Incidente Riace, "Basta vittime": la catena dei lutti non finirà così presto

Incidente Riace, “Basta vittime”: la catena dei lutti non finirà così presto

Redazione

Incidente Riace, “Basta vittime”: la catena dei lutti non finirà così presto

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lunedì 30 Agosto 2021 - 17:57

L'analisi del fondatore Pugliese: «Troppe le auto circolanti lungo la Reggio-Taranto, che andrebbe urgentemente ammodernata. Altro che Ponte...»

La tragedia accaduta a Riace, nell’Alto Jonio reggino, ha scatenato molti commenti. Tra questi, inevitabilmente, l’analisi da parte degli animatori dell’associazione “Basta vittime sulla Strada statale 106”, che da lunghi anni segue da vicino la problematiche e i tanti lutti verificatisi sull’arteria.

Caligiuri: è l’ennesimo fallimento

«Questo è l’ennesimo fallimento per ognuno di noi e per questa cosiddetta società civile, incapace di assumere scelte che possano risolvere problemi che provocano morte e dolore da decenni». Così il presidente di “Basta vittime”, Leonardo Caligiuri, che rivolge «un pensiero alla famiglia adesso persa nel dolore più profondo e drammatico, ai parenti ed agli amici tutti».

Pugliese: purtroppo, si ripeterà ancóra…

A sua volta Fabio Pugliese, fondatore ed ex presidente dell’associazione, in un lungo scritto, rammenta d’aver scritto sul proprio blog giusto il 17 di questo mese, dopo l’incidente a Cassano: «Quello che è accaduto fino ad oggi sulla Statale 106 in Calabria si ripeterà. Si ripeterà con ancora più frequenza. C’è solo da sperare che nel terribile calcolo della probabilità non tocchi a noi».

Reggio-Taranto, troppe auto

Il motivo? «Semplice: perché purtroppo – argomenta Pugliese – la Statale 106 è una strada inadatta a gestire gli attuali volumi di traffico e, quindi, su una strada progettata – ad esempio – per gestire 1.000 automezzi l’anno su cui però, nella realtà, ad esempio, ne abbiamo 10.000 l’anno, è molto, molto probabile che vi sia la possibilità che accada un incidente stradale e, quindi, più vittime e feriti.
Oggi ci rendiamo conto che solo in questo 2021 sulla Statale 106 contiamo 15 vittime».

Urbanizzazione selvaggia e “variante B”

Del resto, nell’analisi del fondatore di “Basta Vittime” ci sono almeno due caratteristiche che rendono tristemente “peculiare” la Reggio-Taranto. «Innanzitutto l’urbanizzazione abitativa e commerciale selvaggia che si è sviluppata attorno alla Statale 106 (soprattutto nei tratti di strada extraurbani oppure appena a ridosso dei centri urbani).
Uscendo da Monasterace, praticamente fino a Pellaro, vi sono ovunque disseminati lungo la S.S.106 accessi realizzati da privati o da attività commerciali (la quasi totalità fuori norma e non autorizzati), su cui l’Anas Gruppo FS Italiane avrebbe dovuto intervenire mentre, come sempre, ha preferito chiudere gli occhi…».

E poi, «da Roccella Jonica a Locri c’è la Variante B: un tratto ex novo in collina di 20 chilometri di nuova Statale 106 con 4 corsie (due per ogni senso di marcia), e spartitraffico centrale. Peccato solo che manca il tratto ammodernato da Roccella Jonica a Catanzaro e quello da Locri a Reggio Calabria: perché questo è il motivo per cui il grande traffico non sceglie la Nuova S.S.106 ma utilizza sempre quella vecchia».

«Altro che Ponte…»

E in tutto ciò, c’è il Paese chiamato a scelte fondamentali sulle infrastrutture. E, riflette Pugliese, «appare sempre più assurda la scelta del Governo di investire sul Ponte», a suo avviso non prioritario. «Urgente e fondamentale, invece, è l’ammodernamento della famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria. Fin quando ciò non sarà chiaro e, soprattutto, fin quando questo problema non sarà affrontato e risolto, ci ritroveremo sempre di fronte a queste dolorose e terribili tragedie».

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