La morte di Natale Lembo: l'inchiesta della Procura e la rabbia dei cittadini

La morte di Natale Lembo: l’inchiesta della Procura e la rabbia dei cittadini

Redazione

La morte di Natale Lembo: l’inchiesta della Procura e la rabbia dei cittadini

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sabato 29 Settembre 2012 - 11:37

La magistratura ha aperto un fasciolo sulla terribile fine del macellaio Natale Lembo, morto ieri pomeriggio, schiacciato sotto le ruote di un'autocisterna in via La Farina. Indagato il conducente del mezzo pesante per omicidio colposo. Intanto abitanti e commercianti della zona vorrebbero promuovere una petizione per chiedere il divieto di transito ai tir in via La Farina.

Il sostituto procuratore Diego Capece Minutolo ha aperto un’inchiesta sull’incidente che ieri pomeriggio ha provocato la morte del commerciante 63enne Natale Lembo. Come primo atto è stato iscritto nel registro degli indagati il conducente del camion, sotto le cui ruote è morto stritolato il macellaio, Gaetano Morabito, 42 anni. Gli uomini della sezione Infortunistica della Polizia Municipale hanno sequestrato il mezzo pesante e stanno ascoltando alcuni testimoni per ricostruire la dinamica dell’incidente.
Natale Lembo, proprietario di una macelleria di via La Farina, alle 17,30 si è recato a gettare la spazzatura nei cassonetti che si trovano accanto all’istituto Nautico Caio Duilio. Un’incombenza che non è riuscito a portare a termine forse per una terribile fatalità. Appena giunto sullo spartitraffico che si trova al centro della strada, ha perso l’equilibrio ed è caduto all’indietro. Purtroppo proprio in quel momento è transitata alle sue spalle l’autocisterna che era diretta agli imbarcaderi delle FS. Natale Lembo è rimasto intrappolato sotto l’ultima ruota del camion ed è morto sul colpo. Una fine orribile sotto gli occhi della moglie che, davanti alla porta della macelleria, ha assistito alla scena. Le sue urla disperate hanno richiamato l’attenzione di decine di persone e dei commercianti della zona. Amici e conoscenti di Natale Lembo, gli stessi che si stanno rendendo promotori di una petizione per chiedere che i mezzi pesanti non attraversino più un’arteria già congestionata come la via La Farina.

12 commenti

  1. Nel porgere le più sentite condoglianze alla famiglia, mi porgo però delle domande sul perchè in questa città possano succedere, nel 2012 in piena era tecnologica, certe disgrazi. In una città piena di semafori se ben ci badate via La Farina è rovinatamente complicata da attraversare, quel salvagente alberato è un ostacolo vergognosamente in pessime condizioni e con pochi e minimi passaggi pedonali. Via La Farina è un’arteria ad altissima densita di transito autoveicolare-commerciali-movimento merci su ruote, ma sciaguratamente non vi sta un solo punto di controllo da parte di qualsiasi autorità. Per quale motivo, quale disgrazia deve capitare (oltre la morte) per vedere un continuo ed energico controllo di questa via. Però l’importante e che vi passino i controllori dei parcheggi a pagamento, tanto per le moto, auto, furgoni, camion, ecc, in doppia e terza fila non necessita prendere provvedimenti.
    Voglio fare una raccolta firme per non farvi transitare i tir, nessuno li vuole in giro per la città in nessuna via, ma appena fanno uno sciopero e non arriva la qualsivoglia merce che prettendiamo di trovare negli scaffali, nella pompa di benzia, in farmacia, ecc, ecc,. nessuno si ricorda delle disgrazie, ognugno pensa a se stesso e ai propri disaggi. Forse è meglio prettendere una migliore sorveglianza da parte dei vigili urbani di quella e di tutte le strade cittadine.

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  2. “Bisogna cambiare tutto per non cambiare nulla” così diceva Tancredi nel Gattopardo.
    Oggi piangiamo l’ennesima vittima dei tir. Ci saranno proteste, manifestazioni, indignazione generale ma non cambierà nulla fino a quando non si eliminerà totalmente la schiavitù da attraversamento che attanaglia questa Città da sempre. Ricordo benissimo le manifestazioni sul Boccetta quando i soliti noti ipocriti della protesta messinese gridavano basta tir nel Centro della Città!!
    Cosa è cambiato? NULLA!!!
    Malgrado i poteri speciali e la realizzazione del monco (perchè sarà sempre cosi) porto di Tremestierie i tir passano e passeranno sempre per il centro di Messina!
    Mi scuso in anticipo per questa mia poletica nel ricordo di quest’ultima vittima, ma ritengo moralmente responsabili dei morti e dell’agonia di Messina tutti coloro che si oppongono all’unico modo per eliminare DEFINITIVAMENTE la schiavitù da attraversamento, il Ponte sullo Stretto, opera demonizzata per salvaguardare gli interessi dei traghettatori che vedono l’opera come fumo negli occhi perchè libererà Messina, in un sol colpo, di tutti i mezzi e treni che l’attraversano oggi!

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  3. La dinamica dell’incidente, come riportato nell’articolo, dimostra che le vittime dello stesso sono sia il povero Lembo, che ha avuto la sfortuna di perdere l’equilibrio nel momento in cui passava il camion e lo stesso autista che si trova indagato per responsabilità non sue. E allora di chi sono queste maledette responsabilità? Queste e quelle di tutti gli incidenti mortali che si sono verificati a Messina? Io credo che siano della politica scellerata dei nostri governanti locali e regionali. Si, proprio loro. Coloro i quali cioè, che, consci dei rischi e dei pericoli che corrono i cittadini con questo andirivieni di mostri a più ruote, non hanno voluto regolamentarne l’accesso ed il deflusso dalla città. Con quale criterio si può permettere la circolazione di queste bestie in prossimità delle scuole (Nautico Caio Duilio e Liceo scientifico Archimede ad esempio)? Sulla tassa per l’attraversamento sono stati velocissimi, ma alla tutela della salute dei cittadini chi ci pensa? Perchè non si incentiva il trasporto su ferrovia e via mare? In Francia quando sorgono problemi, le frontiere con l’Italia vengono immediatamente chiuse ed a nulla valgono le proteste per l’accumularsi dei mezzi nel nostro Paese. Per loro viene prima la tutela del proprio territorio, da noi se ne fo***no tutti. Maledetta classe governante!!!

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  4. Alessandro Grussu 29 Settembre 2012 13:41

    Nella costernazione per un fatto così grave e nella mia personale vicinanza alla famiglia del sig. Lembo in quest’ora così dolorosa, non posso fare a meno di rilevare che c’è chi ne approfitta per tirare fuori la vecchia, stantia, inutile favoletta del ponte che in un sol colpo libera Messina da tutti i suoi problemi, dal traffico all’occupazione alla spazzatura e quant’altro. In importanti centri portuali come Genova, Trieste o Napoli non ci sono ponti, ma sfido chiunque sia stato in tali città (come chi scrive) e in altre a raccontare di aver visto i TIR sfrecciare in pieno centro, in mezzo alle case, alle scuole, ai negozi.

    Mi dispiace per chi ancora crede alle favole, ma il ponte non c’entra nulla: c’entrano decenni di amministrazione della cosa pubblica unicamente a fini privati, di cui l’assurdo scenario di una città schiava dei mezzi pesanti è solo uno dei tanti aspetti.

    Responsabile morale di ciò non è chi non vuole il ponte, ma chi continua, amministratori e semplici cittadini, a considerare la città di Messina come un limone da spremere e da buttare via – preferibilmente nel giardino del vicino – quando non serve più.

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  5. Anzitutto le mie più sentite condoglianze alla famiglia.
    poi come non darti ragione del fatto che attraversare la via la farina sia difficile, come difficile è la via catania nella zona del cimitero..o la via garibaldi.
    MA parliamoci chiaro..senza aprire mere polemiche vorrei farti notare come sia d’abitudine attraversare comunque fuori dalle strisce in queste strade passando per il salvagente alberato.
    Molto spesso, e se guidi tu stesso me ne potrai dare atto, ci vediamo attraversare la strada senza “leggere e scrivere” da pedoni che molte volte sono per “i cavoli loro” e siamo costretti a frenare di botto per non prenderli in pieno.
    A questo punto in strade come queste si potrebbe proporre di aumentare i varchi pedonali e di mettere una siepe a mò di muro per evitare che i salvagente vengano attraversati la dove non si potrebbe.

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  6. Come cittadino mi unisco al lutto per la tragica vita spezzata prematuramente; come cittadino sensibilizzo l’A.G. a compiere serenamente quanto in loro potere e dovere per accertare le cause; come cittadino invito l’amministrazione a porre fine alla vergognosa situazione in cui versa lo spartitraffico centrale della via la farina dalla cannizzaro al viale europa…cade a pezzi e si gonfia verso l’alto e verso l’esterno (immaginate se uno scooter devia dopo aver toccato quei pseudo cordoli!!!) sotto la spinta delle radici di alberi di rado potati o sfoltiti tanto che i TIR ci rimettono carrozzeria e carico sfregandovi; come cittadino sensibilizzo ogni cittadino (per la propria parte e sicurezza) ad usare gli attraversamenti pedonali…non ad inerpicarsi su malsani spartitraffici come su la farina, garibaldi, giostra, ecc….quante volte lo facciamo pur avendo strisce a qualche metro da dove ci troviamo!!!

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  7. Il Ponte non c’entra nulla? Certo che non c’entra, non c’è! Quindi becchiamoci i tir nel Centro perchè non vi è alternativa! Siamo una Città di passaggio e questo non si può elimirare. Tremestieri? Una ennesima bufala perchè si insabbierà sempre e intanto, visto che il Ponte non c’entra nulla, i tir continueranno a transitare in centro (io vivo sul Boccetta!). In attesa del prossimo incidente, la famiglia Franza vi ringrazia!

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  8. CITTA DI POLITICI DI SPICCO, MA SOLO INTERESI COMMERCIALI.
    CHE VERGOGNIA SIAMO ALLE SOGLI DEL 2013 E GLI APRODI NON SERVONO ANNULLA.
    TUTTI QUESTI BEI POLITICI NON PONTE???.
    DIMENTICAVO LORO VIVONO IN ALTRE CITTA VENGONO SOLO OGNI 5 ANNI RACOLGONO IL GRANO E VANNO VIA NESSUN PARTITO POLITICO, DICO NESSUNO E’ A FAVORE DEL PONTE PERCHE, SI GLI INTERESSI COMMERCIALI VANNO OLTRE…
    E CHI UNQUE A DELLE BELLE TETTE DA SUCCHIARE NON LI VUOLE PERDERE……
    SIAMO TUTTI INDISTINTAMENTTE STRONZZI E SICILIANI DI MERDA,,, COMPRESO LO SCRIVENTE..
    CONSEGNIAMO LE SCHEDE ELETTORALI AL PREFETTO, E VEDIAMO COSA SUCESE..

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  9. questa Messina ( ormai c’è solo il nome)che qualcuno ha chiamato cloaca infastidendo un signore di barcellona, fortunatamente andato via, è il frutto di 60 anni di servilismoo politico, voto di scambio e nepotismo, a cura di 4 5 politicanti della provincia che hanno trasformato la città in uno stipendificio per i loro servi, facendo fuggire i migliori e azzerando tutto quanto di produttivo e positivo esistesse.Il tutto è peggiorato negli ultimi 40 anni con i risultati che vediamo.I tir in città sono un esempio di quanto sopraindicato;ciò grazie ad uno di questi politicanti che ha consegnato la città in mano ai monopolisti intoccabili ai quali nemmeno la politica ( la sx è complice,la dx assoggettata) e le istituzioni hanno il coraggio di dettare le regole. Ormai non ricordo più quanti morti ci sono stati in 50 anni di traghettarori privati ( in massima parte) e pubblici, ma non è mai stato fatto nulla di concreto. Ricordo che quando anche i mass media parlavano -di città liberata dai tir–, salivo a Camaro e contavo i passaggi dei vari tir: 1 OGNI 30 SECONDI circa. Anche Tremestieri è l’ennesima opera incompiuta e mal progettata ( al solito)che non ha risolto nulla e nulla risolverà visti i fatti e i tir ovunque in città ANCHE AL BOCCETTA.La verità è che alle istituzioni(prefetto, questore e capo dei vigili,di fronte a questa morte devono dimettersi) e al mondo politico tutte non frega assolutamente nulla di nulla dei cittadini, siamo solo numeri e voti, buoni solo a pagare in silenzio. Purtroppo molti messinesi sono dei veri schiavi e non possono o non vogliono vedere la realtà per convenienza, a costo anche di andare contro se stessi( la vita la rischiano anche loro).Quello che molti sanno dire è no ponte, senza alternative serie e tollerando in silenzio tutto il resto, inquinamento compreso.Gli và bene così, infatti la città sta morendo lentamente ed è in pezzi, mentre chi può fugge via a gambe levate. Con queste teste e questa classe politica, ormai Messina è condannata a morire lentamente tra un tir e l’altro, tanto state tranquilli che tra qualche tempo tutto ritornerà alla –normalità-di una città da terzo mondo in balia di se stessa, e questo lo confermeranno le elezioni regionali e comunali nel 2013

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  10. caro urbi, qui il problema è uno solo, quel tir non doveva esserci PUNTO, non sviamo le cose su altri aspetti.

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  11. Alessandro Grussu 30 Settembre 2012 11:30

    Si rilegga quanto ho scritto. La invito a visitare città quali Napoli, Genova o Trieste, il cui traffico portuale è ben più ampio di quello di Messina – come ha fatto chi scrive queste righe – e poi mi dirà se Le capita di vedere scene come quelle che Lei stesso vede sul viale Boccetta, sulla via La Farina o sul viale Europa. Questo perché in tali città provvedimenti quali i numerosi svincoli autostradali, le “bretelle” stradali o gli orari obbligatori di transito dei mezzi pesanti fanno sì che lo scempio che dobbiamo subire a causa di una politica imbelle e maneggiona non si verifichi.

    La favoletta del ponte che libera la città dal traffico e che non si deve fare perché i Franza non lo vogliono è un mito creato ad arte da chi ha interesse a gettare ancora soldi nel pozzo senza fondo chiamato Società Stretto di Messina, che dal 1969 divora soldi pubblici in progetti tanto faraonici quanto irrealizzabili per motivi sia tecnologici che ambientali.

    Poi se c’è chi crede ancora nelle favole, beh, questo non è certo un mio problema.

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  12. L’unico che racconta favole è lei Grussu, che spaccia le solite disinformazioni. Il ponte è un progetto definitivo ed il 27 settembre vi è stata la conferenza dei servizi a Roma per rispondere a 186 quesiti del Ministero dell’ambiente.
    Non vi sono problemi tecnici ne ambientali, il ponte non è una opera faraonica, le opere faraoniche le fanno al nord e costano 10 volte più del ponte.
    La società stretto di Messina ha elaborato il progetto in tre anni dal 2008 ed il general contractor è Eurolink. Si aspetta solo il via libera del Governo tramite il cipe.
    Prima di dire cose stupide si informi evitando di raccontare quello che piace a Genovese ed a tanti altri che per interessi propri il ponte non lo vogliono, mentre la città e tutto il meridione muoiono nella fame e nella disperazione assistenzialista: 400 milioni di euro lo scorso anno erogati per i corsi di formazione. Quanti ponti si potrebbero costruire ogni anno con quei soldi?

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