La risposta alla mozione dei cinque consiglieri. E la Cgil: "No alla compressione del diritto di manifestare"
MESSINA – “In merito alla mozione presentata dai consiglieri della Lega, riteniamo necessario chiarire un aspetto fondamentale che sembra essere stato del tutto ignorato: non è l’amministrazione comunale a rilasciare autorizzazioni per cortei e manifestazioni ma la Questura”. Cosa scrivono in una nota i capigruppo Giuseppe Trischitta (Con De Luca per Basile), Nicoletta D’Angelo (Sud chiama Nord) e Ciccio Cipolla (Basile sindaco di Messina).
Ribadiscono i capigruppo della maggioranza: “Le competenze del Comune si limitano esclusivamente alla concessione dell’occupazione del suolo pubblico. Un aspetto completamente distinto dalle autorizzazioni per lo svolgimento di cortei o manifestazioni, che restano di esclusiva competenza delle autorità di pubblica sicurezza. Invitiamo dunque i consiglieri della Lega ad approfondire meglio le norme vigenti prima di lanciare accuse o avanzare proposte che, oltre ad essere prive di fondamento giuridico, rischiano di creare confusione nell’opinione pubblica e tra i cittadini. L’ordine pubblico è materia di stretta competenza della Questura e del ministero dell’Interno, e nessuna delibera consiliare potrà mai modificarlo”.
Concludono i capigruppo: “Detto questo, è ovviamente interesse prioritario dell’amministrazione garantire ordine e sicurezza. Quanto accaduto è di una gravità estrema. L’amministrazione comunale ha già condannato fermamente e duramente quanto si è verificato e chiesto ovviamente i provvedimenti del caso”.
La mozione della Lega
“Abbiamo presentato come Lega una mozione a Messina, firmata dai nostri cinque consiglieri comunali, per contrastare i manifestanti violenti e i cortei squadristi che hanno messo a ferro e fuoco il centro della città nella serata di ieri. Chiediamo al sindaco e a tutta la maggioranza di dare un segnale ai cittadini nella direzione giusta: è necessario vietare l’utilizzo del suolo pubblico e l’organizzazione di raduni, manifestazioni o cortei a coloro che abbiano già dimostrato di fomentare l’odio e incitare alla violenza”. Così ieri in una nota la Lega Messina, a firma dei consiglieri comunali Amalia Centofanti, Rosaria D’arrigo, Cosimo Oteri, Giulia Restuccia, Emilia Rotondo.
La risposta della Cgil
La Cgil di Messina “rimanda al mittente la proposta del gruppo consiliare della Lega di vietare i cortei e le manifestazioni contro il Ponte sullo Stretto”. “Se i consiglieri comunali della Lega volevano battere un colpo per ribadire che anche loro esistono a Messina, hanno sbagliato argomento”, dice il segretario generale della Cgil Messina Pietro Patti. “Sono gli stessi – prosegue – che diventano afoni quando si tratta di difendere la Costituzione contro il progetto sull’autonomia differenziata che indebolisce il Sud e aumenta le disuguaglianze, soprattutto nei nostri territori, e restano immobili quando viene smantellato il sistema sanitario dalla propria parte politica. Sono ancora fresche le dichiarazioni del loro capo politico (commisario della Lega in Sicilia, n.d.r.) sulla priorità del ponte rispetto alla costruzione degli ospedali o di strade degne di questo nome”.
“Gli episodi di sabato non siano un pretesto per violentare la Costituzione e il diritto a manifestare”
Per la Cgil Messina, “gli episodi di sabato non siano il pretesto per violentare ancora di più la nostra Costituzione e cancellare gli articoli 17 e 21 che sanciscono il diritto a manifestare. La Cgil è contro ogni forma di repressione del dissenso e il ddl sicurezza, voluto dal governo Meloni, va in questa direzione. È un provvedimento sbagliato e pericoloso – ribadisce la Cgil – che limita le libertà fondamentali sancite dalla Costituzione e colpisce i diritti di sciopero, di manifestazione e di dissenso senza affrontare i reali problemi del Paese, sanità istruzione, lavoro e giustizia sociale”.

Come si fa a essere solidali a gente che se viene fatto o meno il ponte nn gliene frega niente che durante il corteo nn ha mai parlato di ponte ma ha manifestato solo odio con scritte e parole nei confronti delle forze dell ordine che ha creato attimi di tensione perché voleva passare davanti alla caserma dei carabinieri (percorso non autorizzato) e che arrivati a piazza casa Pia per puro divertimento o provocazione ha incendiato i carretti che hanno fatto sfilare provocando un falò enorme un fumo nero col rischio che molti brandelli di striscioni infuocati che volavano in aria andassero a colpire i molti alberi della piazza che fino al loro arrivo era piena di bambini in maschera che giocavano sugli scivoli della piazza.