Le Fiamme gialle festeggiano i 237 anni della loro fondazione. Bilancio dei primi 5 mesi di attività nel 2011

Le Fiamme gialle festeggiano i 237 anni della loro fondazione. Bilancio dei primi 5 mesi di attività nel 2011

Le Fiamme gialle festeggiano i 237 anni della loro fondazione. Bilancio dei primi 5 mesi di attività nel 2011

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mercoledì 29 Giugno 2011 - 11:05

La celebrazione dell’anniversario occasione per comunicare i risultati conseguiti fino allo scorso maggio dai dipendenti reparti del Comando Provinciale di Messina.

È tempo di bilanci per la Guardia di Finanza che ha colto l’occasione dei festeggiamenti per il 237esimo anniversario della fondazione del Corpo per tracciare un consuntivo dell’attività svolta dai vari reparti del comando provinciale di Messina in questi primi cinque mesi del 2011.
Sono stati effettuati quasi 1.900 ispezioni, di cui 410 verifiche e controlli fiscali, che hanno comportato la scoperta di quasi 88milioni di elementi positivi e negativi di reddito non dichiarati e/o non registrati, oltre un milione e mezzo di euro ritenute non operate/non versate ed oltre 25 milioni e mezzo di euro di I.V.A. evasa.
Il Nucleo di Polizia Tributaria di Messina ha eseguito il sequestro “per equivalente” di beni mobili ed immobili, conti correnti bancari e titoli obbligazionari, facenti capo ad un imprenditore messinese, operante nel settore dell’edilizia, del valore di circa 2 milioni di euro, a seguito di un’operazione di servizio svolta precedentemente.

La Compagnia di Messina, nel corso di due operazioni, ha scoperto la titolare di una gioielleria e quella di un ristorante, che pur rilasciando ai clienti “regolari” scontrini fiscali per le vendite effettuate, la prima, e “regolari” ricevute fiscali per le somministrazioni dei pasti erogati, la seconda, omettevano, a fine anno, di presentare i modelli dichiarativi dei redditi sia ai fini delle Imposte sui redditi sia ai fini I.V.A.. La prima, addirittura, per ben 17 anni. Nel primo caso sono stati recuperati a tassazione complessivi euro 1.600.000,00 di “redditi in nero”, per gli anni d’imposta dal 2005 al 2009, che sono ancora oggetto di accertamento. Nel secondo, invece, sono stati recuperati a tassazione complessivi euro 3.300.000,00 di “redditi in nero” ed ai fini IRAP ed euro 100.000,00 di I.V.A., per gli anni d’imposta 2008 e 2009, oltre a euro 500.000,00 di ricavi non registrati per l’anno 2010.

L’attività operativa finalizzata al contrasto dell’economia sommersa ha consentito di scoprire 70 evasori totali e paratotali, e recuperare a tassazione ai fini delle Imposte Dirette quasi 58.653.000,00 di euro ed I.V.A. per oltre 13.246.000,00 euro, di cui 42 denunciati per reati fiscali alle autorità competenti. Sono stati inoltre scoperti 82 fra lavoratori in nero e irregolari.
Nel settore delle frodi comunitarie sono stati conclusi 13 interventi, verbalizzati 28 soggetti, di cui 19 denunciati ed accertate indebite percezioni di contributi per circa € 4.072.000,00. In particolare, si segnalano le operazioni di servizio, rispettivamente, della Compagnia di Milazzo e della Tenenza di Patti, nell’ambito di attività finalizzate al controllo degli adempimenti normativi posti in essere da soggetti economici che nel corso degli anni hanno fruito di contributi agevolati: la prima, ha effettuato accertamenti nei confronti di alcune imprese beneficiarie di incentivi alle imprese, cofinanziati dall’Unione Europea attraverso Fondo Europeo Sviluppo Regionale e altri finanziamenti statali e regionali.
Nei confronti di una di queste è stato contestato di aver percepito fraudolentemente contributi comunitari per quasi un milione di euro. L’importo è stato segnalato agli enti eroganti per il recupero. Nella seconda, è stato accertato che una società ha comunicato dati falsi all’Agenzia per le erogazioni in agricoltura per far pagare indebitamente un contributo comunitario ad una ditta per oltre 1.235.000,00. E’ stata avanzata proposta di sequestro per equivalente.
Nell’ambito delle frodi al bilancio nazionale e degli enti locali sono stati eseguiti 1.470 interventi, verbalizzati 1.482 soggetti, di cui 1.472 denunciati, e accertate indebite percezioni di contributi per quasi € 10.377.000,00.
In particolare si ricordano l’operazione della Compagnia di Milazzo che ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere nei confronti di un’odontoiatra ed il sequestro dell’ambulatorio odontoiatrico già indagato nell’ambito della responsabilità parapenale delle persone giuridiche, per un articolato sistema di truffa a danno del Sistema Sanitario Nazionale, con il quale la dottoressa convenzionata con l’A.S.P. di Messina ha illecitamente percepito oltre 190.000,00 euro in due anni, attestando di aver effettuato migliaia di interventi in realtà mai eseguiti. Si è proceduto, inoltre, al sequestro per equivalente delle somme depositate sui conti correnti riconducibili alla stessa nonché di beni mobili ed immobili sino all’importo truffato all’ASP. Indagati in concorso altre 8 persone coinvolte a vario titolo. I militari della Tenenza di Capo d’Orlando hanno scoperto una maxi truffa ai danni dell’INPS nella zona nebroidea, riguardante l’indebito percepimento di indennità di disoccupazione agricola a seguito di false attestazioni, quantificata in oltre 7.478.000,00 euro. L’esame di oltre 33.000 domande di disoccupazione agricola, ha messo in evidenza le condotte illecite di numerose persone, titolari di partita Iva, le quali avevano indotto in errore l’INPS, attestando falsamente di non svolgere alcuna attività autonoma, mentre di fatto esercitavano varie attività imprenditoriali, commerciali e professionali. Così facendo l’Ente Previdenziale liquidava indennità di disoccupazione nella misura massima prevista, mentre invero la liquidazione doveva avvenire per importi inferiori. Sono stati segnalati 1.759 all’Autorità Giudiziaria per i reati di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e truffa aggravata.
Sono stati effettuati 3.228 controlli sulla corretta emissione di ricevute e scontrini fiscali, che hanno consentito di riscontrare 1.030 irregolarità con un’incidenza di quasi il 32 % sul totale dei controlli. 50 sono i provvedimenti di chiusura di esercizi commerciali per reiterate mancate emissioni di scontrini o ricevute fiscali.

Nel settore dello spaccio delle sostanze stupefacenti, sono stati ottenuti risultati anche attraverso l’intensificazione dei controlli delle principali vie di comunicazione da e per il continente e in prossimità delle scuole cittadine, anche con l’efficace ausilio delle unità cinofile. Sono stati sequestrati quasi mille grammi di droghe pesanti e leggere, 4 le persone arrestate, 23 quelle denunciate a piede libero e 48 quelle segnalate al Prefetto.

La Compagnia di Messina, nel corso di un servizio presso gli imbarcaderi da e per la Calabria, anche con l’ausilio delle unità cinofile, ha proceduto al sequestro di oltre 420 gr. di cocaina abilmente occultati all’interno del vano bagagli di un’autovettura ed all’arresto del conducente del veicolo.

Con riguardo al fenomeno del gioco d’azzardo e delle scommesse clandestine sono stati sequestrati 57 tra videopokers, videogames, slot-machines, 19 carte magnetiche, con la denuncia di 2 responsabili e la verbalizzazione di 22 soggetti.

In materia di tutela dell’ambiente sono state sequestrate 16 discariche abusive, mq. 9.420 di aree demaniali, quasi 582.000 kg. di rifiuti industriali, denunciati 19 responsabili alla competente A.G. ed arrestati 3 soggetti.

Nel settore del riciclaggio sono stati denunciati 14 soggetti e altri 2 arrestati.

Si segnalano due operazioni di servizio del Nucleo di Polizia Tributaria di Messina ed in particolare: in una, il GICO, nel corso dell’operazione denominata “Forte Mandarino”, ha sequestrato beni immobili per un valore di 730.000,00 euro nei confronti della moglie di un mediatore con precedenti penali specifici nel commercio di armi, a sua volta denunciato per evasione fiscale internazionale dallo stesso Reparto a seguito di una complessa attività operativa eseguita negli anni 2006/2007; nell’altra, ha proceduto all’esecuzione di due ordinanze di misura cautelare personale in carcere ed al sequestro di libretti, depositi e conti correnti presso svariati istituti di credito nonché una misura cautelare reale del dipinto olio su rame del XVI secolo denominato “San Giovanni Battista”, riconducibile alla Scuola Leonardesca del valore di 2 milioni di euro. I reati contestati sono l’abusivismo finanziario, la bancarotta fraudolenta, la truffa, il riciclaggio e l’omessa ottemperanza degli obblighi previsti dalla disciplina antiriciclaggio.

In materia di usura i finanzieri della Compagnia di Taormina hanno arrestato due esponenti criminali vicini ad ambienti mafiosi operanti sulla costa ionica del messinese, che prestavano denaro a tassi ampiamente usurai, che si aggirano tra il 60% e il 200% delle somme prese in prestito, a soggetti in difficoltà finanziaria.

Due le ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di entrambi i soggetti, delle quali n’è stata eseguita una, mentre per l’altro soggetto l’ordinanza è stata revocata a causa delle gravi condizioni di salute in cui lo stesso versava. Sequestrata anche una villa di due piani nel territorio del Comune di Taormina (ME) del valore di mercato di circa un milione di euro riconducibile ad uno degli arrestati. Coinvolti altri 3 soggetti, in atto indagati.

Infine nella lotta alla criminalità organizzata sono stati portati a compimento accertamenti nei confronti di 22 soggetti, sequestrati beni per quasi euro 11.106.000,00, avanzate proposte di sequestro di beni immobili, aziende, automezzi e disponibilità finanziarie per quasi euro 134.000,00 ed eseguite confische per oltre 170.300,00 euro.

Si segnala l’operazione del G.I.C.O. di Messina che ha sequestrato beni per un valore complessivo di quasi 10 milioni di euro, riconducibili ad un noto soggetto di Barcellona P.G. coinvolto in numerose inchieste di mafia, nell’ambito di un’operazione diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia

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