Appalti Enav, tre arresti e un «contesto criminale assai ampio»

Appalti Enav, tre arresti e un «contesto criminale assai ampio»

Appalti Enav, tre arresti e un «contesto criminale assai ampio»

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sabato 19 Novembre 2011 - 11:35

L’ipotesi dell’accusa: i lavori assegnati e subappaltati ad alcune aziende avrebbero procurato una sovrafatturazione dei costi con guadagni in “nero” per i soggetti coinvolti

Al di là della posizione dell’amministratore delegato di Enav Guido Pugliesi, finito ai domiciliari, la misura del carcere disposta nei confronti di Marco Iannilli e di Manlio Fiore è ritenuta adeguata, perchè altrimenti gli indagati, stando agli arresti a casa, avrebbero la «possibilità di contatti con interlocutori terzi per movimentare flussi finanziari o per precostituire strategie difensive comuni», anche attraverso l’uso «al fine di eludere controlli, di mezzi difficilmente intercettabili». E’ la riflessione fatta dal gip Anna Maria Fattori nell’ordinanza cautelare legata all’inchiesta sugli appalti Enav. Il giudice non ha alcun dubbio nel parlare «di fatti commessi in un contesto criminale assai ampio, solo in parte raggiunto dalle investigazioni, sicche’ una misura quale gli arresti domiciliari consentirebbe agli indagati, per gli inevitabili limiti dei controlli di polizia, di riprendere i contatti con tale contesto criminale e continuare a perpetrare fatti di indole analoga». Per il gip, i fatti oggetto di indagine «sono gravissimi, al pari dei danni cagionati». E ancora: «La condotta degli indagati antecedente, contemporanea e susseguente al reato induce a prognosi negativa circa la capacità a delinquere, sì che è presumibile che, in sede di condanna, non potrà trovare ingresso il riconoscimento delle attenuanti generiche e la pena dovrà determinarsi in misura piu’ prossima ai massimi che ai minimi edittali». L’inchiesta della procura riguarda una decina di appalti assegnati senza gara pubblica, tra il 2005 e il 2010, da Enav a Selex Sistemi Integrati: gli accertamenti, decollati un anno fa con alcune perquisizioni, puntano a fare luce su presunte irregolarità che hanno caratterizzato i lavori, sia tecnici sia di opere civili, relativi agli aeroporti di Napoli e Palermo. L’ipotesi degli inquirenti è che i lavori assegnati a Selex e subappaltati alle società Print Sistem, Arc Trade, Techno Sky e altre abbiano determinato una sovrafatturazione dei costi e la creazione di un “nero”, poi distribuito tra i soggetti coinvolti, compresi esponenti Enav. (fonte AGI)

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