Depuratore di Nizza. Sopralluogo del circolo Pd, le ipotesi risolutorie del tecnico

Depuratore di Nizza. Sopralluogo del circolo Pd, le ipotesi risolutorie del tecnico

Depuratore di Nizza. Sopralluogo del circolo Pd, le ipotesi risolutorie del tecnico

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giovedì 16 Gennaio 2014 - 14:46

Il malfunzionamento dell’impianto ha due effetti principali: l’emanazione di odori fastidiosi e una mediocre (per gli standard odierni) capacità di depurazione delle acque che poi viene sversata in mare con effetti inquinanti

Ancora problemi col depuratore sito a Nizza di Sicilia che serve anche i comuni di Fiumedinisi e Alì Terme. L’amministrazione comunale negli ultimi mesi ha cercato di ovviare ai fastidi relativi soprattutto alle esalazioni maleodoranti, ma sembra che una soluzione non si riesca a trovare a causa soprattutto dei problemi economici che impediscono di adottare provvedimenti definitivi. Il locale circolo Pd ha chiesto e ottenuto di effettuare un sopralluogo con propri tecnici. Di seguito il comunicato con le note tecniche:

“Il 3 gennaio, su richiesta del circolo del Partito Democratico Nizzardo, una delegazione composta da democratici, rappresentanti di Cambia Nizza e dell’associazione 98026, è stata in visita all’impianto di depurazione di Nizza per verificarne l’efficienza e le problematiche relative al malfunzionamento.

Purtroppo il sopralluogo è avvenuto in una data in cui l’impianto operava in misura estremamente ridotta perché lo stesso risultava in un fermo programmato per la manutenzione.

Comunque la visita effettuata con la presenza di tecnici specialisti del settore ed il colloquio con il responsabile dell’impianto, Umberto Valerini, e del capo area tecnica, ing. Giovanni Briguglio, hanno permesso di verificare la linea di funzionamento dell’impianto e di valutare quanto si è fatto e cosa si vorrebbe mettere in atto. I lavori eseguiti di recente, di fatto, hanno costituito riparazioni o sistemazioni dell’impianto a seguito di rotture o malfunzionamenti, ma non ne hanno risolto i problemi originari.

Il malfunzionamento dell’impianto ha due effetti principali: l’emanazione di odori fastidiosi e una mediocre (per gli standard odierni) capacità di depurazione delle acque che poi viene sversata in mare con effetti inquinanti (a tal proposito bisognerebbe controllare la tenuta della tubazione sottomarina in quanto viene segnalata dai pescatori la possibile fuoriuscita di liquido a circa trenta metri dalla costa e questo potrebbe mettere in pericolo la balneabilità del nostro litorale).

Per quanto riguarda il problema degli odori, la relazione dei nostri tecnici evidenzia che le misure messe in atto potrebbero essere non sufficienti ad eliminare il problema. Se questo può essere meno avvertito nella stagione fredda grazie alle piogge che diluiscono i liquami ed alle basse temperature, in mancanza di queste con la stagione secca e con l’aumento della popolazione, il problema si ripresenterà e la stessa soluzione in ipotesi dell’amministrazione si potrebbe rivelare insufficiente.

Per affrontare definitivamente questo problema si dovrebbero mettere in atto misure efficaci sui vari aspetti potenzialmente coinvolti: migliore gestione dei tempi e del funzionamento degli impianti di sollevamento di Nizza e Alì Terme, introduzione di cappe deodorizzanti e adeguamento del sistema di ossigenazione delle vasche del depuratore.
Ulteriori misure dovrebbero essere messe in atto per rendere il nostro impianto adeguato alle normative attuali, un impianto che siamo adesso obbligati a riprogettare dato che sembra scomparsa l’ipotesi dello spostamento dello stesso più a monte.

Abbiamo avuto anche modo di visionare il nuovo progetto agli atti del Comune, che per quanto certamente funzionale e completo riprende, secondo noi, un’impostazione come quella attuale, mentre tecnologicamente si stanno diffondendo ipotesi più moderne, più efficaci e soprattutto più economiche.

Il problema economico incide fortemente nella gestione dell’impianto in quanto ogni misura che si può mettere in atto ha un costo. Avendo soldi a disposizione si potrebbero trovare soluzioni più efficaci e si potrebbe intervenire tempestivamente ad ogni guasto che mette in crisi tutto il funzionamento, piuttosto che rimediare con soluzioni tampone a volte poco appropriate; si potrebbero avere a disposizione pompe ed attrezzature di riserva che attualmente non ci sono.

Proprio per questo è incomprensibile che il Comune di Nizza abbia una credito cospicuo nei confronti del Comune di Fiumedinisi e non abbia fatto nulla per riscuoterlo. L’impianto serve tre Comuni ma i problemi li soffre solo uno, il nostro.

Per questo è soprattutto nostro interesse che tutto sia fatto per garantire la vivibilità del paese. Il circolo del Partito Democratico di Nizza vuol dare un concreto contributo alla soluzione del problema e per questo consegnerà la relazione dei propri tecnici all’Amministrazione comunale”.

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