La strana coppia Pd-Pdl: "Non divorziamo per il bene dei figli"

La strana coppia Pd-Pdl: “Non divorziamo per il bene dei figli”

Rosaria Brancato

La strana coppia Pd-Pdl: “Non divorziamo per il bene dei figli”

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domenica 11 Agosto 2013 - 06:10

La strana coppia Pd-Pdl al governo sembra come quei matrimoni finti, nei quali i due di detestano a morte ma dichiarano di stare insieme per "il bene dei figli", che sarebbero gli elettori. Non è affatto così e l'unico interesse è quello di restare dove sono, ma il clima che si respira è simile alla Guerra dei Roses.In fondo, l'amore è eterno finchè dura

“Non divorziamo per il bene dei nostri figli”. La strana coppia Pd-Pdl, quella che nessuno avrebbe mai immaginato di vedere convolare a nozze, si ritrova nella più tipica delle condizioni matrimoniali all’italiana, un quadretto nel quale i due piccioncini si detestano a morte, si cornificano a vicenda, ma agli occhi dei pargoli fingono per il “loro bene”. La favoletta ce la propinano sin dal primo giorno “il governo non divorzia solo per il bene degli italiani”. Il trionfo dell’ipocrisia, come nei migliori matrimoni. A pensarci bene quest’amore non è stato proprio un colpo di fulmine. I due si odiano da 20 anni e non avrebbero condiviso neanche il Cda di un Ipab di un paesino di montagna. Quando l’Italia era guidata dal pentapartito, che consentiva la poligamia potevano stare tutti allegramente insieme, socialisti e democristiani, liberali e repubblicani, concedendosi qualche “scappatella” con i comunisti. Il Paese era governato da una famiglia allargata che sembrava destinata all’amore eterno. Poi però si sono inventati il bipolarismo annunciando che anche in Italia si sarebbe realizzata l’alternanza, ovvero, se governa la destra la sinistra è all’opposizione e viceversa. Ma una cosa simile non poteva durare. Ed ecco che, per l’interesse dei figli i due nemici si sposano. Fulminati sulla via di Damasco dall’idea che il popolo non sarebbe sopravvissuto alla crisi e al trauma di essere governati da genitori adottivi venuti da chissà dove, decidono di turarsi il naso e sposarsi. Per il nostro bene. E pretendono pure che gli crediamo….. Questo matrimonio ha riunito famiglie davvero diverse, un po’ come i Montecchi e i Capuleti, pronti a lanciare barili di olio caldo sulla testa dei nemici improvvisamente diventati parenti. In queste “scene da un matrimonio” spuntano i personaggi tipici, come la “suocera” che viene sempre a pranzo ed i parenti che mettono bocca su tutto. Avere una suocera del calibro di Berlusconi è già un indizio di breve durata del matrimonio, se poi ci aggiungi la mala soggera Santanchè mantenere saldi i nervi può essere arduo anche per uno equilibrato come Letta. E non scherzano neanche nel Pd, con il cugino Renzi che mette le rane nei bicchieri a tavola durante i pranzi ufficiali e non sai mai cosa può dire al momento del brindisi. Per non parlare della pattuglia dei nipotini Pd in parlamento che tirano frecce ed incendiano le tende del salotto buono. Epifani sembra invece lo zio d’America, nel senso che è come se vivesse anni luce lontano dal luogo delle nozze e non sapesse proprio cosa accade. L’altra sera a LA7 ho visto litigare la Biancofiore, con Civati. A un certo punto ho avuto paura che Civati le scagliasse contro il servizio buono di porcellana e la Biancofiore urlasse in lacrime “basta, me ne torno da mia madre”. I due coniugi, Pd e Pdl non hanno uno,che sia uno, punto in comune in programma. Non sono d’accordo neanche su cosa guardare in tv. Il che è anche naturale e legittimo, altrimenti non sarebbero stati avversari a febbraio. Ha ragione Grillo quando dice che il Pd è il Pd meno elle. E più passa il tempo più questa meno elle diventa invisibile e le differenze tra i due si assottigliano. Litigano su tutto, dall’Imu alla riforma della giustizia ma su una cosa filano d’amore e d’accordo: rinviare l’abolizione del finanziamento ai partiti e la riforma della legge elettorale. E questo c’entra pochissimo con il bene dei figli. Per il resto sono la classica coppia che finge. Si cornificano a vicenda, al punto che quando uno dei due rincasa prima preferisce avvisare per evitare sorprese. Tipo Letta quando avvisa su possibili conseguenze in caso di intemperanze del Pdl, ben sapendo che non ci saranno né le une né le altre. Ognuno studia il modo per far “approdare a miglior vita” l’altro, come nel delitto perfetto. La mattina uno guarda l’altro e gli dice “caro hai una strana cera”, e sogghigna alludendo al fatto che poche ore prima era stata emessa la sentenza della Cassazione su Berlusconi. “Anche a te ha fatto male la parmigiana con le melanzane di ieri?” replica il Pdl dopo che Letta ha invitato il Senato a non votare la sfiducia ad Alfano sul caso kazako, difendendolo a spada tratta. Assumono detective per scoprire le mosse dell’altro nella segreta speranza di trovare le prove fotografiche del tradimento e a tutto pensano tranne che ai figli, che i 18 anni li hanno passati da un pezzo (infatti li hanno votati loro e messi là) e sono in grado di cavarsela da soli. Entrambi sognano che sia l’altro a lasciare il talamo per addossargli la colpa, incassare gli alimenti e pure l’eredità (di voti). Pur odiandosi si sorridono puntualmente ogni mattina ed ogni notte prima di coricarsi. I figli lo sanno benissimo che l’unico interesse da tutelare è la loro poltrona ma certi matrimoni sono inossidabili perché basati su alchimie misteriose. Li vediamo mentre se ne dicono di tutti i colori e pensiamo: ecco, adesso gli tira il vaso regalato dalla nonna Abelarda ed è la fine. Invece niente, nel momento in cui l’ira sembra avere raggiunto la vetta più alta ecco che “l’amore per i figli” prende il sopravvento ed il vaso della nonna resta intatto. Ed escono a braccetto pensando al prossimo ddl del dire, fare, baciare, lettera e testamento. In realtà i complici di questo matrimonio perfetto sono in Parlamento, dove nessuno dei parenti ha intenzione di mollare la casa di famiglia dopo essersi accomodato.

Guardando litigare Biancofiore e Civati mi sono ricordata il film La guerra dei Roses, e la scena finale, quando i due, che si erano amati tantissimo, finiscono con l’odiarsi e devastare la villa dopo una lunga serie di litigi, scherzi feroci, trappole. Nell’ultima scena i due sono appesi al lampadario di cristallo a dieci metri da terra e muoiono così, sul campo di battaglia. Come direbbe Verdone: l’amore è eterno finchè dura….

Rosaria Brancato

5 commenti

  1. Condivido pienamente lo splendido articolo.
    Pur tuttavia, non capisco perchè sei ricorsa al PD ed al PDL, credo non ce fosse bisogno, sarebbe stato incisivo come al solito se i soggetti fossero stati Buzzanca e Genovese che da sempre fanno finta di concorrere alle poltrone (sempre più importanti) in contrapposizione, ma con gli stessi strumenti, i noti di corsi di formazione che sono stati fonte di voti e ricchezza, come espressamente dichiarato dal grandissimo cognatino On. Franco Rinaldi (vi raccomando tanto l’On.).

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  2. Hombre de barro 11 Agosto 2013 08:19

    Grande Rosaria! ..hai più attributi tu di tanti presunti giornalisti maschi!

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  3. Il PARTITO DEMOCRATICO e il POPOLO DELLA LIBERTA’, alias FORZA ITALIA, sono come quei genitori ricchi, che facciano distinzione tra figli e figliastri. Prima di andarsene in vacanza con i figli, sono i dipendenti regionali e buona parte di quelli comunali e provinciali, in particolare i dirigenti, tranne i poveri contrattisti, hanno avuto il tempo di bloccare il contratto di lavoro dei figliastri, per tutto il 2014 i poveri poliziotti, vigili del fuoco, insegnanti, ferrovieri, saranno ancora più poveri, sono anni che non rinnovino un contratto.

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  4. ma ancora fate differenza fra partiti? destra sinistra o centro??
    Sono un’accozzaglia di falliti e chi non lo è ha visto nella politica solo il modo di fare tanti soldi.

    Non vedo altro.

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  5. I congiuntivi sbagliati causano congiuntivite.

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