Incendi. "Con una foto trappola a nostre spese abbiamo fatto arrestare il piromane"

Incendi. “Con una foto trappola a nostre spese abbiamo fatto arrestare il piromane”

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Incendi. “Con una foto trappola a nostre spese abbiamo fatto arrestare il piromane”

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domenica 22 Ottobre 2023 - 07:46

La testimonianza. A Librizzi, Marco e Tonino Stefano hanno pure "resistito alle minacce": "Questo è il metodo giusto, lo Stato lo adotti"

LIBRIZZI – 17 settembre: incendio a Librizzi. Va a fuoco un’area boschiva, a poca distanza da abitazioni con una decina di famiglie. Nei giorni scorsi l’arresto di un dipendente del Comune. A parlare ora, sulla sua pagina Facebook, è Marco Oreste Stefano che, con il fratello Tonino, ha deciso d’installare delle foto trappole, lì dove abita. Una scelta decisiva per permettere d’individuare chi ha appiccato il fuoco. Osserva Marco Stefano: “Speriamo che lo Stato e le istituzioni adottino il nostro metodo, che ha dimostrato di essere efficace, prevedendo risorse per l’installazione di sistemi di video sorveglianza. E che, al tempo stesso, vengano ulteriormente e sensibilmente inasprite le pene per questo tipo di reati”.

“Stanchi di subire gli incendi, abbiamo installato fototrappole a nostre spese”

“Io e mio fratello Tonino Stefano (nelle foto in basso, n.d.r.) siamo volontari del Gruppo comunale di Protezione civile di Librizzi sin dalla sua fondazione nel 2008. Visti i numerosi tentativi di incendio che ogni anno affliggono il nostro territorio e dopo aver assistito all’ennesimo tentativo nel corso di questa estate, stanchi ed estenuati da questa situazione divenuta ormai intollerabile, abbiamo deciso di installare, a nostre spese, delle foto trappole a Sant’Opolo (frazione del Comune di Librizzi dove abitiamo).

Marco Stefano


Per noi questo è stato il mese più lungo dell’anno. Da quel 17 settembre 2023, giorno dell’incendio a Sant’Opolo, immortalato dai video e dalle foto delle fototrappole, abbiamo provato tantissime sensazioni: tanta amarezza per il vile gesto compiuto in una zona con fitta vegetazione e subito a ridosso del centro abitato. Soddisfazione dopo aver constatato che quelle foto trappole avevano immortalato pienamente l’autore. E, infine, il timore per le minacce ricevute nei giorni successivi all’incendio da parte dello stesso soggetto.

Tonino Stefano

“Siamo stati minacciati ma abbiamo avuto fiducia nella giustizia”

Non solo il deprecabile gesto, che poteva avere conseguenze ben peggiori come l’esperienza dimostra, ma siamo stati pure minacciati: ci sarebbe finita male se non avessimo rimosso le foto trappole e soprattutto non avremmo dovuto fare nulla (inteso come denuncia o segnalazione dell’accaduto).
Non è bello sentirsi minacciati, soprattutto se la minaccia proviene da chi nei giorni precedenti aveva messo a serio repentaglio la vita e l’incolumità nostra e dei nostri concittadini.
Non ci siamo fatti intimorire e a testa alta, con fermezza e determinazione, abbiamo fatto il nostro dovere rappresentando tutto alle forze dell’ordine e all’autorità giudiziaria.

“Abbiamo sentito la presenza dello Stato”

Vogliamo ringraziare di cuore la Procura della Repubblica di Patti, la magistratura tutta, la Compagnia carabinieri di Patti e i militari della Stazione Cc di Librizzi. Sin da subito ci avete fatto sentire la presenza dello Stato in questa battaglia contro gli incendi boschivi. Grazie per il prezioso lavoro investigativo svolto e per la vicinanza dimostrata.
Vogliamo ringraziare tutti gli amici e i conoscenti che non ci hanno fatto mancare il loro affetto e la loro stima.

“Unendo le forze i piromani possono essere fermati”

I nostri pensieri, oggi, vanno a tutti i nostri colleghi del Gruppo comunale di Protezione civile di Librizzi e delle altre associazioni di volontariato, ai Vigili del fuoco, al Corpo forestale, ai privati cittadini e a quanti, a causa degli incendi di questi mesi e dei giorni scorsi, hanno subito danni gravi o perso, addirittura, i propri cari.

Unendo le forze abbiamo dimostrato che i piromani possono essere fermati. Uniti e insieme possiamo mettere fine alla piaga che sta devastando la nostra amata terra. Speriamo vivamente che lo Stato e le istituzioni adottino il nostro metodo che ha dimostrato di essere efficace, prevedendo risorse per l’installazione di sistemi di video sorveglianza. E che, al tempo stesso, vengano ulteriormente e sensibilmente inasprite le pene per questo tipo di reati”.


Marco Oreste Stefano

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14 commenti

  1. alberto bonaccorso 22 Ottobre 2023 09:48

    questa è la strada da intraprendere per acchiappare questi criminali

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  2. Crepuscolo post 1908 22 Ottobre 2023 11:48

    Questa è la dimostrazione che la soluzione al problema c’è.
    Se si vuole si può.
    E io sono convinto che le telecamere dovrebbero essere installate anche lungo le strade della città perché solo così si può porre fine alla indisciplina e al caos del traffico. Altro che nuovi vigili!

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  3. La strada è giusta e non possiamo che condividerla. Ma il punto è un altro. Cosa gli faranno adesso a questo piromane? Bisognerebbe dargli una pena esemplare, una pena che sia di monito a tutti questi criminali che girano per la Sicilia dando fuoco ai boschi. Se la giustizia non interverrà severamente nei confronti di questo piromane, la situazione non cambierà. Ci vuole una pena rigorosissima ed esemplare!

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  4. Purtroppo questo essere non avrà conseguenze legali gravi con le leggi italiane.

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  5. Saprei io cosa fare a questi criminali deficienti! Hanno pure il coraggio di minacciare questi avanzi di galera. Vergogna

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  6. Ringrazio la Redazione di Tempostretto per aver pubblicato il mio pensiero. Vi seguo da fuori Messina e mi tengo aggiornato su tutto quello che succede in città. Grazie ancora per la Vs. cortese attenzione.

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  7. Parlo a nome di circa 200 persone che insieme a me vogliamo sapere come si chiama questa persona. Voglio saperlo assolutalemte!

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  8. Non vi conosco, ma vi stimo e vi dico grazie da parte mia, della mia famiglia, dei miei figli, e da parte di tutti coloro che sono sicuri che possa esserci un futuro solo se con convinzione e competenza si combatte questo assurdo fenomeno degli incendi dolosi e dei piromani. E dico questo perché sappiamo bene che oggi, grazie a telecamere, fototrappole, droni, satelliti, termoscanner e mi fermo qui, si potrebbe prevenire o sicuramente beccare i colpevoli di questi disastri, e poi punirli, ma intanto prenderli! E invece, proprio poco prima degli ultimi disastri boschivi in provincia di Messina, quale è stata la risposta dello Stato, del Presidente della Regione Sicilia???? Udite, udite…….RICHIAMARE IN SERVIZIO 1800 GUARDIE BOSCHIVE!!!!Cose da pazzi, direbbe qualcuno. Come se fino ad oggi, la motivazione per cui ogni estate, puntualmente, usciamo sconfitti dalla battaglia con i piromani, con danni incalcolabili e purtroppo non sanabili nel breve, sia la mancanza di forestali! Ma prendete esempio da questi due cittadini, da questi due eroi, che spendendo forse 200 euro ne hanno beccato uno e evitato che si incenerissero ettari di boschi!! MEDITATE GENTE, MEDITATE. Ancora grazie a voi di cuore.

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  9. Bravi, grande rispetto per gente come voi!

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  10. Non ci sono parole… GRAZIE siete stati fondamentali e anche se a volte ci chiediamo dove sia lo Stato questa è una dimostrazione che alla fine lo Stato siamo tutti noi e siamo per primi noi che dobbiamo amare e proteggere la cosa pubblica.
    Grazie ancora per l’ingegno dimostrato e per il vostro coraggio, è bello pensare di essere vostri conterranei.

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  11. Siete un esempio.
    Grazie.

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  12. In Sicilia c’è un sacco di gente perbene, ma purtroppo c’è anche la “malacarne”! Questi rifiuti umani, questi ignobili esseri che incendiano i boschi, non sono degni di vivere nella nostra terra! Come si può dar fuoco alla terra che ti ha generato, alla tua terra che ti ha visto nascere? E’ come se tradissero la propria madre! Perchè tutto questo accanimento? A cosa serve bruciare gli alberi che poi sono la vita di tutti noi? Questi malati di mente vanno fermati in tutti i modi! L’ordinamento giuridico dovrà rivedere la normativa e prescrivere delle pene severissime ai piromani! Molti sono insospettabili, come quel dipendente del Comune di Librizzi pescato dalle telecamere che due privati cittadini hanno installato nel bosco. La Regione Sicilia è colpevole. Da troppo tempo non affronta la questione con serietà. Non è possibile che la Sicilia con 300 mila ettari di bosco abbia 23.000 forestali e il Trentino con 1.000.000 di ettari 4.000. C’è qualcosa che sfugge al buon senso! Che ne pensate?

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    1. Buonasera,
      in base ai dati della Cgil, “negli ultimi 20 anni i lavoratori forestali siciliani sono passati dai 35.000 del 2005 ai 16.000 di oggi. Di fatto dimezzati e il personale che resta ha un’età media di 60 anni”.
      Cordiali saluti

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  13. Voglio ringraziare il Sig. Marco Olivieri per i dati forniti sui forestali in Sicilia che secondo la CGIL sarebbero oggi 16.000 sempre troppi rispetto al patrimonio boschivo dell’isola. Auspico che ci siano più controlli e più telecamere e soprattutto mi auguro che qualcuno nel mondo giuridico faccia applicare delle pene severissime nei confronti di questi piromani criminali. Grazie.

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