Il nemico dei messinesi non è l'isola pedonale ma la crisi economica

Il nemico dei messinesi non è l’isola pedonale ma la crisi economica

Marco Olivieri

Il nemico dei messinesi non è l’isola pedonale ma la crisi economica

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domenica 10 Dicembre 2023 - 17:00

Messina in crisi. Con il dominio dell'online, chi fa commercio deve innovare la proposta. E lo stesso in campo imprenditoriale

MESSINA – Un fantasma s’aggira per le vie della città di Messina. Forse un simbolo, un feticcio o, peggio, un capro espiatorio. L’isola pedonale agita le notti dei commercianti. Nei giorni scorsi, una nota di un comitato ha denunciato il “70 per cento in meno di fatturato“. Ma non abbiamo dati concreti in mano se non i soliti indicatori economici, tutti negativi. Sottolinea il comitato: “Il disagio per noi è forte anche sulla via dei Mille, ormai diventata un ‘parcheggificio’ con soli 60 commercianti rimasti in trincea e centinaia di botteghe sfitte. Oggi la situazione è ulteriormente compromessa dalla presenza degli infiniti cantieri cittadini e dai lavori di ForestaMe, che hanno sottratto centinaia di posti auto ai messinesi”. E più volte hanno ribadito: “Non siamo contro l’isola pedonale ma vorremmo più parcheggi e nei giorni feriali si potrebbe mantenere l’ingresso alle auto”.

Nel rispetto di ogni opinione, su questa testata insistiamo su due aspetti a nostro avviso fondamentali. Prima di tutto, in molte realtà, l’isola pedonale rappresenta un elemento di cambiamento in meglio anche per il commercio. Di certo, occorre renderla nel tempo più animata e incrementare i servizi. Potenziarla e non affossarla.

Messina in crisi e i novemila esercizi commerciali in meno a livello nazionale negli ultimi 5 anni

Secondo elemento centrale: Messina vive una crisi economica devastante, ancora più acuta negli ultimi vent’anni e profondissima. La città ha bisogno di un progetto per ripensarsi nelle fondamenta. In un territorio terremotato, simile al secondo dopoguerra, la conseguenza è inevitabile: vetrine vuote e assenza d’investimenti e imprese. C’è un dato nazionale che tutti i messinesi dovrebbero leggere, in modo da smettere d’illudersi che sollevare il caso isola pedonale serva a qualcosa. Ed è stato rilanciato dai media nazionali, da Sky tg24 a quotidiano.net: negli ultimi cinque anni il numero di esercizi commerciali è sceso di oltre 9mila unità, attestandosi, al 30 settembre scorso, poco al di sopra dei 78.000.

Come ricordano Unioncamere e InfoCamere, tra il 2019 e il 2023 si registra una riduzione di quasi l’11% dei negozi di abbigliamento in esercizi specializzati. A dominare è il commercio online. Di conseguenza, tutto il resto, siano i famigerati cordoli o l’isola pedonale, risulta secondario. Come abbiamo più volte evidenziato, tutti gli sforzi, a ogni livello – istituzionale, imprenditoriale e sindacale – devono essere concentrati sulla necessità di creare lavoro e innovare la proposta commerciale e imprenditoriale.

Lo ribadiamo:  la vera emergenza di Messina è la crisi economica, con il lavoro che non c’è. E non è rinviabile un’azione efficace sul fronte economico. Alcuni orientamenti strategici, come quello che darà vita all’I-Hub, sono positivi ma non bastano. Messina deve darsi una definita identità produttiva, in parallelo con un’azione sociale e culturale più efficace e all’altezza della vastità del disagio.

Servono idee, risorse, donne e uomini di valore per saltare oltre gli ostacoli, che non sono pochi. Con il dominio dell’online, chi fa commercio deve innovare la proposta. E lo stesso deve avvenire in campo imprenditoriale, mentre Comune e governi nazionali e regionali devono fare la loro parte. Altro che dibattiti sui cordoli e sulle isole pedonali. Messina in crisi non deve diventare una frase simbolo di qualcosa d’irredimibile.

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16 commenti

  1. CARO MARCO OLIVERI,PARLI MA NON SAI DI COSA STAI PARLANDO.
    PENSI CHE TUTTI I COMMERCIANTI MESSINESI SIANO DEGLI INCAPACI ?
    LE PIATTAFORME ON-LINE HANNO SUCCESSO PERCHE’ NON PAGANO TASSE QUANTO NE PAGANO I NEGOZI FISICI A COMINCIARE DALL’IVA ECC.ECC.

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    1. Buonasera,

      non ho scritto le affermazioni che mi attribuisce.
      Che sia una sfida difficile nessuno lo nega.
      Cordiali saluti

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  2. Sta accadendo quello che avvenne dal 1970 in poi nel settore del commercio alimentare. Ad ogni nascita di un supermercato sparivano decine di botteghe che non potevano reggere la concorrenza fino a contare oggi non più di dieci esercizi che si dividono quella che viene definita la clientela medio alta. Ora il commercio on line sta uccidendo i piccoli che non ce la fanno più a sopravvivere. Questo è vero ma mi permetto una domanda. Se assistiamo ogni giorno alla chiusura di una saracinesca non andrà a finire che nell’isola pedonale non ci andrà più nessuno perché non ci sarà più nulla da comprare? Allora perché non adottare le misure che consentano una vita il più possibile lunga per chi resiste e per quei pochi posti di lavoro che non ci possiamo permettere di perdere? Mi aspetto la critica di chi sostiene che era già vietato sostare dove ora c’è l’isola ma mi sembra che una Amministrazione illuminata dovrebbe in ogni modo garantire la vita degli amministrati rinunciando a qualche iniziativa, lodevole nelle intenzioni, ma punitiva nella attuazione. Almeno fino a quando si realizzeranno nuove condizioni di sviluppo e di miglioramento economico.

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  3. Nascondersi dietro gli acquisti on line è da politica mediocre.
    Con le isole, le Ztl, le piste ciclabili, di fatto si impedisce la fruibilità e accessibilità ad aree con le macchine.
    Inoltre, mancano posteggi(tolti con alberelli e viale Europa), e le poche strade rimaste non hanno possibilità di accostare, ignorando l’esistenza e possibilità della fermata(cosa diversa dalla sosta).
    Alcune categorie necessitano dell’auto.
    Il commercio così viene impantanato.
    Infine, basta vedere i dati delle famose “altre città”, commercio calato del 60%, e disagi sociali quotidiani(cittadini in rivolta).
    Via Don Blasco, possibile soluzione per la ciclabile, che inoltre passera’ sia dal viale che da via la farina, doppiando una tratta uguale.

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  4. Articolo lucidissimo come sempre, e totalmente condivisibile.

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  5. …Giovanni e Serena pongono osservazioni motivate e convincenti !!! perchè non discuterne ???

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  6. IL VIALE SAN MARTINO È DEI MESSINESI NON DEI COMMERCIANTI.
    BISOGNA FARLO TUTTO DA PROVINCIALE AL DUOMO.

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  7. Il Centro Storico di VERONA, tutto pedonalizzato, era gremito, ci sono stato la settimana scorsa, nessun residente si lamenta di fare un percorso a piedi con un FREDDO FREDDO, semmai il Sindaco dovrebbe attivare micro manifestazioni, in particolare di musica, canto, ballo, lettura e altro, non parlo di personaggi famosi, ma di GIOVANI che poi trascinano altri GIOVANI, anche della provincia. I negozi chiudono anche al NORD, e le motivazioni sono tante, politiche, economiche e sociali. Chiudiamo gli occhi e immaginiamo GIOVANI musicisti che suonano per le vie del Centro, o GIOVANI che ballano, classico o moderno, non costano molto, forse una pizza alla fine dell’esibizione.

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  8. Oltre alla crisi economica, non dimentichiamo gli ex percettori del Rdc.( 1.9000.000.di euro che circolano in meno).
    Tredicesime che vengono assorbite dai pagamenti arrivati puntualmente e tassate in modo delinquenziale.
    Non dimentichiamo i mutui aumentati da speculatori senza scrupoli .
    Per spendere i cittadini devono avere, purtroppo questa classe politica pensa solo a finanziare la guerra.
    Diciamolo

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  9. Non credo che il problema sia la fine del mondo… Messina si è spopolata perchè non ha aziende in cui la gente può lavorare… ecco dove sta il problema… troppi bla bla… ma le poche aziende che c’erano la politica le ha mandate via… Messina resta una città di pensionati e pochi dipendenti pubblici… e i soldi chi li può dare ai piccoli negozianti?… i negozi aprono e chiudono ovunque…

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  10. La crisi economica senza dubbio c’è, ma l’isola che non c’è la amplifica.

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  11. Nstwviva, non è l’isola ad amplificare tale crisi , bensì la mentalità di chi non vuole rinunciare ad uscire sempre e solo in auto.
    I negozi sono lì , i prezzi sono gli stessi , con o senza isola.
    È un percorso che necessita di tempo, anziché andare contro al cambiamento, cambiamento positivo, e chi non lo capisce è rimasto ancorato ad un passato che non deve esistere più, bisogna sensibilizzare i possibili acquirenti a lasciare l’auto a casa o in punti di scambio e passare al servizio pubblico.
    Girare a piedi dà una possibilità di acquisto più ampia e senza la pressione del mezzo lasciato alla messinese fuori dal negozio.

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  12. Purtroppo si trova il capo espiatorio del mal governo e della crisi, nella amministrazione locale che sta cercando solamente di migliorare la vivibilità cittadina, dando vita a piste ciclabili e isole pedonali all’altezza delle grandi città.
    il cittadino se avesse bisogno e la possibilità economica di fare acquisti non si fermerebbe davanti ad un parcheggio che non trova, ragion per cui cerchiamo di essere piu obiettivi cercando di centrare l’obiettivo della crisi anzichè additare il nostro Comune di una crisi che purtroppo è nazionale.
    Basta solo pensare che il nostro caro Stato ha incentrato le due rate della rottamazione delle cartelle negli ultimi due mesi del 2023 , imponendo una dittatura fiscale fuori dal normale, ed ovviamente andando a discapito dei nostri “portafogli natalizi”. Ragion per cui chi sostiene che la pista ciclabile e l’isola pedonale abbia influito sulle tasche dei nostri commercianti messinesi, a mio avviso , è totalmente fuori strada.
    panta rei

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  13. Caro Nino, io non paragonerei Messina con Verona. Perche’ Verona non e’ una città piccola come Messina, se lì chiude un negozio se ne apre un’altro ed oltre e’ una città industrializzata, questo lo dico perche’ ho dei conoscenti a Verona. Poi ti immagini i nostri figli a fare i pagliacci in mezzo alla strada per vivere per qualche euro? se non ci fossimo noi genitori, che siamo ancora in vita, ad aiutarli, dato che qui lavoro non ce n’è, o in alternativa dovrebbero andare chissa’ dove per lavorare? Verona e’ Verona…. Messina e’ Messina! Una cosa e’ vederla per qualche settima, un’altra e’ viverci.

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  14. il nemico dei messinesi è il messinese

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  15. Isola pedonale?
    Ma se ci passano le biciclette . Non quelle dei bambini ma quelle elettriche ad alta velocità alle spalle. Se ti va bene ti suonano e ti fanno saltare in aria per sapere quello che cavolo sta succedendo.
    L’isola pedonale se ci sarà dovrà tener conto che è isola pedonale.

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