Incendi in Sicilia. La guerra dei piromani al territorio e il fallimento della politica

Incendi in Sicilia. La guerra dei piromani al territorio e il fallimento della politica

Marco Olivieri

Incendi in Sicilia. La guerra dei piromani al territorio e il fallimento della politica

mercoledì 26 Luglio 2023 - 19:00

Le responsabilità regionali e nazionali sono evidenti: non ha funzionato la prevenzione e non si supera mai la logica dell'emergenza

SICILIA – Che cosa rimane il giorno dopo la grande paura e il fuoco devastante? Terre distrutte dalle fiamme, persone sfollate, tre morti a Palermo, i territori messinesi, palermitani e catanesi messi a dura prova. 60 milioni di euro di danni, oltre a più di 200 milioni, secondo gli ispettorati provinciali dell’Agricoltura, per la distruzione di produzioni e strutture agricole. Questo scenario presenta due facce della stessa medaglia: da una parte le mire economiche e la furia distruttiva dei piromani, in un clima eccezionalmente caldo; dall’altro la debolezza e in una parola il fallimento della politica regionale e nazionale.

Il sistema di prevenzione non ha funzionato e il dipartimento regionale di Protezione civile si è trovato di fronte alle difficoltà di sempre. Premesso che si possono solo elogiare tutti coloro che hanno contribuito allo spegnimento dei focolai e che hanno soccorso le popolazioni, è bene che la politica si assuma le sue responsabilità. Né si può attribuire un’eccessiva responsabilità, come sembra fare il presidente Schifani, alle temperature vicine ai 50 gradi. Molto si può fare, invece, se la politica saprà dare, guardando sia al presente sia al futuro, una risposta credibile e capace d’affrontare sia il cambiamento climatico, sia i nemici della comunità come i piromani.

La carenza d’organico di chi difende i territori è un problema antico. Nella Forestale, “le squadre antincendio sono composte da pochi operatori, alcune torrette chiudono per mancanza di personale, i mezzi a disposizione sono insufficienti”, denuncia la Flai-Cgil. Il sindacato evidenzia che “in prima linea per salvare i boschi e mettere in sicurezza i cittadini e le loro abitazioni ci sono lavoratori a tempo determinato, che, come tutto il comparto, aspettano da anni una riforma forestale”.

Programmazione e prevenzione perché la politica riacquisti credibilità

Non va meglio nel campo dei Vigili del fuoco. Lì si registra un cronico “sottodimensionamento organico”, come ha osservato la segreteria provinciale del Partito democratico, di cui sono responsabili i governi nazionali (centrodestra e centrosinistra) e quelli regionali. Di conseguenza, mentre poco è stato fatto per individuare con efficacia i i piromani e studiare sistemi per neutralizzarli, emerge una gigantesca falla di sistema. Con troppi elementi critici, come stiamo evidenziando.

Anche +Europa, con le dirigenti Palrmira Mancuso e Letizia Valentina Lo Giudice, ha chiesto al governo regionale chiarezza sulle misure di sicurezza, in prospettiva futura, mentre “la distruzione dell’ambiente e dell’ecosistema, e la morte di un numero incalcolabile di animali selvatici della fauna locale, rappresentano un’irrimediabile perdita”.

Una falla di sistema

Lo ribadiamo: si tratta di una falla di sistema. Una falla di cui la politica, se vuole tornare a essere credibile, deve farsi carico a tutti i livelli, maggioranza e opposizione, nell’ottica della programmazione e della prevenzione. Pensiamo anche alla necessità della pulizia dei terreni e dell’adottare tutte le misure necessarie per evitare il peggio.

Basta dichiarazioni del giorno dopo. Si coglie un’inadeguatezza, nella politica, che mina la nostra fiducia nel futuro. Bisogna pensare e agire in tempi brevi per evitare i disastri di domani. Altrimenti, continueremo ad attendere la prossima emergenza, nel segno della precarietà e della sfiducia.

Per caso, mi sono imbattuto in un pensiero di Fabrizio De André che si sposa alla perfezione con queste riflessioni post incendi: “Una delle più grandi e terrificanti passioni dell’uomo è quella di eser­citare il proprio potere. Quando gli manca il materiale umano se la prende con la natura, su cui esercita un’autorità e un controllo che lo portano a sfigurarla, a distruggerla”. A questa violenza e a questo arbitrio non dobbiamo rassegnarci. Facciamolo soprattutto per le nuove generazioni.

Nella foto di un lettore la zona dell’Annunziata, a Messina, oggi.

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9 commenti

  1. Luigi raffaele 26 Luglio 2023 19:10

    Fino all’ emergenza incendi, le forze di governo parlavano di movida, decibel, sabbia a piazza duomo, concerti e guai chi la pensa diversamente. Dovrebbero solo vergognarsi, o dovevano farsi una passeggiata nelle strade comunali.

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  2. Fallimento della politica, ma anche delle forze dell’ordine, ne prendessero mai uno.

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  3. Qui la falla è della giustizia.
    Costoro che appiccano fuoco,anche se minorenni vanno arrestati e per lungo tempo.
    La legge deve essere dura e non guardare in faccia a nessuno.

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  4. Il primo del quale dovrebbero essere chieste le dimissioni è Schifani che è il perfetto cerimoniere di questo disastro.
    Lui è il capofila dei responsabili sul piano politico assieme a tutta FI siciliana.

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  5. Ma quale responsabilità politica, ancora non abbiamo visto niente. Appena si approverà la fantomatica autonomia regionale, da parte dei (a mio avviso razzisti) leghisti, ne vedremo delle belle, col beneplacito dei cittadini che ignorano il problema, per non dire altro.

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  6. Gli incendi sono dolosi. Questo è certo. Che un pazzo piromane dia fuoco in un punto del territorio è scontato.
    Ma che tutta la Sicilia e Calabria, lo stesso giorno in sei o dieci o venti posti contemporaneamente, prendano fuoco, questo è premeditato e concordato dalla solita mafia. Perché? Per ricattare lo Stato per i propri scopi? Per chiedere assunzioni di forestali?
    I politici la verità la sanno ma non possono dirla.

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    1. Un’ora di Canadair anni fa costava circa 6.000€ e la società che li gestisce da tempo è stata ceduta a privati.
      Il buon Andreotti diceva che “a pensar male si fa peccato ma si indovina spesso”…

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  7. La Politica…è dal tempo della nascita della REGIONE SICILIA che manca……..con la connivenza di Noi Siciliani purtroppo…..andate a ritroso negli Ultimi anni Musumeci, Crocetta Musumeci Schifani …ed è tutto dire ….

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  8. Comunque mentre mezzo sud ardeva, il buon Nelllo era impegnato a salvare il ministro Santanchè durante le votazioni in aula…

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