Operazione Buco Nero, i nomi e i retroscena. IL VIDEO

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Alessandra Serio

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martedì 30 Settembre 2014 - 09:43

L'inchiesta nasce sostanzialmente dal fallimento della Demoter, la holding della famiglia Borella protagonista, nello scorso ventennio, dei maggiori appalti in provincia di Messina e non soltanto. Venti milioni di euro il totale del patrimonio sottratto ai creditori.

14 soggetti coinvolti, tutti indagati per bancarotta fraudolenta. In carcere va Carlo Borella, ex presidente dell'Ance di Messina e della Demoter. Ai domiciliari il padre Benito, la sorella Zelinda, la compagna Patrizia Surace, Benedetto Panarello, Gianfranco Cucinotta, Agatino Spadaro e Giuseppe Bottaro. Sospesi per due mesi i commercialisti Gaetana Patrizia De Luca (moglie di Salvatore Cacace), Maria Antonietta Chillè, Giuseppe Scandurra, Giosofatto Zimbé Zaira, Sergio Zavaglia e Daniela Lizzio. Sequestrate le società Hb spa, Rcd srl, Brick srl, Cubo spa ed Epuroxy srl.

Tra gli altri sei indagati spicca il nome del commercialista Salvatore Cacace, titolare di uno dei più noti studi della provincia messinese, consulente di Borella. E' stato lo studio Cacace a curare il concordato Demoter, la Holding della famiglia Borella da cui è "nata" la Cubo.

L'inchiesta nasce sostanzialmente dal fallimento della Demoter, la holding della famiglia Borella protagonista, nello scorso ventennio, dei maggiori appalti in provincia di Messina e non soltanto.

L'impresa registrava fatturati da 60 milioni di euro l'anno, scrivono i giudizi, ed è stata dichiarata fallita nel febbraio 2013. Il 30 gennaio 2013, su istanza del liquidatore, il commercialista Maurizio Cacace, il Tribunale aveva ratificato il concordato. E' proprio sul concordato che ruota l'inchiesta: fuor di stretti termini giuridici, secondo la Procura di Messina la Demoter era stata smembrata, attraverso lo stesso concordato, restando peró nelle mani della famiglia, visto che le imprese, all'interno delle quali sono stati trasferiti i rami d'azienda ceduti, erano intestate familiari o soggetti ad essi strettamente collegati.
"Una partita a scacchi", l'ha definita il procuratore capo Guido Lo Forte, realizzata attraverso "società di comodo" che, ha aggiunto il procuratore aggiunto Sebastiano Ardita " ha un pesante effetto tossico sul mercato, e genera una grossa sfiducia nel sistema bancario".
Tra le persone ai domiciliari e sospesi ci sono i familiari, i collaboratori di fiducia, i commercialisti che figurano nei collegi sindacali delle società coinvolte. Spiccano, tra questi, i nomi di Giuseppe Bottaro, uomo di fiducia di Borella, ex assessore del comune di Pace del Mela, già' coinvolto nel processo Vivaio sulla longa manus del clan di Mazzarra' Sant'Andrea sulla discarica. Poi la moglie del commercialista Salvatore Cacace, Gaetana Patrizia De Luca. A far scattare l'inchiesta, come già anticipato, la relazione del liquidatore Maurizio Cacace e del dottor Lipani.
Fondamentali anche le deposizioni di un creditore della Demoter, incaricato di curare gli affari di Borella in Tunisia, che aveva rilevato condotte irregolari nella gestione.

A coordinare l’indagine della Squadra Mobile, diretta dal vice questore Giusepppe Anzalone, sono stati i pm Fabrizio Monaco e Antonio Carchietti. Il provvedimento cautelare è stato invece siglato dal Gip Maria Luisa Materia.

(Alessandra Serio)

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