Pd, M5s, Sinistra italiana, Europa Verde, Italia viva, Rifondazione Comunista e Psi a un tavolo in vista delle elezioni comunali del 2026
MESSINA – In vista delle prossime scadenze elettorali del 2026 nei Comuni della provincia, le forze politiche riformiste e di sinistra, che si considerano “alternative al sistema De Luca e al centrodestra”, si sono sedute attorno a un tavolo. L’obiettivo è capire quali siano i programmi da seguire per le prossime tornate elettorali che coinvolgeranno Milazzo, Barcellona Pozzo di Gotto, Giardini Naxos, Naso, Basicò, Graniti, Limina, Malvagna, Mirto, Raccuja, San Salvatore di Fitalia, Savoca, Alì Terme “e la città capoluogo”.
All’incontro del 26 novembre erano presenti rappresentanti di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Sinistra Italiana, Europa Verde, Italia Viva, Rifondazione Comunista e Partito Socialista Italiano. In una nota congiunta, i partiti hanno “evidenziato come il tavolo provinciale sia il naturale proseguimento di un confronto continuo avuto in questi anni sulle principali criticità economiche e sociali del territorio: spopolamento crescente, assenza di infrastrutture adeguate, collasso dei servizi pubblici essenziali, in particolare acqua e sanità, e una drammatica mancanza di opportunità per giovani, famiglie e imprese”.
E ancora: “A questi problemi si sommano emergenze ormai strutturali: impoverimento economico, la fragilità del territorio e l’assenza di una seria politica di prevenzione, la crisi abitativa, una gestione opaca della cosa pubblica, la scarsa valorizzazione del patrimonio culturale e turistico, e un evidente impoverimento degli spazi di partecipazione democratica. È il risultato di una stagione politica che ha anteposto propaganda, personalismi e scontri istituzionali alle reali esigenze del territorio”.
Infine hanno spiegato: “Non è solo l’opposizione al ponte sullo Stretto a unire queste forze, ma la volontà di costruire una visione alternativa di sviluppo: legalità e trasparenza, non opacità; progetti concreti, non annunci; cura del territorio, non opere inutili; servizi pubblici forti, non depotenziati; una politica che ascolta, non che impone. Prende corpo un percorso politico chiaro e condiviso, aperto al contributo di altri partiti, movimenti civici, associazioni e realtà sociali che si riconoscono in questi temi e che chiedono con forza un radicale cambiamento nel governo del territorio, per costruire un’alternativa credibile, concreta e finalmente capace di governare per il bene comune”.
