Cultura

“Grandissima fotografa e anima della Palermo contro la mafia”: il ricordo di Letizia Battaglia

Sicilia – Maestra, sorella, amica, compagna, modello, guida, esempio di coraggio, forza artistica e libertà. In queste ore i social sono pieni di ricordi di Letizia Battaglia, nata il 5 marzo del 1935 e morta ieri dopo aver fatto di Palermo uno scenario d’immagini che aprivano la mente e la fantasia. Immagini che rimangono indelebili. «Salutiamo tra le lacrime Letizia Battaglia, grandissima fotografa, anima della Palermo che ha lottato contro la mafia, artista che ha celebrato in un luogo di morte la vita e la bellezza», ha sottolineato il regista e scrittore Roberto Andò (nella foto in evidenza con Letizia Battaglia per gentile concessione di Lia Pasqualino, fotografa allieva della stessa Battaglia).

Proprio Andò ha girato un film in due puntate, prossimamente su RaiUno, dedicato a Letizia, interpretata da Isabella Ragonese. «Era una donna totalmente impensabile per i tempi», ha spesso osservato il regista. Sempre avanti rispetto ai tempi, fotografava per “L’Ora” i morti di mafia, in un mondo dell’informazione monopolizzato dagli uomini, e raccontava persone ai margini e squarci di realtà con un occhio creativo e mai banale.

Orlando e Musumeci: “Simbolo internazionale dell’arte e ogni scatto una denuncia antimafiosa”

«Palermo perde una donna straordinaria, un punto di riferimento. Letizia Battaglia era un simbolo internazionalmente riconosciuto nel mondo dell’arte, una bandiera nel cammino di liberazione della città di Palermo dal governo della mafia», ha sottolineato il sindaco Leoluca Orlando.

La camera ardente, nell’atrio di Palazzo delle Aquile, è rimasta aperta al pubblico per tutta la notte. Questa mattina, alle ore 11, l’ultimo saluto alla fotografa ed ex assessora comunale.

«Con la sua macchina fotografica ha combattuto per tutta la vita contro mafia e ogni genere di malaffare. Ogni scatto, una denuncia potentissima e coraggiosa. Letizia Battaglia ha raccontato, senza false ipocrisie e fuori dagli schemi, gli anni più tragici e difficili di Palermo, della Sicilia, al mondo intero. Se ne va una grande artista, una donna profondamente innamorata della sua terra», ha dichiarato a sua volta il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

“Donna straordinaria” per il New York Times

Nel 2017 il New York Times l’ha inserita come una delle undici donne straordinarie dell’anno. Le sue fotografie sono rimaste nella memoria: da quelle scattate per gli omicidi Mattarella e Terranova alla bambina con il pallone e ai tanti bianco e nero.

Immagini dove la luce e le ombre raccontano un’infanzia e un’adolescenza, tra i vicoli, spesso segnate dal senso di morte che si respira a Palermo. Luoghi, volti, come quello della vedova di mafia Schifani, e realtà raccontate da un punto di vista sempre originale.

Le avventure artistiche, politiche (come assessora in una giunta Orlando), editoriali (con le Edizioni della Battaglia) sono tutt’uno con una personalità unica che merita un approfondimento, senza banalizzarne la ricchezza e complessità. «Con Letizia Battaglia se ne va una poetessa. L’unica che ha saputo raccontare, senza inutili rime, la Palermo di speranza e disperata», ha messo in evidenza Claudio Fava, presidente della commissione regionale antimafia, giornalista e scrittore.

Lo scorso 5 marzo aveva compiuto 87 anni e, pur convivendo con seri problemi di salute, non aveva perso la sua anima ribelle e la spinta irriverente, come emerge dalle ultime foto, anche dalla sua pagina Facebook, e dai suoi ultimi interventi.

Alla sua figura era ispirato il personaggio della fotografa Mirella nel film “La meglio gioventù” di Marco Tullio Giordana.