Il milanese che gira la Sicilia

Il milanese che gira la Sicilia

Pierluigi Siclari

Il milanese che gira la Sicilia

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giovedì 21 Marzo 2019 - 08:10

Dallo scorso novembre Mirco Mannino sta girando la Sicilia a bordo di una Golf seconda serie del 1991, ma in realtà, a muoverlo, più che la vecchia auto tedesca è la passione per la nostra terra.

Nato a Garbagante Milanese ventiquattro anni fa, e cresciuto a Cesate, sempre nel milanese, Mirco è da sempre legato alla Sicilia. Papà catanese e mamma di Scicli, Mirco ha trascorso ogni estate proprio a Scicli: “Nel 2017 mi ci sono fermato per un lungo periodo” ci racconta Mirco Mannino, “da luglio a dicembre, lavorando come cameriere, ed è stato allora che mi è venuta l’idea di scoprire questa terra nel dettaglio”.

Mirco con la sua Golf seconda serie del 1991

Mirco, che mostra il suo percorso suo percorso su Instagram, Facebook e sul blog viaggioconte.net, ha ricevuto reazioni contrasti quando ha parlato ad amici e parenti del suo intento: “Qualcuno si è stupito, in effetti, e mi ha chiesto chi me lo facesse fare. Ma in molti hanno apprezzato l’idea, e mi hanno sostenuto”.

Con la Golf acquistata in Germania, dove ha lavorato come gelataio, Mirco è partito da Scicli, e finora ha visitato il ragusano, il siracusano, il catanese e parte del messinese: Uso il web per chiedere ospitalità in cambio di lavoretti. Per ora sono a Viagrande, dove sto collaborando alla ristrutturazione di una villa che diventerà la sede di un’associazione culturale. Il mio viaggio non guarda solo all’estetica dei luoghi, ma anche alla loro realtà sociale, alle anime delle persone che ci vivono. Per questo non mi limito a fare una breve toccata in ogni città o paese, ma mi fermo lì una settimana o poco meno. In questo modo poi, oltre ai lavori per ringraziare chi mi ospita, posso pure fare qualcos’altro per ripagarmi le spese di viaggio, in modo che sia un’esperienza a perdita zero”.

Chiedere a Mirco qualche aneddoto circa le esperienze fatte finora significa cercare in un pozzo quasi senza fondo: “A Pozzallo, appunto per sdebitarmi dell’ospitalità ricevuta, avrei dovuto potare dei carrubi, e invece mi sono ritrovato ad abbattere il tetto di una casa e a montare le basi per il tetto nuovo. Non me lo aspettavo, ma va bene, è stata una bella esperienza”.

Mirco alla “Spezieria” presso la Cava d’Ispica

Altra esperienza da raccontare è quella che Mirco ha vissuto proprio nel messinese, a Novara di Sicilia: “Ero andato a Novara per assistere alla sagra del maiorchino, e a differenza di altre volte non mi ero premurato, prima, di assicurarmi un alloggio. Così ho fatto dal vivo quello che invece faccio su internet, presentandomi alle persone, raccontando cosa sto facendo, chiedendo ospitalità e lasciando il numero di telefono. Una persona mi ha poi telefonato dicendosi disponibile a ospitarmi, ma avvertendomi che sarebbe rientrata a casa a mezzanotte. Nell’attesa sono andato al ristorante, e al momento di pagare mi hanno detto che avevano sentito parlare di me, e che ero ospite. Nel frattempo è arrivato il vicesindaco, che ha voluto farmi da cicerone, mostrandomi Novara e presentandomi a tutti”.

Appassionato di scrittura, Mirco manifesta la propria creatività non solo attraverso il resoconto del suo viaggio pubblicato sui social e sul blog: Scrivo novelle e racconti, guardando sia al realismo di Verga che al realismo magico di Borges, e naturalmente a ispirarmi sono le persone che incontro e le situazioni in cui mi trovo. Spero di riuscire in futuro a pubblicarle in una raccolta”.

A breve, Mirco avrà un compagno di viaggio: Sto aspettando che mi raggiunga un caro amico, che non è mai stato in Sicilia. Insieme ci sposteremo verso l’interno, vorremmo passare Pasqua nell’ennese. Non ho una data di rientro stabilita, di certo se ne avrò la possibilità vorrei ripetere l’esperienza in altre regioni, sempre del sud, dove mi sono sempre trovato magnificamente”.

Prima di salutarlo, chiediamo a Mirco di parlarci di alcuni dei luoghi visitati, ed ecco che torna il messinese: “Tutti sappiamo che la Sicilia può vantare un’infinità di luoghi meravigliosi, dai siti archeologi, alle bellezze naturali, ma uno che non conoscono tutti e merita di essere visto coi propri occhi è Rocca Salvatesta (ufficialmente Rocca Novara N.d.R.), da dove lo sguardo arriva fino alle Eolie e a Capo Tindari, e dal posto giusto si vede il profilo di un uomo scolpito dalla natura, quasi fosse un guardiano della città. Devo anche dire che ho visto un’alba, dall’Isola Bella, da lasciare il fiato, e me la porterò dentro tutta la vita”.

Mirco sopra la “timpa no nannu”, a Ragusa

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