Il "business" dei cinesi in Sicilia e le preoccupazioni del sindaco di Taormina

Il “business” dei cinesi in Sicilia e le preoccupazioni del sindaco di Taormina

Redazione

Il “business” dei cinesi in Sicilia e le preoccupazioni del sindaco di Taormina

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lunedì 25 Marzo 2019 - 08:18

Bolognari: "Mi chiedo se da questa discussione possano essere escluse le realtà territoriali che si battono quotidianamente per rendere migliore la qualità dell’offerta turistica, dai comuni alle ex province, dagli imprenditori ai rappresentanti dei lavoratori".

TAORMINA – La visita privata del presidente cinese Xi Jinping a Palermo fa discutere anche a Taormina, la capitale Siciliana del turismo. Ad accendere il dibattito, il sindaco Mario Bolognari, in seguito alle notizie apparse ieri sulla stampa regionale. Il primo cittadino fa riferimento ad un articolo apparso ieri (domenica) sul quotidiano La Sicilia e firmato da Michele Guccione.

“Nel corpo dell’articolo – evidenzia Bolognari – si possono cogliere alcune interessanti, ma preoccupanti notizie, come, per esempio, che in realtà una delegazione tecnica cinese era già stata in Sicilia nei giorni scorsi, raccogliendo alcuni dossier. Si riferisce anche che uno di questi riguarderebbe ‘gli aeroporti di Palermo e Catania e i siti nei quali realizzare resort adeguati agli standard del turismo cinese in fascia alta’. Notizia poco confortante in una regione nella quale abbiamo il problema, innanzitutto, di riempire gli alberghi esistenti, e dove non è vero che mancano standard di qualità alta.

Il sottosegretario all’internazionalizzazione, Michele Geraci – prosegue il sindaco di Taormina – ha poi dichiarato che a Roma sono stati sottoscritti accordi sul turismo con due variabili: ‘L’aeroporto di Catania era partito favorito perché in zona ci sono vari resort di livello elevato come quelli asiatici, mentre in Sicilia occidentale c’è solo il Verdura. Ma credo che la visita di Xi abbia spostato l’asse su Palermo. Servono voli diretti giornalieri per portare fino a 500 turisti al giorno e 3mila la settimana. Su questo flusso stanno valutando di realizzare resort adeguati in Sicilia occidentale’.

Se confermata – chiosa Bolognari – la notizia è grave, benché io stenti a credere a questa ricostruzione fatta da Geraci.

Adesso desidero sapere chi ha deciso, decide o deciderà e con quale metodo. Quale ruolo ha il Governo italiano e quale il Governo regionale siciliano. Mi chiedo anche se da questa discussione possano essere escluse le realtà territoriali che si battono quotidianamente per rendere migliore la qualità dell’offerta turistica, dai comuni alle ex province, dagli imprenditori ai rappresentanti dei lavoratori. Il sindaco di Taormina chiede al Presidente e all’Amministratore delegato dell’aeroporto di Catania “quanto è a loro conoscenza, mentre spero che il presidente della Regione possa intervenire per chiarire i termini di una vicenda che certamente non potrà avere gli esiti preannunciati dal sottosegretario Geraci. Ritengo che la rappresentanza parlamentare della Sicilia di Camera e Senato debba chiedere se risulta vero quanto riferito a Palermo”.

Un commento

  1. SERGIO INDELICATO 26 Marzo 2019 08:06

    Probabilmente il sindaco di Taormina dovrebbe cominciare a chiedersi come mai il suo comprensorio alle varie borse internazionali del turismo risulta spesso assente e, quando presente, in ordine sparso. Poi viene il resto

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