I mari attorno la Sicilia sono caldissimi, serio rischio di fenomeni meteorologi estremi

I mari attorno la Sicilia sono caldissimi, serio rischio di fenomeni meteorologi estremi

Daniele Ingemi

I mari attorno la Sicilia sono caldissimi, serio rischio di fenomeni meteorologi estremi

lunedì 04 Luglio 2022 - 16:19

Al passaggio della prima perturbazione ci sarà il rischio concreto di fenomeni meteorologi estremi, come nubifragi e temporali violenti

La persistente ondata di calore che ormai si prolunga dall’ultima decade di giugno si sta “estendendo” alla superficie marina, provocando un brusco aumento delle temperature delle acque superficiali dei mari che circondano la Sicilia. Oggi i mari che circondano le coste di Calabria e Sicilia si sono trasformati in un vero “brodo”, con valori molto elevati, attorno i +27°C +28°C. E picchi fino a +29°C in alcuni punti, sul basso Tirreno orientale.

Il Tirreno come il mar dei Caraibi

In questo momento sul basso Tirreno si registrano le stesse temperature del mar dei Caraibi, con valori che raggiungono punte di oltre +27°C +28°C. Anche se il riscaldamento interessa solo lo strato superficiali del mare, nei primi 15 metri, si tratta sempre di valori veramente notevolissimi.

Anche le acque dello Ionio, soprattutto a largo, lontano dall’influenza delle forti correnti di marea dello Stretto di Messina (dove risalgono le masse d’acque più fredde dal fondo dello Ionio), si sono sensibilmente riscaldate in superficie, presentando valori davvero tropicali, uguali a quelli registrati nei mari tropicali.

Purtroppo questo repentino riscaldamento delle acque superficiali dei mari, oltre ad essere una minaccia per la fauna e la flora autoctona, rappresenterà anche una consistente quantità di “energia potenziale” pronta ad essere trasferita alle masse d’aria sovrastanti, per favorire lo sviluppo di fenomeni temporaleschi particolarmente violenti, capaci di scaricare veri e propri nubifragi una volta raggiunte le limitrofe aree costiere.

Ecco le temperature dei mari che bagnano l’Italia. Notevolissimi i picchi di oltre +28°C raggiunti fra il basso Tirreno e lo Ionio. Fonte dati Meteociel

Rischio fenomeni meteo estremi

Al transito della prima perturbazione atlantica, o della prima goccia fredda in quota, seguita da aria leggermente più fresca, questo accumulo di “energia potenziale”, rappresentata dalle acque calde del mare, rischia di convertirsi in “energia cinetica”, attraverso lo scoppio di improvvisi e violenti fenomeni temporaleschi, accompagnati da fenomeni vorticosi, colpi di vento molto forti e nubifragi.

L’aria calda e carica di umidità, fornita dai mari caldi, al transito della prima modesta perturbazione può fornire quelle energie più che sufficienti per lo sviluppo dei temibili temporali autorigeneranti. Ossia dei nuclei temporaleschi violenti, ma molto ristretti nello spazio, che tendono a stazionare sopra una determinata area, scaricando su questa zona piogge di tipo torrenziali, con accumuli di oltre 200 mm in poche ore.

Questo tipo di temporali, la cui individuazione può essere immediata, ma solo tramite l’ausilio dei radar e delle movioli dei satelliti meteorologici (sia con il visibile diurno che con l’infrarosso durante le ore notturne), già in passato si sono resi responsabili delle alluvioni lampo che hanno martellato l’intero territorio cittadino.

Cosa può comportare un mare estremamente caldo?

Ma quella dei temporali “autorigeneranti” non rimane l’unica insidia. La presenza di acque marine ancora calde nel cuore della stagione autunnale può comportare il rapido sviluppo delle rare ma insidiose ciclogenesi dalle caratteristiche tropicali (coadiuvate da forte vorticità positiva in quota), meglio note con la sigla di “TLC” (tropical like cyclone), caratterizzati da una intensa rotazione ciclonica e attività temporalesca centrale (attorno il minimo barico) che sforna venti ciclonici molto violenti e precipitazioni anche a carattere torrenziali.

Rischio temporali nel weekend?

Tra venerdì 8 e sabato 9 luglio 2022, aria più fresca scivolerà ulteriormente verso sud, scalzando l’aria più calda e umida preesistente, originerà forti temporali in buona parte del sud Italia, con concreto rischio di rovesci e nubifragi sulle coste del medio-basso Adriatico, Appennino meridionale e coste del basso Tirreno. Quindi anche nell’area del basso Tirreno, fra sabato e domenica, si potrebbe assistere allo sviluppo di temporali, anche intensi.

A seguito di questi temporali i venti dai quadranti settentrionali causeranno un vigoroso calo delle temperature, dell’ordine dei -7°C -8°C.

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