Il viadotto Ritiro è "al 98,5%", Cas e Toto confermano: "Per giugno ce la faremo"

Il viadotto Ritiro è “al 98,5%”, Cas e Toto confermano: “Per giugno ce la faremo”

Giuseppe Fontana

Il viadotto Ritiro è “al 98,5%”, Cas e Toto confermano: “Per giugno ce la faremo”

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giovedì 21 Marzo 2024 - 16:44

I direttori generali Fazio e Cangemi a Palazzo Zanca hanno rassicurato i consiglieri: "Sprint finale per completare l'opera, ai primi di luglio il viadotto sarà pronto e in uso"

MESSINA – Il viadotto Ritiro aperto e completo a giugno non è un miraggio. Parola di Cas e Toto, che con i propri rappresentanti sono stati ospiti di una seduta congiunta di prima e sesta commissione, presiedute da Salvatore Papa e Giuseppe Busà, con ospiti anche tecnici e ingegneri, oltre all’assessore e vicesindaco Salvatore Mondello.

La Fauci: “Oggi nessuno può smentire nessuno”

Il primo a prendere la parola è stato il vicepresidente del Consiglio comunale Giandomenico La Fauci, di fatto il promotore dell’incontro e della richiesta di Consiglio comunale (poi diventato una commissione, a causa del caso Croce) firmata da altri 26 consiglieri: “Credo sia la prima volta che la Toto venga qui in Consiglio negli ultimi sette anni (sarà poi Gioveni a correggere il collega, spiegando che c’è stata nella commissione Lavori pubblici da lui presieduta nella passata legislatura, ndr). Vogliamo fare chiarezza sulle tempistiche, perché diverse settimane fa si è parlato di giugno e poi i giornali hanno smentito. La domanda è semplice: quando finirà? Oggi nessuno può smentire nessuno visto che tutti gli attori sono qui. Si parla di Ponte, ma sarebbe un bel segnale già che venga finita quest’opera”.

Fazio del Cas: “Facciamo tutti il nostro per completare a giugno”

Poi il direttore generale del Cas, Franco Calogero Fazio, ha spiegato: “Oggi la Toto è qui e sono loro che stanno portando avanti i lavori. Noi ci siamo attivati per cercare di accelerare quanto possibile la fine di questi lavori. Io sono qui da quattro mesi e ho trovato grande sintonia con la Toto. A fronte di un cronoprogramma fornito alcuni mesi fa stiamo verificando che tutto proceda così com’è stato programmato. Non entro nel merito dei ritardi del passato che non conosco e non mi appartengono. Ultimamente sono state varate le ultime due campate che mancavano, il grosso dei lavori si è già completato e manca come ulteriore lavoro impegnativo il collegamento della rampa. Quest’ultimo lavoro richiede delle manovre molto impegnative perché devono essere sostituiti alcuni appoggi, sono manovre complesse. Ci manca poco per soddisfare gli ultimi pagamenti che faremo da qui alle prossime settimane. Rispetto alle spettanze arretrate credo manchino 500 o 600mila euro. Stiamo facendo tutti la nostra parte per l’obiettivo di completare a giugno. L’impresa ci ha rassicurato e riteniamo che ormai non ci dovrebbero più essere impedimenti tali da ritardare ulteriormente la fine. Ai primi di luglio, massimo a metà luglio, vogliamo avere il viadotto pronto e in uso”.

Cangemi della Toto: “Disagi? Ci rendiamo conto”

La Toto è intervenuta con il direttore generale Gianluca Cangemi: “Ci rendiamo perfettamente conto dei disagi che qualcosa del genere può causare a una città. Voi state vivendo i disagi dei ritardi e dell’impatto di un’opera del genere, anche se in prospettiva futura può far migliorare la città stessa. Il viadotto Ritiro è un’opera molto complessa ma di cui Messina deve essere orrgogliosa e che viene studiata anche nelle Università. Parliamo di un viadotto alto, snello, visto dal basso è qualcosa di importante, meno da percorrere in questa fase. Speriamo di lasciare la città con un viadotto più leggero, realizzato in acciaio e non con pesanti travi in cemento armato. Ma sarà anche un viadotto rinforzato, più sicuro e durevole nel tempo. Ricordo bene la prima volta che sono venuto a Messina e mi sono reso conto di quanto sia un’opera nevralgica questo viadotto Ritiro, pensando anche a chi ci vive sotto. Per tutti è stata una sfida e non è un vanto per nessuno il tempo passato, non lo è sicuramente per noi. Cercheremo di fare tutto per completare entro le date che sono state dette, ma va sottolineato anche che alcuni ritardi sono stati causati dalla necessità di dover tenere aperto, pur con penalizzazioni varie, lo svincolo di Giostra. Abbiamo avuto diversi momenti complicati l’anno scorso, superati grazie anche alla comprensione dei nostri stessi operai che hanno subito slittamenti di pagamenti. La Toto in 60 anni ha sempre eseguito lavori praticamente in diretta, con i propri operai, che spesso sono stati pagati anche solo per stare a casa. Crediamo nelle persone, la forza dei nostri operai e dei nostri impiegati è determinante e importante”.

Cangemi: “Ora lo sprint finale”. E maggio sarà decisivo

E ancora: “La vicinanza del Cas è stata significativa in queste ultime fasi. Ora ci avviciniamo alle fasi finali. Ci sono tante opere complesse e che hanno necessità di grande attenzione. Si stanno facendo i vari, con gru di grandi portate che procedono al posizionamento di enormi travi d’acciaio, pesanti diverse tonnellate. oppure penso alla demolizione di agosto con l’esplosione: è stato un altro momento di grande impulso. Ora esistono dei tempi che sono incomprimibili, ad esempio la cosiddetta presa del calcestruzzo per cui serviranno alcune settimane. Nel mese di maggio confidiamo di completare tutte le operazioni più tecnologicamente complesse. Il monitoraggio quotidiano ci sta confortando da questo punto di vista. Non possiamo calcolare gli imprevisti ma siamo abbastanza confidenti, vogliamo farlo e ci stiamo impegnando per consentire alla città di Messina di avere quest’opera che aspetta da tanto tempo. Abbiamo aumentato la forza lavoro, oggi abbiamo 60 tra operai e impiegati direttamente nostri, oltre a quelli delle altre ditte. Ora ci auguriamo di fare questo sprint finale per completare l’opera. Siamo affezionati alla Sicilia, ci sono tanti investimenti nel prossimo futuro da fare e forse in passato c’è stata poca attenzione sulla viabilità della Regione”.

L’attacco dei sindacati

Ma è stato il segretario della Uil, Ivan Tripodi, ad attaccare: “Noi sappiamo che c’è stato un problema alla Pila 9, che causerà ancora ritardi. Ci aspettavamo maggiore verità oggi e invece non è stato così. I messinesi hanno il diritto di conoscere la verità ed è fondamentale avere risposta a questa domanda. Rilanciamo la necessità di fare presto e quella di dare risposte a quello che è diventato un caso nazionale. Da due anni a questa parte si parla del 95% di lavoro completato: o non era vero, o c’è qualcosa che non quadra. Diciamo la verità una volta per tutte”. Dopo Tripodi, a intervenire è stato Pietro Patti della Cgil: “Addirittura parliamo di studenti che studiano com’è stato costruito il viadotto? Allora direi loro di fare attenzione se se ne parla ancora dopo 20 o 30 anni. Viviamo in una città dove ormai immagini e rendering vanno e vengono. Oggi vogliamo capire se questo è veramente l’ultimo miglio. E vogliamo anche sottolineare che senza i lavoratori non ci saremmo mai arrivati ad avvicinarci al completamento. Al di là della rapidità, chiedo: la data del 15 luglio è davvero l’ultima? Questo cantiere finirà? Meglio dirlo adesso se non è così, se ci sono rampe e pile con problemi.

Cangemi sulla Pila 9: “Non si prevedono rallentamenti”

Cangemi nel rispondere è partito dalla Pila 9: “Tutto sta procedendo normalmente e le attività si concluderanno a maggio. Tutti gli interventi che abbiamo ereditato e progettato sono stati depositati presso gli enti competenti. I cantieri sono pieni di difficoltà, è il nostro mestiere, ma ad oggi non c’è nessuna previsione di rallentamento. Il tema vero è il completamento di questi ultimi due impalcati e vi informeremo se dovesse esserci qualcosa di imprevisto e imprevedibile. Parlando di percentuali, a oggi dico che siamo al 98,5%, se devo essere proprio preciso. Ma la nostra barra è il cronoprogramma lavori, ogni mattina il nostro ingegnere verifica cos’è stato fatto il giorno prima, non demandiamo a terzi lo stato di avanzamento dei lavori e da sempre operiamo così. Anche per questo ringrazio le nostre maestranze che ci sono stati vicino, anche nei momenti difficili. Ora il nostro obiettivo è completare i lavori entro il mese di giugno. Se fosse possibile anche prima, per avere più margine per procedere alla dismissione dei cantieri. Oggi ci sono tutte le condizioni per completare nei tempi previsti”.

5 commenti

  1. Se il viadotto ritiro è meritevole di studio da parte di studenti e organismi vari…dobbiamo veramente preoccuparci.
    Un po’ di silenzio…… basta con le prese in giro.

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  2. quindi per completare un 1,5% ci vogliono 3 mesi? mi sa che non se ne intendono molto di percentuali…..

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  3. messinese stanco 21 Marzo 2024 20:54

    Vorrei chiedere alla governance del Cas quando provvederà ad illuminare tutti gli svincoli della dimenticata tangenziale di Messina da Tremestieri a Villafranca….per ora stanno illuminando le gallerie della messina catania ma della tangenziale pare che non gli interessa a nessuno….Siamo al buio perenne con qualche lampadina accesa qua’ e la’ ma è mai possibile, quale presentazione turistica o che dir si voglia possiamo dare ai turisti che vengono a Messina…..Sindaco, Consiglio Comunale invitate il Cas e chiedetegli quando finirà il buio autostradale ….tanto il Cas è ora di casa al Comune di Messina…..

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  4. Le solite chiacchiere all’italiana: abbiamo fatto, stiamo facendo, faremo…….

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  5. A giugno, certo certo, perché non dovrei crederci.
    Senza vergogna sono…..

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