Il mandato di una 'ndrina dietro l'intimidazione al forzista Cannizzaro?

Il mandato di una ‘ndrina dietro l’intimidazione al forzista Cannizzaro?

mario meliado

Il mandato di una ‘ndrina dietro l’intimidazione al forzista Cannizzaro?

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sabato 08 Ottobre 2022 - 12:00

La Dda di Reggio Calabria ha acquisito il fascicolo relativo agli spari esplosi il 25 agosto scorso contro la vetrata della sua segreteria

È stata acquisita dalla Dda di Reggio Calabria l’inchiesta sull’intimidazione messa in atto lo scorso 25 agosto ai danni dell’allora candidato e deputato uscente di Forza Italia Francesco Cannizzaro, poi rieletto nelle elezioni del 25 settembre.

Francesco Cannizzaro arringa la folla (30.9.2022)
Il deputato di Forza Italia Francesco Cannizzaro in piazza Duomo

Una persona non identificata, in quell’occasione, sparò tre colpi di pistola calibro 38 contro la vetrata delle sede della segreteria politica del parlamentare, che in quel momento stava partecipando ad una riunione insieme ad alcuni collaboratori.

Due dei colpi restarono conficcati nella vetrata, che era rinforzata, mentre un terzo penetrò nei locali della segreteria, senza però raggiungere nessuno.

Le videocamere mostrano l’attentatore su un monopattino

Un frame dei filmati che mostrano
l’attentatore a bordo di un monopattino

Il passaggio del fascicolo alla Dda è stato disposto dal Procuratore della Repubblica, Giovanni Bombardieri, che sta coordinando l’inchiesta sull’intimidazione insieme ai sostituti procuratori Walter Ignazitto e Marco De Pasquale.
Le indagini vengono condotte dalla Squadra mobile, diretta da Alfonso Iadevaia, sotto le direttive della Procura. Sono stati sentiti più volte lo stesso Francesco Cannizzaro – che ha detto di non sapersi spiegare il motivo dell’atto intimidatorio – e le persone che erano insieme a lui al momento degli spari.

Grazie alle immagini della videosorveglianza è stato ricostruito il percorso seguito dalla persona che ha sparato. Il responsabile aveva un cappellino ed aveva il viso parzialmente coperto con una mascherina anti Covid ed ha utilizzato un monopattino per raggiungere e poi allontanarsi dal luogo dell’intimidazione, ubicato a breve distanza dalla sede del Consiglio regionale della Calabria.

Azione su mandato di una ‘ndrina?

Secondo quanto s’è appreso, la decisione di fare proseguire l’inchiesta alla Procura distrettuale sarebbe da collegare all’ipotesi che viene fatta da magistrati e investigatori secondo cui l’intimidazione potrebbe avrebbe avuto una matrice mafiosa.
E che, quindi, l’esecutore potrebbe avere agito su mandato di qualche cosca di ‘ndrangheta.

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