Il messinese Nicola Calì nel cast del film “Il Traditore” in concorso a Cannes

Il messinese Nicola Calì nel cast del film “Il Traditore” in concorso a Cannes

Pierluigi Siclari

Il messinese Nicola Calì nel cast del film “Il Traditore” in concorso a Cannes

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lunedì 06 Maggio 2019 - 08:00

Aggiunge una voce prestigiosa al proprio curriculum artistico Nicola Calì, messinese classe ’71, attore, regista e responsabile di diversi laboratori teatrali. Calì interpreta infatti il ruolo di Totò Riina ne Il Traditore, di Marco Bellocchio, unico film italiano in concorso per la Palma d’Oro al Festival di Cannes.

Prima di parlare di questa esperienza, Nicola Calì ci ha tenuto a ricordare il poeta Mico della Boccetta, recentemente scomparso, augurandosi di poter organizzare presto qualcosa in sua memoria. Ho ottenuto il ruolo al termine di tre proviniha raccontato l’attore, “Il primo si è svolto a Catania nel gennaio del 2018, eravamo davvero tantissimi candidati, e sono riuscito a sostenerlo solo a sera inoltrata. Si è trattato di una semplice intervista, mentre i successivi, a Palermo, sono stati provini su parte. Per l’ultimo, il maggio seguente, ho avuto di fronte Marco Bellocchio, che in precedenza avevo solo intravisto. Ero un po’ preoccupato per l’accento, non essendo io palermitano di nascita a differenza di altri candidati, ma per fortuna è andata bene”.

Ricevuta ufficialmente la buona notizia pochi giorni dopo l’ultimo provino, Nicola Calì è stato impegnato con le riprese a partire dallo scorso settembre: Siamo stati convocati per l’inizio delle prove presso il Castello di Falconara a Butera, un luogo incantevole e suggestivo. Soggiornavamo lì, ognuno aveva una camera con il nome del proprio personaggio. È stato allora che ho scoperto che mia moglie non sarebbe stata interpretata dall’attrice che avevo conosciuto alla prova costumi, ma da un’altra messinese, Nunzia Lo Presti”.

Essere diretto da Marco Bellocchio, regista di, tra gli altri, La Cina è Vicina – premiato con il Leone d’Oro a Venezia nel 1967 -, Sbatti il mostro in prima pagina, La condanna – Orso d’Argento a Berlino nel 1991 – e Sangue del mio sangue, è stata una grande emozione per Nicola Calì: “Lo avevo incrociato varie volte, senza mai parlargli. Una volta, per esempio, ci trovavamo sullo stesso aereo per raggiungere Venezia in occasione del festival del ’99. Il suo valore artistico è dimostrato dalle sue opere, a me fa piacere aggiungere che è un vero signore, un uomo di grande classe. Durante le riprese ero ansioso perché volevo fare sempre del mio meglio, perciò cercavo spesso il confronto con lui, che è sempre stato disponibile e incoraggiante. Inoltre, bisogna dire che lavorare con un’intera troupe così professionale porta a dare il massimo”.

Il traditore è incentrato sulla figura di Tommaso Buscetta, che divenne collaboratore di giustizia nel 1984 e testimoniò nel maxiprocesso di Palermo dell’86 e nel processo “Pizza Connection” che si svolse a New York, e che ha sempre sostenuto che in realtà a tradire l’organizzazione mafiosa fossero stati Totò Riina e i corleonesi: “Tommaso Buscetta è interpretato da Pierfrancesco Favino, che da quando ci siamo conosciuti è stato sempre molto cordiale. Condividiamo una scena importante, quella in cui Riina, dopo aver chiesto un confronto con Buscetta, cambia idea, indicando quest’ultimo come persona non seria. Luigi Lo Cascio interpreta invece Totuccio Contorno; quando gli ho raccontato di aver diretto in passato suo zio Luigi Maria Burruano in due occasioni è stato molto colpito. Nel cast ci sono anche altri attori molto bravi, come Fabrizio Ferracane, Giovanni Calcagno, Maria Fernanda Candido e Alessio Praticò. La vicenda narrata inizia nell’81, nei giorni in cui si decide l’omicidio di Stefano Bontate, che darà inizio alla seconda guerra di mafia”.

Interpretare Totò Riina è una grande responsabilitàha continuato Nicola Calì, “che ho affrontato con ottimismo, sia perché per me era un’occasione importante da sfruttare, sia perché ho sempre prestato attenzione alla storia della mafia. Per esempio con lo spettacolo Malacarne, che ho adattato dal romanzo di Giosuè Calaciura, e portato in scena per la prima volta nel 2001 e poi riproposto numerose volte. Spero di poterlo rimettere in scena entro quest’anno”.

Ancora non sa se riuscirà a essere presente al Festival di Cannes, in programma dal 14 al 25 maggio, ma di certo Nicola Calì sarà presente al Cinema Apollo per la prima nazionale del film il 23 maggio: “Andare al Festival sarebbe meraviglioso, incrociamo le dita. Di certo è con grande orgoglio che parteciperò alla “prima” messinese del film. Sento spesso dire da tanti nostri concittadini che Messina è una citta terribile, ma non sono d’accordo. Basta pensare al teatro: ci sono cinque stagioni teatrali che meritano attenzione, e numerose altre interessanti iniziative culturali”.

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