Il meglio e il peggio del Messina in questa stagione lunga e travagliata

Il meglio e il peggio del Messina in questa stagione lunga e travagliata

Simone Milioti

Il meglio e il peggio del Messina in questa stagione lunga e travagliata

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martedì 16 Maggio 2023 - 17:00

Abbiamo dato i voti a tutti, dai calciatori, andati via o arrivati, fino allo staff tecnico, da chi ha fatto il mercato fino alla proprietà

Il Messina ha salvato, oltre che sé stesso, anche la faccia e il professionismo del calcio in città. La squadra ha mantenuto la categoria nella doppia sfida ai playout contro la Gelbison, sconfitta all’andata poi la vittoria sofferta ma liberatoria al ritorno. Per l’anno prossimo si è guadagnato il diritto di ripartire dalla Serie C, ma prima di pensare al futuro un ultimo tuffo per fissare la stagione che è stata.

Il voto più alto, non quantificabile, lo meritano i tifosi che è vero hanno contestato proprietà, staff e anche giocatori nel momento più basso. Ma sin dall’inizio dell’anno con una campagna abbonamenti (995 alla fine in totale) come non se ne vedeva da tempo e il crowdfunding hanno fatto sentire la propria vicinanza. Col passare delle giornate si sono allontanati e hanno contestato, ma nel momento del bisogno tutto è stato messo da parte per salvare il Messina e i numeri in trasferta ad Agropoli e in casa all’ultima dimostrano l’amore incondizionato verso la maglia.

Portieri

Ermanno Fumagalli, voto 8 come gli otto clean sheet in stagione. Meriterebbe forse anche di più per quanto fatto fuori dal campo a livello caratteriale e di leadership. Voto 10 invece se pensiamo soltanto alla sfida di ritorno contro la Gelbison, tre parate salva risultato nei minuti finali.

Michal Lewandowski, voto 5.5 non dà le sicurezze necessarie e infatti viene chiamato un sostituto nel mercato, ma quando torna in campo contro la Juve Stabia, causa squalifica di Fumagalli, si fa trovare pronto e non subisce gol. In compenso ne segna uno storico calciando dalla propria area contro il Monterosi Tuscia. Riccardo Daga, voto 5 inizia titolare con Auteri ma nonostante le buone prestazioni incassa tanti gol e spesso le sue respinte aprono la porta agli attaccanti avversari. Resta imbattuto una sola volta su nove partite.

Difensori

Gabriele Berto, Manuel Ferrini, Giuseppe Filì e Antony Angileri per loro voto 6.5 spesso fuori ruolo e riadattati riescono comunque a far bene. Filì e Angileri prima degli infortuni sono spesso tra i migliori, Berto gioca tutta la seconda parte di campionato da terzino destro, per lui anche due reti in stagione, e Ferrini chiamato a coprire la fascia sinistra al playout regala anche l’assist salvezza, in precedenza aveva segnato anche lui.

Daniele Trasciani, Christian Celesia e Helder Baldé voto 6, avrebbero potuto dare di più, quando chiamati in causa si fanno trovare pronti ma tra poca continuità, nervosismo che costa una squalifica e acciacchi fisici non brillano.

Vincenzo Camilleri e Nicolò Fazzi, voto 5, Maks Celic e Giuseppe Salvo non classificati. I primi due non rendono come l’anno passato e abbandonano Messina nella finestra invernale; gli altri non vedono mai il campo, uno per motivi societari l’altro per scelta tecnica.

Michele Ferrara, voto 7 è il miglior difensore del Messina dà serenità e tranquillità al reparto. Arrivato a metà stagione è quasi sempre in campo, se il Messina dovrà ripartire da qualcuno in difesa il suo nome è in cima alla lista.

Centrocampisti

Stagione altalenante per Roberto Marino, Marco Fiorani e Lamine Fofana, voto 5.5: il primo all’inizio è sempre titolare poi diventa una riserva da inserire nei minuti finali; il secondo è tra i più utilizzati ma spesso in ruoli non suoi e non rende come potrebbe anche se termina con una rete e due assist all’attivo; il terzo non replica la stagione passata tranne qualche partita subito a ridosso del ritorno di Raciti in cui va a segno per la seconda volta in stagione.

Amara Konate e Leandro Versienti voto 5, poco chiamati in causa, Konate risalta per la mole di cartellini gialli che prende da subentrato, due gol e un assist; Versienti è di difficile collocazione in campo ma inizia bene a sinistra fornendo due assist ai compagni e segnando un gol fino a scomparire dal radar di Auteri, nella seconda fase di stagione diventa un’alternativa sulla fascia sinistra ma si infortuna e termina anzitempo la stagione.

Andrea Mallamo e Oliver Kragl sono i migliori della mediana, voto 6.5, il primo giovanissimo si conquista a suon di grandi prestazioni la titolarità in mezzo al campo, un infortunio lo tiene fuori nella fasi caldissime di fine stagione. Il secondo ha un impatto devastante fin dal suo arrivo, 3 gol e 4 assist, si innamora della città e della piazza ed è subito ricambiato. Avrebbe meritato un voto più alto ma nel finale di stagione sembra calare e fortunatamente il rigore sbagliato a Taranto non incide, pare che sia rientrato dall’infortunio non al 100% in tal caso tanto di cappello per averci provato non al meglio.

Attaccanti

Passiamo all’attacco, il reparto che più ha dato problemi quest’anno al Messina: Paolo Grillo, Alessio Piazza, Paolo Napoletano, Pasqualino Ortisi e Maecky Ngombo, non classificati. Tolto Piazza che si infortuna praticamente ad inizio stagione gli altri vedono pochissimo il campo e non si ricordano per nulla in particolare, Grillo in più rispetto agli altri mette a segno una rete, ma era stato preso come over di esperienza.

Carmine Iannone e Diego Zuppel, voto 6, due giovani che quando hanno la possibilità di giocare si fanno notare sicuramente per la voglia, qualche volta anche per i risultati; il primo 2 gol e 1 assist, per il secondo una rete e un assist. Leonardo Perez, voto 5.5 gli manca il gol, lo insegue e ci va vicino un paio di volte tanto da diventare quasi un’ossessione per lui, il Messina comunque con l’attaccante in campo guadagna centimetri e profondità con la rete nessuno gli avrebbe tolto la sufficienza anche perché ha servito 3 assist decisivi ai compagni.

Davis Curiale, voto 4.5 e siamo forse generosi. Doveva essere il bomber e il punto di riferimento offensivo mentre chiude la stagione con un gol e un assist, ma soprattutto due i gol divorati sotto la curva nord: il primo sullo 0-0 contro la Fidelis Andria e il secondo sempre sullo 0-0 contro la Gelbison al ritorno dei playout. Due “prodezze” che non lo faranno restare nei ricordi dei tifosi biancoscudati.

I migliori nel reparto avanzato sono Ibourahima Balde, Lorenzo Catania, Antonino Ragusa, voto 6.5. Voti comunque non troppo alti. Il primo dopo metà stagione in ombra ritrova posizione in campo e fiducia e diventa capocannoniere con 7 reti del Messina. Il secondo è sempre in campo finché non si infortuna e guida, fino alla resurrezione di Balde, con 4 reti all’attivo l’attacco del Messina, nel finale di stagione un calciatore con le sue caratteristiche sarebbe servito come il pane. In ultimo Ragusa salva la sua stagione con il gol della salvezza, fin lì aveva fatto la differenza con un paio di assist. Da un giocatore come lui ci si aspettava molto di più, ha pagato una condizione atletica da ritrovare.

Staff tecnico

Gaetano Auteri, voto 4.5 non è certamente tutta colpa sua perché la squadra è allestita male, lui però si ostina man mano che passano le giornate: schiera giocatori fuori ruolo, polemizza con i tifosi che contestano e nel braccio di ferro con la società tarda al momento di dimettersi. Sei sconfitte consecutive nella sua gestione e lascia il Messina ultimo con 11 soli punti.

Ezio Raciti, voto 6.5 ricordando sempre che ha preso la squadra all’ultimo posto e senza neanche una vittoria in trasferta, in poche giornate ha ridato speranze a tutti. A differenza del collega ha potuto usufruire di un mercato importante, nelle sue formazioni titolari metà dei calciatori schierati arrivavano dalla finestra di gennaio. Il suo obiettivo era salvare il Messina, non fare un bel gioco o far crescere i giovani, l’obiettivo viene raggiunto anche se con due partite aggiuntive, se avesse conquistato la salvezza entro la stagione regolare nessuno gli avrebbe negato un bel 7 in pagella.

Società

Marcello Pitino voto 4.5 come per Auteri fa con quel che ha, in questo caso parliamo di budget per fare il mercato. Con gli stessi soldi poteva forse prendere altri calciatori? Possibile. Il mezzo voto in meno glielo diamo per “il colpo” Ngombo, un acquisto totalmente a caso e inutile in un momento di grande confusione.

Pasquale Logiudice voto 7: è grazie al suo lavorio, e contatti personali, che il Messina si attrezza per disputare una grande seconda parte di stagione. Sembra uno che il suo lavoro lo sappia fare e bene, certo se lasciato libero e tranquillo di svolgerlo. Se anche il mister andrà via, e se ci sarà un cambio o meno di proprietà, è tra le figure che devono restare a Messina.

La proprietà voto 4, premettendo che gli sforzi economici non si discutono. Ogni anno però sembra si facciamo gli stessi errori: squadra sbagliata a inizio anno e mercato dispendioso per salvarsi. I tifosi in questa stagione però sembrano essersi stancati e non sono più disposti a perdonare il patron Sciotto. Altre situazioni davvero imbarazzanti si sono viste con Celic, che aveva un anno di contratto ed è stato messo ai margini e dopo alcune settimane è sparito, probabilmente ha rescisso, anche se non è mai arrivata alcuna ufficialità. E con l’allenatore Auteri perché se è vero che lui non se ne voleva andare, è vero anche che Sciotto non l’ha cacciato: una attesa lunga che ha portato solo danni al Messina.

In ultimo breve accenno sulla questione impianti, Franco Scoglio e Celeste, che precisiamo non erano gestiti dalla proprietà ma da Messina Servizi, però una società che difende i suoi interessi nel corso della stagione qualcosa la deve pur dire. Dei tanti infortuni occorsi ai calciatori biancoscudati, il dubbio è che buona parte arrivino dalle cattive condizioni del terreno.

Immagini in questo articolo dal sito ufficiale dell’Acr Messina

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