Il futuro calcistico del Messina appeso a quattro distinte realtà

Il futuro calcistico del Messina appeso a quattro distinte realtà

Simone Milioti

Il futuro calcistico del Messina appeso a quattro distinte realtà

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mercoledì 02 Luglio 2025 - 14:30

Acr di Alaimo e Sciotto, la nuova Messina 1947 in salsa argentina, la Messana 1966 e la neonata Società Cooperativa Calcio. Cosa aspettarsi dal futuro del calcio in città

MESSINA – Ennesima estate di passione per il calcio in riva allo Stretto. L’Acr Messina, Associazione Calcio Rilancio Messina di Aad Invest all’80% e Pietro Sciotto al 20%, dopo la retrocessione in Serie D passando dal playout, e collezionando punti di penalizzazione da scontare anche nel prossimo eventuale campionato, sembra stia provando a procedere all’iscrizione da formalizzare entro il 10 luglio.

Quella che era la prima realtà calcistica cittadina al momento è sotto controllo anche del tribunale che ha nominato un commissario giudiziario, l’avvocata Maria Di Renzo, che dovrà essere messa a conoscenza di tutte le operazioni che il club intende portare avanti. Per l’iscrizione ci sono da saldare contributi mai onorati e nuovi soldi da investire, prima ancora di passare a tutto il comparto tecnico tra dirigenti, staff e calciatori completamente azzerato senza pietà da una nefasta gestione nell’ultima stagione.

Messina 1947 e Messana 1966 aspettano

In Eccellenza, arrivate rispettivamente da una retrocessione in Serie D e da una cavalcata trionfale in Promozione, attendono notizie in questa prima settimana di luglio altre due realtà calcistiche cittadine. La prima è l’ex Città di Sant’Agata: il club del presidente argentino Maximiliano Sosa ha trasferito titolo e sede in città, cambiando anche denominazione in fretta e furia. L’obiettivo della nuova Messina 1947 sarebbe chiedere, in caso di mancata iscrizione dell’Acr Messina che ne avrebbe il titolo sportivo, il ripescaggio e da qui la mossa di presentarsi come una società cittadina che ne prenderebbe il posto.

Dall’altra parte quella che stando ai documenti sarebbe la terza squadra cittadina, la Messana 1966, si prepara a proseguire il suo percorso senza strappi verso l’alto e quindi si pensa a restare nel campionato di Eccellenza, perso due anni fa e riconquistato da imbattuta lo scorso anno. I dirigenti del club neo promosso non hanno mai fatto mistero che con un Acr vivo, solido e iscritto a un campionato, si comporterebbero da seconda squadra cittadina, quale effettivamente sono, facendo calcio in riva allo Stretto da decenni. Nel frattempo però la società cerca comunque nuovi investitori e partner perché in ogni caso fare un campionato di Eccellenza a un certo livello costerebbe. E se delle forze, anche economiche, dovessero convergere su un Messina calcistico, è più facile che andrebbero a finire lì.

Il peso di Scc Messina e Comune

Quarta realtà, quella decisamente più attiva in queste settimane, e che con l’abile mossa della registrazione dei marchi si è portata al centro dell’attenzione, è la Società Cooperativa Calcio Messina, fondata il 4 giugno scorso e che dal 2 luglio accetta azionisti e soci. Il peso che potrebbe avere in futuro è da considerarsi importante in quanto scegliendo e regalando per l’utilizzo, o comunque trovando un accordo, il marchio storico di Associazioni Calcio Riunite Messina, potrebbe legittimarsi agli occhi dei tifosi, che sicuramente accorreranno in massa nella cooperativa. Una realtà calcistica che diventerà punto di riferimento cittadino.

Altro peso potrebbe averlo ancora il Comune di Messina, anche se (come nei mesi precedenti) la linea di Palazzo Zanca era stata sempre di non intralciare il percorso di società private. Tuttavia, ci si dimentica spesso che sono sì private ma hanno un forte legame con la città e i cittadini. In un altro senso però l’amministrazione comunale potrebbe essere davvero ago della bilancia perché potrebbe concedere o meno a una o più realtà cittadine l’utilizzo del “Franco Scoglio”.

Lo stadio di contrada San Filippo è l’unico impianto nel raggio di km in cui si possa disputare un campionato di Serie D, molti consiglieri hanno già fatto sentire il loro parere. Si attendono ora le prossime mosse dei vari protagonisti, oppure lo scorrere del tempo, per vedere se le tagliole delle scadenze elimineranno qualcuno da questo “Risiko” calcistico.

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Un commento

  1. Realtà che fanno ridere. Ringrazino Dio che i tempi sono cambiati e c’è il più disinteresse completo perché in altri tempi a questi l’avrebbero fatti scappare di notte!

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