Il mistero dei 2 bandi da 10 mln: quando l'ex Atm perse "capra e cavoli"

Il mistero dei 2 bandi da 10 mln: quando l’ex Atm perse “capra e cavoli”

Rosaria Brancato

Il mistero dei 2 bandi da 10 mln: quando l’ex Atm perse “capra e cavoli”

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lunedì 16 Settembre 2019 - 08:16

Messina- da febbraio a maggio 2018 l'azienda avviò la partecipazione a due bandi regionali. Ma......

Se non ci fosse il mistero su due domande d’accesso a finanziamenti regionali, l’Atm oggi potrebbe avere 38 autobus nuovi grazie a 10 milioni di euro. Invece, sui due bandi ai quali l’azienda ha iniziato a partecipare all’inizio dello scorso anno, durante la gestione Foti, è mistero. Se ne perdono le tracce nella primavera del 2018.

Il primo bando

La prima istanza, relativa all’acquisto di 14 bus per un finanziamento complessivo di 2 milioni e 277 mila euro dei quali l’80% a carico della Regione ed il 20% in compartecipazione, risale al 15 novembre del 2017.

Il bando regionale riguardava l’azione di sostegno volta al rinnovo e potenziamento del materiale rotabile per un importo complessivo di 29 milioni e 300 mila euro al netto del cofinanziamento richiesto e dell’Iva. Le risorse erano destinate al rinnovo dei mezzi per il Trasporto pubblico locale a carattere urbano. Il finanziamento era subordinato alla rottamazione dei bus da sostituire.

L’Atm presenta quindi istanza il 15 novembre del 2017, allegando la relazione con i bus richiesti (14) ed indicando anche quelli da rottamare.

Messina è terza

Il 14 febbraio del 2018 la Regione pubblica la graduatoria delle istanze accettate: l’Atm di Messina è terza (dopo Palermo e Catania)ed è ammessa ad un finanziamento di 2 milioni e 200 mila euro.

Fondi per oltre 2 mln

Il 20 febbraio l’assessorato regionale scrive all’Atm, comunicando l’accoglimento dell’istanza per l’acquisto dei nuovi autobus per un finanziamento di oltre 2 milioni e 200 mila, al netto del cofinanziamento del 20% e dell’Iva a carico dell’azienda. La Regione invita quindi l’Atm a comunicare l’accettazione del finanziamento entro 5 giorni provvedendo in questo caso a fornire la garanzia prevista dal bando (la fidejussione), entro 30 giorni, ai fini dell’adozione del finanziamento.

Il direttore generale dell’Atm Daniele De Almagro risponde il 23 febbraio, accettando il finanziamento ed annunciando che “con successiva nota si provvederà alla trasmissione della garanzia”.

Il mistero

Trascorrono più di mesi ed il 4 maggio il dirigente del servizio del Dipartimento Regionale dell’assessorato ai trasporti, Dora Piazza, scrive all’Atm evidenziando che dal 20 febbraio non è ancora stata trasmessa alcuna garanziasi invita a voler ottemperare entro e non oltre il 5 maggio. La presente costituisce avvio di procedimento di decadenza del finanziamento assegnato”.

L’Atm ha rinunciato?

Questa è l’ultima missiva in possesso dell’azienda, se ne deduce che gli ex dirigenti hanno deciso di rinunciare al finanziamento per l’acquisto dei 14 bus a carico per l’80% della Regione. A meno che l’ostacolo più grande non sia stata l’impossibilità di trasmettere la garanzia per il cofinanziamento (che pure era stata annunciata il 23 febbraio).

Leggendo il carteggio relativo ad un nuovo bando però si può scoprire forse il perché si sia perso l’interesse a quei 2 milioni, sebbene non si comprenda la ragione del rinunciare comunque a risorse importanti. Il guaio è che anche l’istanza per il secondo bando non si sa che fine abbia fatto.

Il secondo bando

Il 15 marzo, quindi due settimane dopo l’accettazione da parte dell’Atm del finanziamento da 2 milioni, spunta una nuova opportunità che probabilmente ha spinto l’azienda a desistere dal primo percorso.

A fondo perduto

E’ un secondo bando, che questa volta è a fondo perduto. Il Dipartimento regionale dell’assessorato ai lavori pubblici ha infatti indetto una manifestazione d’interesse per un finanziamento nell’ambito dell’Asse 4 Po Fesr Sicilia 2014/2020 destinato all’introduzione di sistemi e mezzi a basso impatto ambientale usati per il trasporto pubblico. L’importo complessivo è di 16 milioni di euro ed il termine per la presentazione delle istanze è fissato al 21 marzo 2018.

Il 15 marzo quindi la giunta Accorinti approva la delibera relativa alla partecipazione alla manifestazione d’interesse per rinnovare la flotta dell’Atm ed è lo stesso sindaco a firmare l’istanza il giorno successivo, nominando Mario Pizzino quale Rup.

La manifestazione d’interesse (che esclude la possibilità di accedere ad altre forme di finanziamento regionale o nazionale) stabiliva che l’acquisto di nuovi autobus avrebbe dovuto sostituire, mediante rottamazione, autobus di tipo urbano ed extraurbano di uguale tipologia in esercizio da oltre 12 anni alla data del 01/01/2015, e che dovevano essere stati acquistati dall’Atm.

L’istanza puntava all’acquisto di 24 autobus per un importo di 7 milioni e 300 mila euro (stavolta a fondo perduto)

Il secondo mistero

Cosa sia successo da marzo a giugno non è dato sapere, perché il 15 giugno il Dipartimento regionale pubblica le istanze presentate e risultano solo i Comuni di Modica e Marsala. Delle due istanze ne viene accettata solo una giacchè la domanda di Modica è incompleta.

Della richiesta di accesso al finanziamento da parte del Comune di Messina, che pure risulta dalla delibera della giunta Accorinti il 15 marzo e dalla domanda del 16, nemmeno l’ombra. Cosa sia accaduto non è dato saperlo. Frattanto a quanto pare l’Atm non aveva portato avanti neanche la precedente richiesta, quella per 14 bus per 2 milioni e 200 mila euro.

In pochi mesi, da febbraio a maggio 2018, l’azienda ha perso “capre e cavoli”, pari a 38 bus complessivi e 10 milioni di euro di finanziamenti.

Un commento

  1. Accorinti e compagni dovrebbero risarcire il Comune e ATm

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