"Il cancro, mio marito col covid. Crollo, rivedo la luce, ma l'Asp chiude il supporto psicologico e sono in ansia"

“Il cancro, mio marito col covid. Crollo, rivedo la luce, ma l’Asp chiude il supporto psicologico e sono in ansia”

Redazione

“Il cancro, mio marito col covid. Crollo, rivedo la luce, ma l’Asp chiude il supporto psicologico e sono in ansia”

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martedì 31 Agosto 2021 - 09:28

LA STORIA. Rosamaria: "Questo servizio offerto dall'Asp mi ha salvata, mi ha fatto tornare a sorridere dopo tante lacrime ma la sua sospensione mi riporta nel buio..."

MESSINA – “Ho saputo ieri che non potrò continuare più le sedute con il dottore Fabio Manenti per la chiusura del Supporto psicologico dell’Asp di Messina ed oggi sono entrata nell’ansia più totale”.

Rosamaria racconta la sua storia, emblematica, che l’ha vista precipitare nel tunnel della disperazione. Ma quando sembrava che stesse rivedendo la luce ecco che arriva l’imprevisto.

La donna parte dalle origini della sua storia. “Mio marito – spiega – si è ammalato di Covid sul lavoro nel momento più difficile della mia vita. Mi era stato diagnosticato un cancro ed avrei dovuto iniziare le terapie dopo pochi giorni dell’inizio della sua quarantena. Abbiamo dovuto di corsa affittare un’altra casa per lui, io non potevo permettermi di contrarre il Covid perché avrebbe significato rinviare le mie cure salvavita. Lui – prosegue Rosamaria – è rimasto positivo per più di un mese ed io sola a casa con due bambini piccoli (sono di origine calabrese e qui non ho alcun legame familiare). Ho iniziato la mia prima chemioterapia da sola, in lacrime senza il sostegno di mio marito, le nostre chiamate al telefono erano di disperazione, lui che voleva aiutarmi e non poteva farlo. La notte dopo la chemioterapia è stata infernale, vomitavo di continuo e mi girava forte la testa, i bambini era atterriti da queste scene. I giorni passavano io con i miei effetti collaterali della chemioterapia e mio marito distante da me, entrambi moralmente a terra. In questo momento ho iniziato il mio percorso con il dott. Manenti, quando la vita mi aveva messo in ginocchio e non riuscivo a rialzarmi, lui è arrivato e mi ha “preso per mano” ed è riuscito a farmi rialzare, abbiamo lavorato ed ancora stiamo lavorando tanto con la mia mente, con le mie paure, con le mie ansie e fragilità. Mi sta insegnando ad entrare in ospedale senza avere angoscia, ad affrontare la mia malattia con positività, a gestire i miei attacchi di panico. Eppure fino a qualche mese fa io non pensavo che sarei riuscita a sorridere nuovamente, a fare la spesa senza essere terrorizzata dal Covid, ad entrare nella stanza delle chemioterapie senza piangere.

In tanti – riflette Rosamaria – penseranno che ciò non importa oppure che io sia esagerata e forse pure questa mia email verrà cestinata, ma per me il percorso che ho intrapreso con il dott. Manenti è fondamentale per la mia salute mentale. Io non posso continuare il mio percorso con un altro specialista, non è come cambiare ortopedico, cardiologo o altro, si tratta di un rapporto di continuità psicologica, ci sono delle tappe e dei processi che per me è ormai impossibile percorrere con un altro psicologo-psicoterapeuta. Questo servizio offerto dall’Asp mi ha salvato ed ora è la stessa Asp che mi riporta nel buio. Non sono molto brava con le parole, ma spero – conclude Rosamaria – che possano arrivare nel cuore di qualcuno che concretamente possa aiutare me e tante altre persone”.

4 commenti

  1. È assurdo che uno strumento così utile venga tolto. Sono solidale a Rosamaria e mi auguro che chi abbia la possibilità faccia qualcosa per ripristinarlo

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  2. Commovente e toccante questa storia, nessuno può rimanere indifferente. Un grido di aiuto di una giovane mamma e allo stesso tempo, un esempio di forza per chiunque e un riconoscimento al dott. Manenti. Ritengo e spero che questo grido venga ascoltato, da chi ha la facoltà di prendere tali decisioni perché in un momento così delicato, far venir meno un sostegno psicologico valido è un ulteriore disagio per tante persone che già stanno soffrendo a causa di tante privazioni e terapie.

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  3. Ciao sono Anita , purtroppo anch’io ho appreso la brutta notizia .
    Ancora una volta alle “belle” parole non seguono i fatti concreti e risolutivi .
    Comprendo la tua delusione , rabbia, PAURA!

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  4. Una storia emozionante e toccante che non può lasciare nessuno indifferente, perché è il grido di una donna come me, e anche di una giovane mamma e moglie che dimostra di avere tanta forza per amore, ed è anche una richiesta di aiuto nei confronti di chi prende delle decisioni, perché accanto alla sofferenza di una malattia e alle privazioni causate dal covid, non si possono aggiungere ulteriori complicazioni sottraendo un’assistenza valida, da parte del dott. Manenti, prima fornita e poi sottratta, come se tutto fosse tornato alla normalità, così da incupire nuovamente chi, come Rosamaria, ha ricevuto un valido aiuto e conforto in questi lunghi mesi. Confido che tale sua richiesta arrivi al cuore di chi prende determinate decusioni.

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