Imprese in zona arancione, commercialisti chiedono sospensione dei tributi

Imprese in zona arancione, commercialisti chiedono sospensione dei tributi

Redazione

Imprese in zona arancione, commercialisti chiedono sospensione dei tributi

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sabato 07 Novembre 2020 - 07:30

I Commercialisti siciliani chiedono il rinvio delle scadenze fiscali per le imprese chiuse in zona arancione

Tantissimi bar, ristoranti, agriturismi, palestre, cinema e altri esercizi sono di nuovo chiusi. Per nessuno, però, sono previsti rinvii delle scadenze fiscali, sospensione dei tributi né sostegno ai consulenti alle prese con le difficoltà create dall’emergenza coronavirus. Tra dpcm e aree a diverse fasce di colore, legislatore e apparati governativi tornano a dimostrare poca attenzione per il tessuto produttivo del paese.

I commercialisti siciliani, che, unendosi alle richieste dei colleghi lombardi e di tutta Italia, chiedono misure urgenti di intervento a favore di esercenti e contribuenti tartassati dalla zona arancione, così come dalla zona rossa. Chi ha chiuso non può pagare le tasse quanto e quando le attività che invece sono rimaste aperte, occorre sollevarli dagli impegni fiscali.


“Serve anzitutto una sospensione dei tributi per le imprese costrette a chiudere, ancora alle prese con le difficoltà create dal primo lockdown e oggi con le enormi perdite dovute alle nuove limitazioni, i contributi e i ristori – promessi e in molti casi ancora non arrivati, da soli non bastano” chiede Francesco Vito coordinatore di ANC Sicilia.

Il responsabile siciliano dell’associazione che rappresenta i commercialisti si unisce poi alla richiesta dei professionisti di tutta Italia nella richiesta di tutele specifiche ai professionisti rimasti bloccati a causa del coronavirus.

“La complessità delle procedure non consente ai consulenti delle imprese di lavorare efficacemente in smart working, serve quasi sempre la concreta presenza in studio – spiega Vito – mentre in tanti sono rimasti impediti dalle limitazioni previste in caso di contagio coronavirus. In questi casi bisogna consentire loro di avere un rinvio delle scadenze, per non penalizzare i clienti dei professionisti in quarantena. In questo senso basterebbero delle sanatorie ad hoc da rendere operativi attraverso accorgimenti tecnologici, per esempio, o altri interventi specificamente strutturati”.

Per il coordinatore dei commercialisti siciliani, da mesi impegnati in un confronto serrato col Governo a tutela delle categorie produttive “tutelare i commercialisti in difficoltà significa tutelare le aziende. Mentre nelle previsioni messe in campo per le zone arancioni non sono stati previsti strumenti utili a sostenere concretamente né gli uni né gli altri”.

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