Il fascino dei cirri: quando le nubi di ghiaccio annunciano l'arrivo dello scirocco

Il fascino dei cirri: quando le nubi di ghiaccio annunciano l’arrivo dello scirocco

Daniele Ingemi

Il fascino dei cirri: quando le nubi di ghiaccio annunciano l’arrivo dello scirocco

Tag:

giovedì 14 Dicembre 2023 - 08:50

La formazione dei cirri avviene quando uno strato di aria calda e umida tende a salire lentamente verso l’alto.

I cirri sono delle nubi alte e sottili, costituite da sottilissimi aghi di ghiaccio, caratterizzate da strisce filamentose o a chiazze bianche. Queste nubi spesso si presentano a ciuffi e hanno un aspetto sfilacciato. Nella meteorologia sono conosciute con il simbolo Ci. Il nome deriva dal latino “Cirrus” che significa “ricciolo”, “ciuffo” o “ciocca”. Sono le nubi più alte e le ultime a formarsi. I cirri più comuni sono quelli dotati di filamenti terminanti ad uncino, causa la presenza nell’alta troposfera di venti violentissimi (anche > 300 km/h), specie nel caso di anticipo di un fronte caldo.

Formazione dei cirri

La formazione dei cirri avviene quando uno strato di aria calda e umida tende a salire lentamente verso l’alto. Durante l’ascesa si formano diverse tipologie di nubi per la condensazione del vapore acqueo, fino ai cirri. Si formano a un’altitudine molto elevata che varia a seconda della latitudine. A volte il filamento somiglia vagamente a quello di una piuma. A causa dei forti venti di alta quota, i cirri hanno un aspetto irregolare, spesso chiudendosi ad uncino. Alle nostre latitudini i cirri si formano fra gli 8 km e i 12 km di altezza, mentre ai poli si possono formare pure a soli 3-4 km di altezza. L’importante è che l’aria sia molto fredda, con valori di -40°C. Sopra i cirri non ci sono altre nuvole, poiché oltre il limite della tropopausa l’aria comincia a farsi estremamente secca e rarefatta.

Essendo nubi d’alta quota, i cirri, come detto, sono composti da piccoli cristalli di ghiaccio di bassa densità. I cristalli di ghiaccio raggiungono al massimo la dimensione di 0,05 millimetri. Quando diventano più pesanti precipitano in basso. Per questo motivo la nube conserva a lungo la sua trasparenza. Se i cristalli di ghiaccio sono più densi, il colore del cirro si sposta dal biancastro al grigio. In queste occasioni possono generare arcobaleni e fenomeni spettacolari come gli aloni. A differenza degli strati, l’alone generato dai cirri è meno intenso e incompleto. Hanno un colore bianco o biancastro. I cirri, inoltre, essendo nubi molto sottili, non causano precipitazioni.

cirr

Annunciano l’arrivo dello scirocco e del maltempo

In molti casi l’arrivo dei cirri, seguiti da cirrostrati e cirrocumuli, può anticipare l’arrivo del maltempo, per l’avvicinamento di un fronte caldo legato a un sistema frontale o un ciclone extratropicale. Ad esempio, i pescatori dello Stretto soprannominavano queste nuvole con il termine di “fulini”. Quando i “fulini” si distendevano lungo l’orizzonte dello Stretto, in direzione delle coste di Scilla e Gioia Tauro, i pescatori già sapevano che a breve sarebbe entrato il vento di scirocco, pronto ad annunciare un peggioramento delle condizioni atmosferiche.

In altre situazioni i cirri e i cirrostrati possono essere il segnale premonitore per l’avvicinamento di un temporale, o una linea temporalesca. Quando la cima di un cumulonembo, alimentato da una forte corrente ascensionale, raggiunge la tropopausa, la parte superiore della nube si gonfia e viene sfilacciata dai forti venti d’alta quota. In questo caso le nubi cirriformi prenderanno il nome di “falsi cirri”.

Ma non sempre la loro visione nel cielo è sinonimo di un peggioramento delle condizioni meteorologiche. Nel periodo estivo i cirri possono solcare pure l’anticiclone subtropicale, che garantisce lunghi periodi di bel tempo e clima caldo. In questi casi lo sviluppo dei cirri è legato a infiltrazioni di aria umida in alta quota, sopra la vasta bolla d’aria calda e secca che caratterizza questi anticicloni stazionari.

cirri

I tramonti e le albe più belle illuminate dai cirri

Durante l’alba e il tramonto il colore biancastro dei cirri assume altre tinte, dal giallo al grigio, per effetto della rifrazione della luce solare nell’alta atmosfera. Si possono osservare soprattutto quando il cielo è limpido ed è presente aria secca alle quote inferiori. Durante l’alba e il tramonto il colore biancastro dei cirri assume altre tinte, dal giallo al grigio, per effetto della rifrazione della luce solare nell’alta atmosfera. In queste situazioni il fenomeno della rifrazione della luce solare può regalare dei tramonti e delle albe con scenari fiabeschi, accompagnati da colori molto accesi. I tramonti e le albe con i colori più accesi si identificano nella presenza di queste nubi, nell’alta atmosfera.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007