Strade e marciapiedi stracarichi d’immondizia un po’ ovunque, attorno a Palazzo Campanella, dove oggi prenderà il via la 12^ consiliatura
REGGIO CALABRIA – Oggi si apre ufficialmente la dodicesima legislatura per quanto attiene al Consiglio regionale della Calabria.
E Reggio Calabria, il massimo consesso elettivo calabrese “nuovo di zecca” uscito dalle urne il 3 e 4 ottobre scorsi, come lo accoglie?
Per esempio, così…
Strade degne dei migliori teatri di guerra, quasi fossimo in Libano, con segnalazioni pittoresche di voragini che ricordano un po’ l’abisso del Bifurto “cantato” dal nostro grande regista Michelangelo Frammartino nel suo premiatissimo Il Buco…
E soprattutto, crateri che quotidianamente si rivelano micidiali per le auto dei residenti nella zona, di chi frequenta Palazzo Campanella occasionalmente – magari per motivi istituzionali – e delle centinaia di persone che ci si recano regolarmente per lavoro.
Magari, ci fossero solo le buche in strada…
In effetti, c’è ben altro. Per esempio, la spazzatura in ogni angolo di strada, sui marciapiedi, in mezzo alla carreggiata, tutto intorno ai mastelli… Ovunque.
…E quindi sedie scassate e lerci cumuli di sacchi neri, bianchi, gialli, rosa. Una branda con le doghe rotte ben in vista, enormi involucri di cartone svuotati – almeno quello! – del contenuto, stendini per i panni a fine-vita… Griglie per i fuochi di una cucina, mobili fatti a pezzi, poltroncine…
Ci sono anche gli ormai “classici” sediolini per auto, sbattuti sulle mattonelle di un marciapiede. I ragazzi sono cresciuti, eh? verrebbe da dire con amarezza. Solo che non siamo a Secondigliano o al Librino – con massimo rispetto di queste zone difficilissime di città complesse come Napoli o Catania -, ma in una zona più che centrale di Reggio, a 30 secondi a piedi dal palazzo che ospita il Consiglio regionale, e alla vigilia della prima seduta della nuova consiliatura.
Ovviamente carte, cartacce, depliant forse mai aperti, buste di questa e quella griffe è quasi inutile menzionarli, per l’estrema diffusione.
Via Lupoi o via Tommaseo, via Archimede o il Parco del bergamotto di via Ferraris, cambia poco. Tutto sparpagliato, strada per strada, palazzo per palazzo o quasi.
E non mancano gli esempi d’umorismo involontario. Esempio tipico, il cartello in una delle traverse, che invita i signori condòmini dello stabile a rispettare gli orari della differenziata… L’esito reale è quello che mostrano le foto: e non è risultato visibile solo a un’ora particolare, ahinoi.
