Il presidente della terza municipalità, invitato in aula durante la commissione di Papa, dichiara: "Quella dell'assessore Currò sarà una sfida dura. Finora nessun decentramento".
MESSINA – Nuova tappa del cammino della prima commissione con i quartieri, per parlare di decentramento. Oggi Costa, Cacciotto e Grasso, presidenti della I, della III e della IV Municipalità, sono stati ospiti in aula al fianco del neo assessore Pietro Currò, per parlare delle esigenze dei propri territori. E quella che sembrava essere una semplice discussione, com’è già successo la scorsa settimana quando l’assessore ha parlato di “quartieri come frontiera“, è diventato un dibattito duro.
Cacciotto: “Quella dell’assessore sarà una sfida dura”
Dopo le considerazioni di alcuni consiglieri, è stato il presidente Cacciotto a prendere la parola. Duro il rappresentante della terza municipalità, che parla di un decentramento in realtà mai attuato: “Si sta prendendo sempre più la strada dell’accertamento. Domani verrà inaugurato lo sportello dei servizi social alla terza circoscrizione ma io a 24 ore non so nulla di cosa sarà fatto. Così che decentramento è? Bisogna essere onesti. Quella dell’assessore Currò è una sfida molto dura, ma ricordo che questa delega è passata in continuazione da una parte all’altra e così chi inizia un lavoro non può mai continuare. In realtà c’è la schiavitù del consenso, quindi penso che più accentro meglio è. Decentrare è la vera forza. Io vorrei che il mio consiglio comunale, al netto dei partiti, fosse luogo di dibattito e non di un parlare continuo di argomenti senza giungere a soluzioni. Non è più campagna elettorale”.
Cacciotto, fai scerbare Camaro ché l’erba è più alta delle auto. E finalmente vogliono portare via le auto abbandonate? Stanno diventando più di quelle in regola.
“Partito Unico” e non “Consiglio Comunale”, il partito che dirige il Comune non ascolta, ignora, impone e opprime.
Opposizione inconsistente, critica zero, proposte zero.
Non si ascoltano le difficoltà dei quartieri e leverei esigenze; ed i consigli di quartiere, voce del territorio, sono ignorati.
Che altro dire…a presto con le elezioni, sperando in partiti che raccolgano le lamentele ed il dissenso verso l’attuale “partito unico”.