Grandinata nell'Agrigentino: danni ingenti a San Biagio Platani per colpa di una supercella

Grandinata nell’Agrigentino: danni ingenti a San Biagio Platani per colpa di una supercella

Daniele Ingemi

Grandinata nell’Agrigentino: danni ingenti a San Biagio Platani per colpa di una supercella

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domenica 24 Settembre 2023 - 12:00

I chicchi di grandine erano grandi come palline da tennis

Nella giornata di ieri una violenta, ma circoscritta, grandinata ha colpito il comune di San Biagio Platani, nell’agrigentino. Nel giro di 15 minuti sul borgo sono caduti chicchi di grandine grandi come palline da tennis, causando ingentissimi danni materiali.

Il temporale responsabile della grandinata osservato dai servizi di nowcasting di meteo-Licata.

Oltre ad essere danneggiati, praticamente sfondati, tavoli e sedie di plastica, di abitazioni private quanto di locali, sono state devastate le carrozzerie di più autovetture. I chicchi di ghiaccio hanno distrutto tutte le auto lasciate parcheggiate in mezzo alla strada. All’origine della mega grandinata c’è stato un temporale a supercella. Eventi di questo tipo, un tempo veramente rarissimi, ormai si ripetono con una maggiore frequenza pure alle latitudini della Sicilia e in un futuro ormai prossimo diverranno la normalità.

La supercella

Differentemente dai normali temporali le “supercelle” si caratterizzano per la presenza, all’interno della nuvola temporalesca, di un intenso moto rotatorio definito “mesociclone”. Tutti i sistemi temporaleschi che presentano uno spiccato moto vorticoso al proprio interno, tale da originare dei “mesocicloni”, si trasformano in una “supercella temporalesca”. In genere questi potenti sistemi convettivi si possono formare solo in determinate situazioni sinottiche, in aree di forte instabilità atmosferica, con una forte convergenza fra venti di opposte direzioni nei bassi strati ed in presenza di un “wind shear verticale” considerevole, esacerbato dal transito nell’alta troposfera del ramo principale del “getto polare” o di un massimo di velocità di questo.

Foto di una delle auto danneggiate dai chicchi di grandine.

La grandine

In tale contesto la grandine si forma in presenza di correnti ascensionali molto forti in seno ad una nuvola temporalesca, carica di fulminazioni. In questo caso accade che un primo nucleo di ghiaccio, presente lungo la sommità della nube temporalesca (dove le temperature raggiungono i -50°C), viene trasportato in su e in giù nella nube, dove si fonde con altri piccoli aggregati di ghiaccio e gocce d’acqua per poi ricongelarsi nuovamente e diventare sempre più grande. Quando le correnti non riescono più a sollevare e trattenere i pezzi di ghiaccio, perché divenuti troppo pesanti, questi tendono a ricadere sulla terra, generando la grandinata.

Proprio in questi casi, tutti gli aggregati delle particelle ghiacciate che non riescono a fondersi prima di raggiungere il suolo, causano spesso notevoli danni sia nelle campagne che alle abitazioni e alle autovetture posteggiate all’aperto. Inoltre è possibile distinguere anche due tipi di chicchi di grandine. I chicchi di grandine che cadono ad alte temperature sono trasparenti perché privi di bolle d’aria. Quelli che cadono a temperature più basse, nella stagione invernale, sono bianchi perché ne contengono molte. Purtroppo il maltempo proseguirà anche nelle prossime ore, con altri rovesci di pioggia accompagnati da colpi di vento e grandinate che dovrebbero interessare le località della costa tirrenica messinese e anche la città.

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