimi, avrebbero soddisfatto da soli l’auditorio, anche se a volte accade che musiche scritte per fungere da colonne sonore, avulse dal proprio contesto naturale, risultino abbastanza monocordi, come se non potessero avere vita propria. Ma ad arricchire lo spettacolo, durante l’esecuzione di ogni brano, sono scorse le immagini del film corrispondente, in una sorta di celebrazione musicale e cinematografica insieme che è risultata assai efficace e molto gradita al pubblico, che ha tributato convinti e fragorosi applausi ad ogni brano eseguito.

È stata anche un’occasione per rivedere immagini di alcuni grandi attori non più in vita, in straordinarie interpretazioni, nel vivo della loro carriera artistica.

È il caso ad es. di Nino Castelnuovo, recentemente scomparso, che abbiamo rivisto nella sua interpretazione filmica più famosa, “Les Parapluies De Cherbourg”, sulle note della malinconica melodia “I Will Wait For You” di M. Legrand.

Ha fatto seguito la celebre “Por Una Cabeza” di C. Gardel, che ha accompagnato le immagini di uno strepitoso Al Pacino nei panni di un maestro di vita cieco, nel film “Scent Of A Woman”.

Con questo brano inizia anche un altro celeberrimo film, “Schindler’s List”, del quale invece abbiamo ascoltato il tema musicale fondamentale, composto da John Williams, quel motivo mesto e doloroso che ha accompagnato le fasi salienti del film, eseguito mentre venivano proiettate le immagini del rastrellamento del ghetto ebraico da parte dei nazisti, davanti agli occhi increduli di Oskar Schindler (Liam Neeson).

Non poteva mancare la musica di Bacalov composta per “Il Postino” con le immagini del compianto Troisi e della nostra Cucinotta.

Con la “Serenata per Giuditta” di A. Trovajoli, dal film “L’Anno del Signore”, abbiamo rivisto un giovane Nino Manfredi, mentre le musiche di Q. Jones hanno accompagnato alcune immagini tratte da “Il Colore Viola” di Spielberg.

Un momento particolarmente atteso e toccante è stata l’esecuzione degli indimenticabili “Tema d’Amore” e “Tema di Deborah”, di Ennio Morricone, rispettivamente dai film “Nuovo Cinema Paradiso” e “C’era una volta in America”, due temi rimasti scolpiti nella memoria di tutti noi, mentre scorrevano salienti immagini di questi due splendidi lungometraggi.

Di un altro film straordinario, “Il cacciatore”, è stata eseguita la “Cavatina”, di Stanley Myers.

Dopo aver ascoltato la Romanza dal film “Giochi proibiti”, di compositore anonimo, un caso in cui probabilmente la musica è divenuta più famosa del film stesso, ecco quello che forse, almeno a mio avviso, ha rappresentato il momento culminante e più commovente di tutta la serata: l’”Adagio” di Albinoni/Giazzotto, le cui note solenni e drammatiche hanno accompagnato le scene finali dello splendido film di Peter Weir “Gallipoli-Gli anni spezzati”, in cui giovanissimi volontari australiani, fra i quali il protagonista, perdono inutilmente la vita in un assurdo e insensato attacco al fronte nella prima guerra mondiale, mentre un giovanissimo Mel Gibson corre forsennatamente per portare il messaggio di revoca di quell’assurdo ordine, ma non arriverà in tempo.

“Lei”, di C. Aznavour dal film “Notting Hill”, e le suggestive immagini di tango, con le note di Cafè 1930, di Astor Piazzolla, hanno concluso questa magica serata, non prima della concessione di due bis: un altro splendido Adagio di Albinoni, ed il difficilissimo finale da “Il cor più non mi sento” di Paganini, eseguito dal violino solista Guido Rimonda.

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