Cambio nome senza cambiare sesso, la storia di una ragazza e la sentenza del giudice di Messina

Cambio nome senza cambiare sesso, la storia di una ragazza e la sentenza del giudice di Messina

Alessandra Serio

Cambio nome senza cambiare sesso, la storia di una ragazza e la sentenza del giudice di Messina

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martedì 24 Febbraio 2015 - 10:37

Ecco perché la pronuncia del giudice messinese è importante. Il legale della ragazza: "E' prima di tutto un fatto culturale". L'Arcigay: "E' una vittoria della sua famiglia". La vicenda

“Siamo soddisfatti per il risultato ottenuto dalla ragazza, che é una vittoria del Movimento Identità Transessuale ma soprattutto suo e della famiglia”. Così Rosario Duca di Arcigay Messina commenta la vicenda della ventunenne messinese che ha ottenuto il riconoscimento di cambio di sesso in carta d’identità, riportata stamani dal Corriere.

“La ragazza ha trovato alle spalle genitori che l’han sempre supportata e sostenuta in questo suo cammino, che hanno lottato insieme a lei, si sono fatti promotori della battaglia insieme al MIT ed a noi. La sentenza di Messina è un segnale importante anche per quanti, a Messina e Provincia, stanno iniziando lo stesso percorso, supportati da noi. E ce ne sono diversi”.

La sentenza del Giudice Corrado Bonazinga è infatti un precedente importante in materia. Il giudice messinese ha riconosciuto il diritto al cambio di genere alla ragazza anche se non era stata sottoposta ad intervento chirurgico.

“Il giudice ha riconosciuto il principio della identità sociale fondata sulla identità di genere, che non puó essere strettamente legata al sesso ‘biologico’. La normativa di riferimento parla infatti della necessità dell’intervento chirurgico, come presupposto del riconoscimento del cambio, dicendo esplicitamente ‘qualora si ritiene necessario’. Per la ragazza invece, per ottenere la sua qualifica sociale, era necessario cambiare il nome che le era stato dato alla nascita, non il sesso”, spiega il professore Raffaele Tommasini, che ha assistito come legale la studentessa messinese.

“C’è ancora bisogno di una sentenza perché l’ufficiale di stato civile consenta la nuova annotazione, peró la sentenza messinese, che accoglie e fa proprie pronunce datate della Corte di Cassazione e innovative normative comunitarie, è un balzo in avanti soprattutto culturale, oltre che giurisprudenziale”

Per il giudice siciliano “il fenomeno della transessualità nella società contemporanea è profondamente mutato” e “con l’ ausilio delle terapie ormonali e della chirurgia estetica, la fissazione della propria identità di genere spesso prescinde temporaneamente o definitivamente dalla modificazione chirurgica dei caratteri sessuali primari”.

Non è la prima volta che il Tribunale di Messina fa giurisprudenza in questo senso: nel 1996 il giudice peloritano ha scritto un importante precedente in tema di unione civile tra persone dello stesso sesso ed è sempre messinese il giudice che nel 1985 ha posto un importante principio in ambito di responsabilità del medico in caso di persone transgender.

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