Il grosso temporale a largo del trapanese genera un piccolo ciclone sul basso Tirreno

Il grosso temporale a largo del trapanese genera un piccolo ciclone sul basso Tirreno

Daniele Ingemi

Il grosso temporale a largo del trapanese genera un piccolo ciclone sul basso Tirreno

mercoledì 12 Ottobre 2022 - 18:45

In genere la circolazione depressionaria nei MCV viene prodotta dalle ingentissime quantità di calore latente rilasciato dai temporali

Lo scivolamento sul Tirreno di un cavo d’onda, proveniente dal nord Atlantico, come da previsione sta causando della spiccata instabilità sui mari attorno le nostre Isole Maggiori, favorendo le condizioni ideali per lo sviluppo di uno spiccato “forcing” convettivo, all’origine di un imponente MCS (Mesoscale Convective System), che dal Canale di Sardegna sta evolvendo verso l’alto Canale di Sicilia e il settore più occidentale del basso Tirreno. L’MCS in questione, ormai prossimo alle Egadi e alle coste della Sicilia occidentale, sembra sempre più assumere la forma di un cold U-shaped storm, con tanto di piccola ma graziosa “flanking line” (linea di cumuli che alimentano il temporale) su Capo Bon (Tunisia) ad alimentarla, puntare la Sicilia occidentale, con rovesci e temporali pronti a colpire l’area della Sicilia più occidentale non coperta da radar meteorologico. E domani le piogge e i rovesci si sposteranno pure sul lato orientale e sul messinese.

L’MCS (Mesoscale Convective System) mentre si avvicina alle coste della Sicilia occidentale si sta ulteriormente rafforzando, grazie anche alla presenza di una estesa linea di confluenza davanti la costa tunisina che funge da trigger per i moti convettivi, e a un massimo di divergenza del flusso del vento, nell’alta troposfera, a ridosso della Tunisia settentrionale, che non fa altro che esaltare le correnti ascensionali, rendendo la convezione profonda, fino all’altezza della tropopausa. Come viene confermato dalle temperature molto fredde registrate lungo il top delle nubi temporalesche, posizionate in mare, poco a nord di Pantelleria. Ma nell’ultima ora si sta notando come sul Tirreno occidentale si sta sviluppando un insidioso MCV (Mesoscale Convective Vortex), grazie alle grandi quantità di calore latente rilasciate dallo stesso MCS, capace di “autorigenerarsi” sopra le calde acque dell’alto Canale di Sicilia.

In rosso il temporale a largo del trapanese, nel cerchio nero invece viene evidenziato il minimo depressionario prodotto dallo stesso temporale.

In genere la circolazione depressionaria nei MCV viene prodotta dalle ingentissime quantità di calore latente rilasciato dai temporali. Queste grandi quantità di calore latente, sprigionate dalla convezione profonda, fanno diminuire la pressione all’interno del sistema convettivo a mesoscala, riuscendo a generare una piccola depressione, alla mesoscala. Questi piccoli vortici generalmente presentano un diametro che va da 50 a 200 km (da 31 a 124 miglia) e una profondità da 2,5 a 5 km. Un MCV può persistere per 12 ore o più dopo che il suo MCS genitore si è dissipato. Un MCV residuo può aiutare ad avviare un successivo episodio di convezione. Un MCV che si sposta in acque tropicali può fungere pure da nucleo per lo sviluppo di un giovane ciclone tropicale. Molti uragani si sono generati da MCV sull’Atlantico tropicale.

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